Quotidiano | Categorie: Politica

Anonymous entra nei "segreti" delle mail in Regione Veneto, gli indipendentisti esultano. E criticano

Di Edoardo Andrein Martedi 29 Luglio 2014 alle 11:32 | 0 commenti

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Pirati informatici sono entrati nel portale internet del consiglio regionale del Veneto accedendo alla rete interna e alle caselle postali dei consiglieri regionali. Le informazioni e i file possono essere scaricati dal blog ufficiale di Anonymous (qui una lista dei file), l’organizzazione di hacktivisti che ha deciso di colpire l’assemblea regionale del Veneto a seguito della clamorosa vicenda del Mose.

Si tratta di 1548 File pari a circa 1 GB ora disponibili al pubblico (nella foto la schermata con alcuni file dei consiglieri).

Più sotto pubblichiamo il comunicato integrale emesso da Anonymous per spiegare l’azione intrapresa, di seguito invece la dichiarazione rilasciata da Gianluca Busato, Segretario di Veneto Sì:

“Staremo a vedere nelle prossime ore e nei prossimi giorni se qualche notizia clamorosa e top secret emergerà dai “leaks” ora consultabili da chiunque. Ciò che in queste ore preoccupa non poco è anche il silenzio assoluto degli organi di informazione, in particolare quelli veneti, rispetto a una notizia che con tutta evidenza è molto grave. Mettere a repentaglio la sicurezza informatica dell’intero consiglio regionale non ci pare una notizia di secondo piano, con tutto il rispetto per le cronache estive spesso infarcite di notizie fondamentali. Al di là del merito vogliamo inoltre ricordare un fatto che all’epoca fu rilevato solo da noi, in uno splendido isolamento di cui oggi ci pregiamo. Il rifacimento del sito internet del consiglio regionale è costato 7,5 milioni di euro. Scoprire oggi che questo mare di soldi non è servito a proteggere un ambito che dovrebbe essere istituzionale e riservato ci fa arrabbiare ancora di più. E non è finita qui: il dramma è che adesso spenderanno altrettanto perché diranno che questo sito non è più sicuro! Quindi, troveranno altre scuse per spendere i nostri soldi. Poi però per l’organizzazione del referendum di indipendenza del Veneto i soldi non si trovano, perché dare la voce ai cittadini per lorsignori non è una priorità! Questo è lo specchio dell’inadeguatezza politica di una classe politica regionale allevata secondo i dettami dello spreco e del privilegio fatti propri nei pollai della partitocrazia italiana. Ciò dimostra ancor più quanto sia opportuno seguire una strategia indipendentista globale che ci permetta di trovare una backdoor rispetto all’inquietante inadeguatezza come minimo digitale che alberga nella massima istituzione italiana oggi presente in Veneto".

 

Anonymous - Ci battiamo a tutela dell'ambiente e contro le grandi opere che sistematicamente comportano corruzione e inefficienza.

Per questa ragione ci siamo battuti contro TAV, Muos, rigassificatori, centrali nucleari, inceneritori.

Quindi riteniamo doveroso manifestare la nostra contrarietà ad un opera come il Mose, il sistema di paratie mobili che dovrebbe proteggere Venezia dall'acqua alta. Il sistema presenta noti difetti progettuali come per esempio quelli legati all'efficienza delle cerniere metalliche che devono garantire la rotazione delle paratie e che si troveranno costantemente sommerse in acqua salmastra.

E' appena necessario ricordare il giro di tangenti milionarie che ha coinvolto l'ex governatore del Veneto deputato di Forza Italia, Giancarlo Galan.

Intendiamo inoltre esprimere la nostra solidarietà ai comitati no grandinavi che si oppongono fieramente all'attraversamento del centro storico di Venezia da parte delle gigantesche navi da crociera che provocano un anomalo moto ondoso mettendo così a rischio la delicata struttura della città.

Ingente è anche l'inquinamento dell'area provocata dai fumi emessi dagli scarichi delle navi.

Nonostante ciò a Marzo il tribunale amministrativo regionale del Veneto ha prorogato il diritto delle navi di attraversare Venezia fino a giugno, imponendo una modesta riduzione dei transiti del 12% per poi confermare ulteriormente la decisione presa in attesa di nuovi provvedimenti.

