Alla Camera si vota mentre la piazza protesta, Sbrollini: "Il clima sta cambiando"
Venerdi 19 Aprile 2013 alle 17:38 | 0 commenti
Le chiama si succedono alla Camera riunita in seduta comune, ma la sensazione è quella di un rito svuotato di significato. Pdl e lega hanno deciso di non partecipare al voto, due le ragioni. “Non riconosciamo democraticità a questo votoâ€, dice Silvio Berlusconi lamentando la rottura del patto pd-pdl che doveva portare Franco Marini al Quirinale. Per il Cavaliere il nome di Romano Prodi, scelto ieri sera dall’assemblea del pd su proposta del segretario Pierluigi Bersani, è quanto di peggio poteva capitargli
“Non è un nome che unisceâ€, aggiunge Pierferdinando Casini, che non è più deputato ma alla Camera c’è tutti i giorni. Ma la vera ragione ce la spiega Roberto Calderoli “Non partecipiamo al voto per avere una certezza di come sono distribuiti i voti che usciranno dalle urne – dice il leghista - e avere la garanzia che chi ha detto che votava per un candidato voti proprio per quello e non per un altroâ€. Questo potrebbe anche portare in superficie le eventuali contraddizioni ancora presenti nel pd. Lo conferma Daniela Sbrollini: “Ora apprendiamo che il clima sta cambiando, ci sono i franchi tiratori nel centrosinistraâ€. Tra breve avremo i risultati da analizzare. In ogni caso, anche se il pd votasse compatto, mancherebbero comunque 8 voti per eleggere Prodi.
La deputata vicentina riprende gli avvenimenti da poco trascorsi: “Faccio parte di quei 90 che dal primo giorno hanno votato contro Marini in assemblea, e il giorno dopo ho votato Rodotà perché chi rappresenta il popolo delle primarie ha il polso di quel che sta succedendo nel territorio, non sono 4 fanatici della rete, sono i nostri circoli, i nostri iscritti, i segretari, il nostro mondo che ci dice che così non va bene. Quella candidatura - non sul piano personale perché Marini è persona degnissima - era percepita come legata al governissimo, a un rapporto col pdl cui noi abbiamo sempre detto di no. In assemblea abbiamo detto: se non ci sono i numeri per Rodotà proviamo allora a convergere sul nome di Prodi. Bersani ha fatto la proposta, nessuno ha detto niente e all’unanimità abbiamo detto di sì, su una figura che può essere non il massimo ma non si può certo accusare di volere il governissimo; Prodi è un antiberlusconiano, una garanzia per fare un governo e aprire al movimento. Anche sel era d’accordo con noi e abbiamo quindi fatto questa operazione per mantenere l’unità del centrosinistraâ€.
Le grandi manovre tra i partiti continuano, serpeggia l’idea che Prodi, a urne ancora chiuse, possa non farcela. Daniela Sbrollini spera nei contatti politici. “Stasera ci dovremo riunire di nuovo, dobbiamo capire se vogliamo andare fino in fondo e non bruciare la candidatura di Prodi. Mi auguro che ci si stia parlando tra gruppi perché anche i grillini,  almeno quella parte di loro che prima aveva manifestato disponibilità a votare Prodi, ora dicono che ci sono anche altri candidati prima che dovrebbero rinunciare. Bisogna aspettare l’esito della quarta votazione, ma non possiamo continuare ad andare avanti così, bisogna fare il presidente della repubblica che deve essere di garanzia e il governo perché altrimenti è inutile continuare, si prende atto e si torna a votare, non ci sono altre strade. Mi dispiace che abbiamo bruciato nel frattempo Rodotà che poteva essere una bella figura. Mi dispiace di essere in minoranza, continuo a insistere ma non voglio esser accusata di spaccare il partitoâ€.
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