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Antonio Scurati presenterà il suo libro al liceo Lioy il 22 gennaio

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 18 Gennaio 2016 alle 15:37 | 0 commenti

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Galla 1880
Venerdì 22 alle ore 17.30 il Liceo Lioy apre le porte della propria Aula Magna allo scrittore Antonio Scurati. Un incontro aperto non solo agli studenti ma anche a tutta la cittadinanza organizzato in collaborazione con la Libreria Galla 1880, in cui l’autore milanese parlerà con la professoressa Annalaura Santon del suo nuovo romanzo “Il tempo migliore della nostra vita”.

Il pomeriggio con Scurati si inscrive in un articolato programma di attività didattiche che prevedono, oltre al rapporto con i testi anche la relazione con gli autori stessi.
Si tratta davvero di un’occasione speciale, per il rilievo dello scrittore in questione – Scurati è ricercatore all’Università di Bergamo e autore di dieci romanzi, vincitore di numerosi premi tra cui il Campiello con “Il sopravvissuto” – e per gli argomenti del nuovo romanzo.
“Il tempo migliore della nostra vita” è una storia che parla di opposizione alla dittatura e di resistenza. Una resistenza fatta non con le armi o la violenza ma con la cultura. Ed è una storia vera, al centro del romanzo c’è Leone Ginzburg, un grande intellettuale che nel 1934 rifiuta di giurare fedeltà al fascismo, una dissidenza che lo porta, tra l’altro, a fondare la casa editrice Einaudi. Il romanzo intreccia la storia esemplare di un grande italiano con il racconto della vita dei nonni dell’autore. Ed è nella dinamica tra questi due piani narrativi, la grande Storia e la rievocazione privata, che si forma il senso del libro. Un intreccio condotto con la prosa sicura e ricca che da sempre contraddistingue l’autore milanese. Come è facile comprendere il romanzo suggerisce riflessioni sul rapporto tra l’individuo e il potere, sulla funzione della cultura, sull’importanza della memoria, sui valori fondani della Repubblica. Temi affrontati dagli studenti che si sono accostati al romanzo e che saranno al centro del pomeriggio.
L’incontro con Scurati, si diceva, si inserisce in un articolato progetto di pomeriggi culturali organizzato dal Liceo Lioy, curato dalle professoresse Roberta Fontanari e Stefania Pellizari, che ha l’obiettivo di esaltare i processi di apprendimento partecipato e di scambio tra gli studenti; di stimolare l’interazione con le famiglie; di instaurare un dialogo proficuo con gli attori della cultura; di ampliare i modelli di insegnamento e di stimolare la sensibilità estetica di tutti coloro che vivono nella scuola, siano studenti o insegnanti, e, perché no, di imparare divertendosi.
Il romanzo
Leone Ginzburg rifiuta di giurare fedeltà al fascismo l’8 gennaio 1934. Pronunciando apertamente il suo “no”, imbocca la strada difficile che lo condurrà a diventare un eroe della Resistenza. Un combattente mite, integerrimo e irriducibile che non imbraccerà mai le armi. Mentre l’Europa è travolta dalla marcia trionfale dei fascismi, questo giovane intellettuale formidabile prende posizione contro il mondo servile che lo circonda e la follia del secolo. Fonderà la casa editrice Einaudi, organizzerà la dissidenza e creerà la sua amata famiglia a dispetto di ogni persecuzione. Questa è la sua storia vera dal giorno della sua cacciata dall’università fino a quello in cui è ucciso in carcere. Nel racconto rigoroso e appassionato con il quale Scurati le rievoca, accanto a quella di Leone e Natalia Ginzburg, scorrono però anche le vite di Antonio e Peppino, Ida e Angela, i nonni dell’autore, persone comuni nate negli stessi anni e vissute sotto la dittatura e le bombe della Seconda guerra mondiale. Dai sobborghi rurali di Milano convertiti all’industria ai vicoli miserabili del “corpo di Napoli”, di fronte ai fucili spianati, le esistenze umili di operai e contadini, artisti mancati e madri coraggiose entrano in risonanza con le vite degli uomini illustri. Accostando i singoli ai grandi eventi, attraverso documenti, fotografie e lettere, ricordi famigliari e memoria collettiva, Antonio Scurati resuscita il nostro passato. è un racconto avvincente e insieme commovente in cui si stagliano figure esemplari con il loro lascito inestimabile e quelle di persone comuni, fino a scoprirne la profonda comunanza: le nascite e le morti, i libri e i figli, le case abitate o evacuate, la vita privata che per tutti si attiene a una medesima trama elementare, in cui risuonano fatti memorabili e trascurabili e in cui la “grande storia” incontra le storie di noi tutti.


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