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Al Comunale di Vicenza, "Nella stanza di Max" dedicato ai bambini

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 1 Marzo 2016 alle 17:12 | 0 commenti

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Teatro Comunale di Vicenza
Un altro appuntamento nella rassegna di danza per le scuole del Teatro Comunale di Vicenza, Danzare per Educare: è in programma giovedì 3 marzo alle 10.00 nella Sala del Ridotto “Nella stanza di Max” uno spettacolo di Babù Teatro Danza del 2015, una produzione Sosta Palmizi, per ragazzi e bambini a partire dai 6 anni. La rassegna Danzare per Educare è giunta nel 2016 al suo XV anno di vita ed è realizzata dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven; la programmazione è inserita nell’ambito dei Progetti Formativi della Fondazione “La scuola a teatro” (danza, opera, teatro).

Si tratta di progetti che hanno saputo suscitare nel tempo apprezzamento e vivo interesse in chi ha partecipato a questi percorsi di conoscenza del mondo del teatro, dell’opera e della danza, percorsi progettati appositamente per il mondo della scuola, rivolti ad allievi e docenti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado. Il progetto Danzare per Educare, coordinato da Daniela Rossettini, che ne è anche l’ideatrice, ha portato negli anni a Teatro per assistere agli spettacoli di danza, oltre 17.000 giovani e giovanissimi spettatori.
Lo spettacolo di teatro del movimento “Nella stanza di Max”, regia di Bàbu Teatro Danza, interpreti Francesco Manenti, Daina Pignatti, Elisabetta di Terlizzi, Laura Tondelli, costumi di Laura Pennisi e Roberto Ingrami, oggetti di scena di Francesco Manenti, si ispira all’opera di Maurice Sendak, scrittore e illustratore statunitense, in particolare al suo libro più celebre “Nel paese dei mostri selvaggi” del 1963. La creazione di teatro danza, della durata di circa 45 minuti, affronta in modo fantasioso, adatto al giovane pubblico, temi riconducibili ai diritti dei bambini  e dei ragazzi, così come sono declinati nella Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza. La storia è semplice, racconta di Max, un bambino come tanti in cui i giovani spettatori possono riconoscersi. Gioca animatamente, fa grandi balzi, costruisce, smonta, crea, disegna, ne fa di tutti i colori; la mamma lo richiama, ma lui continua a giocare in modo molto rumoroso e per punizione, viene mandato a letto senza cena. Solo, nella sua cameretta, Max osserva le ombre dei mobili che nel buio diventano strane creature; assomigliano ad animali oppure diventano alberi che crescono fino a trasformare la stanza in una foresta. La foresta diventa poi un mare, affascinante ed insidioso e dopo, avere lungamente navigato, Max raggiunge un’isola abitata da strane creature selvagge, buffe e spaventose. Max le conosce e le affronta affermando il suo status di bambino e i suoi diritti, tra cui il diritto all'integrità, ad una propria identità, a un nome, una famiglia, a un luogo in cui sentirsi sicuro. Ma, dopo avere giocato, danzato ed essere diventato il re delle creature selvagge, Max sente una forte nostalgia di casa. Ripercorre il viaggio a ritroso e si ritrova nuovamente nella sua accogliente cameretta.
Lo spettacolo propone una narrazione semplice ma ricca di spunti di riflessione: ogni tappa del viaggio scandisce i temi affrontati nei diversi articoli che compongono la Convenzione Onu, sottolineando come spesso questi diritti essenziali siano calpestati e disattesi: e così la creatività e l’utilizzo di espedienti narrativi, ricompongono, attraverso il teatro danza, un percorso di crescita nella consapevolezza enell’affermazione della propria identità.
I riferimenti espliciti ai diversi articoli, trattano il diritto al gioco e alla libertà d’espressione, il diritto al sogno e al proprio spazio interiore, il diritto al nome e all’identità, il diritto all’amicizia e alle relazioni, il diritto alla famiglia, agi affetti, ad un luogo sicuro.
Parlando di questa interessante esperienza formativa, gli autori di Bàbu Teatro Danza, hanno spiegato: Troviamo estremamente attuale l’opera di Sendak, e in particolare Nel paese dei mostri selvaggi, perché abbraccia l’immaginario del bambino entrando nella complessità del suo  inconscio, senza celarne la surrealtà, nè i legami tra personaggi onirici e persone della vita reale. Crediamo possa incontrare, con sfumature differenti, la fantasia dei bambini e quella degli adulti.
“Nella stanza di Max” registra, come sempre negli spettacoli per le scuole della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, il tutto esaurito.
Tutti i Progetti Educativi della Fondazione, e quindi anche gli spettacoli di Danzare per Educare, sono inseriti nel POFT (Piano dell’Offerta Formativa Territoriale) del Comune di Vicenza.


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