Amianto, presentazione piano nazionale, Coletto: criticità in Veneto
Lunedi 8 Aprile 2013 alle 15:29 | 0 commenti
Regione Veneto - "La chiarezza dei ruoli tra le Istituzioni preposte alla tutela della salute e a quella dell'ambiente e la leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni sono fondamentali per assicurare l'efficacia delle azioni in materia di amianto. Le premesse perché questo Piano dia le risposte attese ci sono".
Lo ha sottolineato l'assessore alla sanità del Veneto Luca Coletto intervenendo nella sua veste di coordinatore degli assessori alla sanità delle Regioni italiane, oggi a Casale Monferrato, alla presentazione del Piano Nazionale Amianto, avvenuta alla presenza del ministro della salute Renato Balduzzi.
"Già nello scorso novembre in occasione della Seconda Conferenza Governativa di Venezia - ha ricordato Coletto - è emerso come molte Regioni (e tra queste il Veneto) intervengano garantendo, come Livello Essenziale di Assistenza aggiuntivo a totale carico finanziario regionale, la sorveglianza sanitaria per i lavoratori "ex esposti" e svolgendo specifici corsi di formazione per i lavoratori addetti alle attività di bonifica e smaltimento dell'amianto".
"A oltre 20 anni dalla legge che imponeva il divieto d'uso e di vendita dell'amianto - ha aggiunto Coletto - i siti e le lavorazioni industriali causa dei mesoteliomi sono stati messi in sicurezza nella maggioranza dei casi, ma il lavoro dei servizi sanitari regionali e delle Asl è stato imponente anche per il controllo e la vigilanza dei siti privati, largamente diffusi, contenenti materiali nei quali sono presenti fibre di amianto. Dal 1992 al 2011 - ha ricordato - gli interventi di bonifica monitorati in Italia dalle Asl sono stati circa un milione. Un lavoro che possiamo considerare adeguato al conseguimento dell'obbiettivo di tutela dei lavoratori esposti e della popolazione".
"Per quanto riguarda il Veneto - ha ricordato l'assessore - siamo una delle aree del territorio nazionale interessate dal problema amianto, con particolari criticità (determinate dal numero di lavoratori che fino al 1992 sono stati esposti all'amianto) per i territori provinciali di Venezia e di Padova. Per tale motivo la Regione del Veneto, già dal 1998 ha avviato, in compartecipazione con il Ministero della Sanità , un programma speciale di ricerca riguardante la "Sperimentazione di un modello di sorveglianza e di assistenza sanitaria ai lavoratori con pregresse esposizioni professionali a cancerogeni (Amianto e CVM)". All'esito di tale attività , è stato validato un protocollo per la sorveglianza dei lavoratori ex-esposti ad asbesto, applicato ai lavoratori delle aziende di costruzione e manutenzione di rotabili ferroviari, aziende produttrici di manufatti in cemento/asbesto, aziende con attività di coibentazione o decoibentazione".
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