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Al cinema Odeon di Vicenza la proiezione del film documentario Jan Fabre

Di Comunicati Stampa Lunedi 30 Gennaio 2017 alle 15:44 | 0 commenti

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Penultimo appuntamento per la rassegna NEL SEGNO DI DIONISO - Nuovi linguaggi della scena, ideata e diretta dal Teatro del Lemming, realizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Crescita del Comune di Vicenza e con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, prodotta dal Centro Internazionale di Produzione e Ricerca Il Teatro dello Spettatore. Venerdì 3 febbraio, alle ore 20.45, la Sala Lampertico del cinema Odeon di Vicenza ospiterà, ad ingresso gratuito, la proiezione del film-documentario Jan Fabre. Beyond the artist, prima opera cinematografica del giovane regista Giulio Boato che, già vincitore del primo premio come Documentario sull'Arte al Festival Conversazioni Video di Roma nel 2015, traccia, per la prima volta, il ritratto composito di uno degli artisti più discussi degli ultimi decenni.

Jan Fabre, classe 1958, vive e lavora ad Anversa. Molte opere sono state pubblicate sul suo lavoro
di artista visivo, regista, coreografo, scenografo, performer, ma non era ancora stato prodotto un
documentario sulla sua figura di artista multiforme. Ustionante, provocante e intenso, le opere di Fabre non lasciano mai indifferenti: alcuni gridano al genio assoluto, altri allo scandalo più osceno. In questo documentario, Jan Fabre apre le porte della sua casa: l'incredibile teatro/laboratorio Troubleyn, luogo di scambi e di convivialità, vera e propria fucina artistica dove, tra i corridoi labirintici, è possibile ammirare, come in una sorta di museo privato, le opere dei più importanti artisti contemporanei (Romeo Castellucci, Marina Abramovic, Meylaerts Dirk e Wim Delvoye solo per citarne alcuni). Ed è proprio dall'interno di questo spazio che Fabre rivela i suoi processi creativi, si mostra mentre lavora con i suoi collaboratori, lasciando scorgere in trasparenza, dietro l'artista poliedrico, l'uomo. Il film è costruito intorno alle interviste a Jan Fabre, Georges Banu (critico teatrale), Vincent Baudriller (ex co-direttore del Festival d'Avignon), Jan Dekeyser (architetto del teatro/laboratorio
di Fabre) e Rudolf Rach (editore di Fabre in Francia). Le immagini di 12 spettacoli, 5 esposizioni e
decine di disegni, modelli e sculture si incastonano tra le parole dei diversi intervistati come varie parti di puzzle che rivela, nella sua complessità, il ritratto di un artista dall'immaginazione sfrenata, capace di creare con la stessa istintività del respirare. Un' opera volta a comprendere il carattere, il mondo, le ispirazioni e le ambizioni di uno dei più importanti maestri del nostro tempo.

Al termine della proiezione, alla quale sarà presente il regista del film, si svolgerà una conversazione con il pubblico presente in sala a cura del prof. Enrico Pitozzi, docente di Forme della scena multimediale al DAMS di Bologna. Nato a Mestre (Ve) nel 1988, laureato in Arti Visive e dello Spettacolo (IUAV di Venezia, 2010) e in Discipline dello Spettacolo dal vivo (Bologna 2012), Giulio Boato è dottorando in Etudes Théâtrales all'Università Sorbonne Nouvelle - Paris 3. Pubblica una serie di articoli accademici su Robert Lepage e Jan Fabre per le riviste «Antropologia e Teatro» (Bologna), «Revista Brasileira de Estudos da Presença» (Porto Alegre), «Alfabeta2» (Roma), «Agôn» (Lyon), «Traits d'Union» (Paris). Dal 2013 si occupa professionalmente di drammaturgia, regia teatrale e cinematografica. Collabora con diverse strutture europee: Troubleyn/Jan Fabre (Anversa), La Compagnie des Indes (Parigi), Alchemy/Phil Griffin (Londra), DOYOUDaDA (Venezia/Bordeaux) di cui è fondatore. Nel 2014 firma la regia del film-documentario Jan Fabre. Beyond the artist.


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