Quotidiano | Categorie: Politica

La cena della Moretti e l'abbandono di Regina Rossa: parlano il fratello Carlo e la nuova PR

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 23 Maggio 2014 alle 18:20 | 0 commenti

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Ieri,  22 maggio, penultimo giorni di campagna elettorale Alessandra Moretti si trovava a Vicenza, in Piazza dei Signori con Walter Veltroni e Oscar Farinetti, patron di Eataly, uno degli ispiratori sponsor di Matteo Renzi. Ne abbiamo approfittato per inviare la nostra Federica Raccanelli, che da tempo ha seguito alcuni passaggi elettorali della Moretti.

Dopo una nebulosa e concitata telefonata della stessa Moretti a chi scrive la mattina del giorno in cui è approdata a Piazza Pulita ma non per una chiacchierata politica e dopo che Marco Miloni mai ha avuto fortuna nel ... trovarla per intervistarla (prima, durante e dopo il nostro lancio mediatico), gradico (e con me Federica)  un chiarimento diretto con l'onorevole e col suo attuale staff sulla cena cult e la motivazione della cessazione del contratto con l'ufficio di comunicazione Regina Rossa, comunicata seccamente e inusualmente dalla società stessa, che, però, con noi, pur sollecitata a farlo, non ha ritenuto di motivare la sua decisione

La cena alla base di polemiche sulla sua opportunità, dei conseguenti attacchi, di tiepide difese e di frequenti "lavaggi di mani" (tra cui il silenzio totale di Renzi, che pure twitta tutto il giorno su tutto e con tutti), era stata organizzata, lo ricordiamo brevemente, per la capolista del Pd alle europee nel nord est da Gianfranco Simonetto, presidente della Maltauro e cognato dell'ex Ad Enrico Maltauro arrestato proprio il giorno del "convivio elettorale".

Alessandra Moretti, ci ha riferito a fine serata la nostra Federica, era comprensibilmente impegnata con le persone che la circondavano e Walter Veltroni (nella foto anche con Gianni Zonin) non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito in quanto non aveva «elementi a sufficienza per esprimere pareri».

Beatrice Rutiloni, la nuova  addetta stampa di Alessandra Moretti, ha, invece, chiarito alla nostra collaboratice «il reale motivo dell'interruzione dell'erogazione dei servizi resi da Regina Rossa» a favore della campagna elettorale dell'onorevole Alessandra Moretti: «L'interruzione del contratto con l'ufficio stampa e comunicazione Regina Rossa è avvenuta unicamente perché il budget a disposizione era ridotto rispetto al preventivo proposto. La motivazione è unicamente questa. Non è stato commentato perché quanto è stato scritto era gossip. Le donazioni non sono di certo state così importanti come si è pensato».

Il fratello di Alessandra Moretti, Carlo, inoltre, si è avvicianto parlando, pensiamo, a nome della candidata, e ha voluto esprimere la sua versione sulla cena di cui si è occupata, dopo la nostra rivelazione con conferma da parte di Simonetto e un lungo silenzio dell'ex vice sindaco di Vicenza, anche Piazza Pulita su La7 che ha intervistato al riguardo l'ex senatore Renato Ellero, noto penalista e in questa veste già difensore nel 1992 di Maltauro: «Noi stiamo cercando di pubblicare tutte le donazioni derivanti da persone fisiche o persone giuridiche, vogliamo pubblicare tutto. La legge impone la pubblicità per tutti i contributi di aziende. Invece, per le sottoscrizioni private, sotto la soglia di 5000 euro, il donatore può decidere di rimanere anonimo. Noi stiamo chiedendo a tutti l'autorizzazione alla pubblicazione dei nomi. Alla cena non c'era nessun tipo di "menù elettorale", confermo che nessuna contribuzione è stata data nè a titolo aziendale nè a titolo privato da parte di Maltauro e di Gianfranco Simonetto. Alessandra non teme il fango, siamo tranquilli, credo proprio che sapesse cosa era successo alla mattina, credo lo sapesse tutto il mondo. Se ci fosse stato qualcosa di pericoloso avevamo la possibilità di annullare l'evento, non essendoci nulla, non ci sembrava giusto nel confronto delle persone». 

Prendiamo buona nota della valutazione di Carlo Moretti su assenze di pericolo (di opportunità, immaginiamo) nella partecipazione alla cena della sorella e tralasciamo qualche accenno di troppo a querele minacciate già al prof.  Ellero, che ne... godrebbe, conoscendolo, e fatte subodorare alla nostra dolce Federica.

Di Ellero non saremmo noi ad occuparcene, di Federica, da direttore responsabile abituato a scrivere ben documentato, invece sì.

Per cui eccomi a firmare io, tremolante, il pezzo (Fede, grazie per il tuo sereno racconto e... tranquilla: te ne faccio fare un altro di articolo così recuperi per i tuoi attestati con l'Ordine dei Giornalisti).

Ma ricordo al buon Carlo & family che allo "yes, we can" io preferisco lo "yes, we do".

Se sono sicuro di essere nel vero io non mi limito alla banale affermazione di "poter fare", ma "faccio".

And you?

 


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