Segnaliamo inoltre una vicenda dell'ente EFAL gestito da Mario Ferrarelli

ex assessore Dc ad altri adesso indagati per truffa. La regione Veneto scegliendo di prorogare a spese proprie precedenti finanziamenti europei ha sborsato all'ente citato circa 1.800.000 euro indebitamente sottratti dal direttore dell'ente citato e per questo mai investiti nella formazione professionale dei giovani.

Ricordiamo anche che a Luglio la Regione Veneto ha deciso di dimezzare i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio. La natura del Consiglio Regionale Veneto non differisce quindi da quella di molti altri presidi gerarchici dello stato: mentre le masse impoverite sono costrette a lottare per un occupazione sempre meno dignitosa e sempre più sottopagata e priva di diritti, i signori potenti della Regione Veneto capeggiati dall'ex governatore Galan intascano tangenti milionarie.

Possiamo dunque sostenere a ragione che l'intero consiglio regionale Veneto non sia altro che un ammasso di voraci zecche dedite alla rapina dei più deboli.

Ciò è confermato dalla leggerezza con la quale i governanti del Veneto hanno rinnovato il diritto di attraversamento del centro storico a Venezia delle grandi Navi, sacrificando la salute dei cittadini e la tutela del patrimonio artistico in nome del presunto guadagno dovuto all'incremento del turismo.

Il fatto poi che in un periodo nel quale le violenze sulle donne si susseguono di giorno in giorno il Consiglio regionale Veneto abbia dimezzato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio mostra la natura grottescamente maschilista della cricca di parassiti che controlla il Veneto.

Nel nome di tutte le donne stuprate, molestate o uccise dalla violenza di genere noi malediciamo l'intero Consiglio Regionale Veneto, lurida cricca di politicanti usurpatori.

Siamo invece fermamente convinti che le masse riunite in assemblea con il metodo dell'autogestione siano perfettamente capaci di decidere delle risorse e dei mezzi di produzione nel modo più efficiente e senza alcun episodio di corruzione.

Inneggiando alla libera informazione e conoscenza, al diritto all'abitazione al reddito, alla sanità e alla istruzione, invocando la legalizzazione delle droghe leggere, il conseguimento di maggiori diritti da parte di omosessuali e transessuali e l'immediata approvazione di una legge contro la tortura da parte delle forze  dell'ordine, nonché l'immediata chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e dei lager chiamati CIE spettacolo degno degli zoo umani delle potenze imperialiste europee del IXX secolo,

Anonymous si schiera a fianco delle popolazioni in lotta contro la deturpazione del proprio ambiente, dai val susini che si oppongono alla TAV ai cittadini di Niscemi che fronteggiano il Muos, dai Kayapo brasiliani che cercano di difendere la foresta amazzonica dalle mega dighe fino agli abitanti di Venezia intolleranti difronte alla deturpazione provocata del Mose e dalle Grandi Navi.

Con questo spirito, che è quello di chi di fronte all'imperante dominio planetario della cricca politico-economico-religiosa sceglie di battersi consapevolmente affinché si diano le condizioni per il sovvertimento rivoluzionario dell'ordine costituito, Anonymous ha deciso di divulgare l'intero archivio di email del Consiglio Regionale del Veneto. Il materiale qui pubblicato contiene le email e i documenti privati che questi, in qualità di membri delle istituzioni hanno scambiato con terzi. I dati in questione derivano dall'intrusione nella webmail del sito www.consiglioveneto.it

Riteniamo così di garantire la libertà di informazione favorendo il libero giudizio di ognuno, infatti conoscere direttamente la realtà è presupposto necessario per cambiarla.

Invitiamo quindi ogni essere umano a scaricare e leggere le informazioni divulgate con la corrente operazione e ci riproponiamo di indagare direttamente il materiale citato al fine di evidenziare le nefandezze della cricca che in Veneto come altrove pratica o gestisce lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sulla natura.

We are Anonymous

We are Legion
We do not Forgive

We do not Forget

Expect us

 


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