16 giugno, incubo fiscale o fallimento dello Stato di diritto?
Lunedi 16 Giugno 2014 alle 22:30 | 0 commenti
Riceviamo da Roberto Ciambetti, assessore al Bilancio ed Enti locali Regione Veneto, e pubblichiamo - Se non sapessi che anche sul lotto lo stato bara direi di puntare una quaterna sulla ruota di Roma: 24, le tasse, 54 i miliardi di € pagati oggi dagli italiani, 24 l'incubo e 10, ingiustizia. Oggi e' evidente il fallimento delle politiche dei governi dell'Austerita' e del rigore a senso unico.
Sono anni che lo stato taglia servizi e investimenti, impone sacrifici a cittadini e imprese, diminuisce i trasferimenti a Enti locali mentre Regioni e Comuni non possono usare i fondi che hanno in cassa perche' bisogna rispettare il Patto di stabilita'. Intanto il debito pubblico continua a crescere: venerdi scorso Bankitalia ha comunicato l'ennesimo record del debito spiegando che l'aumento deriva dall'amministrazione centrale dello Stato. Qualcosa non quadra: le tasse crescono a ritmi vorticosi, a ritmi vorticosi cresce il debito pubblico, trasferimenti a Comuni e Regioni diminuiscono verticalmente e diminuiscono verticalmente servizi e investimenti. Siamo ai confini della realta': oltre a questi limiti non si puo' andare.Il 16 giugno e' il giorno del fallimento dello stato di diritto, perche' chi prende senza dare non e' esattamente un galantuomo
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