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Categorie: Politica
La Fiera Campionaria del '46 a Vicenza: l'ha raccontata Di Lorenzo. Del futuro possibile per il Giardino Salvi ne hanno discusso a Vinova anche Dalla Rosa, Marchi e La Casella
Domenica 19 Marzo 2017 alle 20:04
Una mano che innalza con orgoglio un cartello al cielo, sullo sfondo il Torrione di Piazza Castello e la Porta attraversata da un vecchio tram. "Fiera campionaria di Vicenza. 1-15 settembre 1946" è la scritta stampata a caratteri cubitali al centro del cartello. Era con questa cartolina che il comune di Vicenza pubblicizzava la sua Fiera. La Fiera Campionaria del '46. La prima Fiera in Italia dopo la conclusione della guerra. L'evento che avrebbe dovuto rilanciare la città , martoriata dai bombardamenti, che avrebbe dovuto incanalare la voglia di riscatto dei vicentini, umiliati dall'occupazione tedesca. La Vicenza del dopoguerra è una città viva, capace nel volgere di un decennio di trasformare le macerie di un centro contadino in uno dei più importanti poli industriali d'Italia. Sergio Ortolani e Antonio Cattaneo sono i nomi della ricostruzione: l'architetto e l'ingegnere ai quali venne affidato il compito di dare forma all'ambizione della nostra città .
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Un altro record a Vicenza: la trasparenza su chi compra spazi pubblicitari sui media locali con loghi comunali...
Domenica 15 Gennaio 2017 alle 18:18
Anche i più ingenui oggi percepiscono il rapporto tra finanziamenti pubblicitari, pubblici o privati che siano, ai media e il loro atteggiamento verso le notizie che, più o meno scomode, riguardano i committenti privati o verso le "sponsorizzazioni", comode ai politici amici dei committenti o a loro volta acquirebti di spazi pubblicitari utilizzando le casse pubblche. Un rapporto sempre più ambiguo, in linguaggio politically correct, o incestuoso, alla Travaglini, il mix tra Jacopo Bulgarini d'Elci e Marco Travaglio a cui, l'abbiamo scoperto oggi sul GdV, punterebbe, presuntuosamente?, il braccio destro di Achille Variati che, anche lui, alle paroline dolci di Jacopo, dai "co...oni" writer ai "c...zo" dei commenti a Moretti che fa l'indiana fino all'epiteto "criminali" attribuito a chi denuncia Borgo Berga e al "rutto liberatorio" con cui ha d'Elci salutato l'elezione di Trump, aggiunge ora le frasi amorevoli verso i centro africani abituati a fare la pipì sugli alberi dopo aver esordito in passato con un più timido quaquaraqua inflitto a chi cambiava idea non rispettando gli accordi sotto banco, e non certo trasparenti, fatti con lui.
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