Quotidiano | Categorie: Politica

Ammortizzatori, Zaia: anche in Veneto sarà allarme sociale se il governo non interviene

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 4 Aprile 2013 alle 17:29 | 0 commenti

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Regione Veneto - "Anche nel Veneto sarà allarme sociale se il Governo non provvederà con urgenza a garantire adeguatamente la copertura degli ammortizzatori sociali che danno sostegno al reddito dei lavoratori, in particolare delle piccole imprese artigiane e non, che sono in mobilità o in cassa integrazione in deroga. Il Governo ancora in carica e il Parlamento appena eletto devono agire subito e bene per impedire il collasso del tessuto sociale e produttivo".

Con queste parole Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, un territorio che negli ultimi anni ha visto aumentare costantemente le richieste di CIG in deroga per le aziende e di mobilità in deroga per i lavoratori, condivide e si affianca alle preoccupate dichiarazioni di Vasco Errani Presidente della Conferenza delle Regioni e di Gianfranco Simoncini responsabile del coordinamento degli assessori regionali che hanno denunciato come finisca con il prossimo giugno la copertura degli ammortizzatori sociali assegnati dal Governo alle Regioni con fondi decisamente inferiori a quanto richiesto dalle regioni stesse. 
"Vanno rispettati il senso e la lettera - aggiunge Zaia - dell'intesa sottoscritta tra Stato e Regioni per il 2013 sugli ammortizzatori sociali. Anche il recente stanziamento di oltre 25 milioni di euro ottenuto nei giorni scorsi per il Veneto non ci permetterà di andare oltre il prossimo giugno con la copertura, a fronte di richieste che aumentano consistentemente e che evidenziano lo stato crescente di crisi economica e tensione sociale". 
Alla fine del 2012, ricorda il Presidente della Regione Veneto, nella regione erano 61.612 i lavoratori coinvolti nelle 10.814 domande di cassa integrazione in deroga mentre erano 13.017 i lavoratori veneti coinvolti nella mobilità in deroga. 
Nel primo trimestre 2013 le richieste delle aziende alla Regione Veneto di autorizzazione alla CIG in deroga sono state di 347 milioni di euro a fronte dei 90 milioni di euro del periodo corrispondente nel 2012. 
"Si tratta - sottolinea Zaia - di un indubbio segnale di maggior allarme economico e sociale, anche se possiamo ragionevolmente prevedere sulla scorta degli anni passati che l'utilizzo effettivo della CIG in deroga sarà del 20-22%". Per quanto riguarda la mobilità in deroga le domande arrivate nel primo trimestre 2013 sono state 2400 (per 19,2 milioni di euro) a fronte delle 2160 del trimestre corrispondente del 2012 (per 12,8 milioni di euro di risorse corrispettive).

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