Archivio per tag: Giulio Todescan
Categorie: Cinema
Working Title Film Festival a Vicenza dal 27 aprile al 1 maggio
Giovedi 14 Aprile 2016 alle 14:50
Working Title Film Festival
Cinque giornate, da mercoledì 27 aprile fino alla festa del lavoro domenica 1 maggio, dedicate al cinema indipendente e di qualità con 14 film e serie web che raccontano il lavoro oggi, di ieri e di domani. E poi una mostra fotografica collettiva di 4 fotografi, un audiodocumentario e due serate di musica e videoarte. Questo il programma della prima edizione di Working Title Film Festival, che nasce a Vicenza e punta a diventare un appuntamento fisso nel panorama cittadino e nazionale. Continua a leggere
Cinque giornate, da mercoledì 27 aprile fino alla festa del lavoro domenica 1 maggio, dedicate al cinema indipendente e di qualità con 14 film e serie web che raccontano il lavoro oggi, di ieri e di domani. E poi una mostra fotografica collettiva di 4 fotografi, un audiodocumentario e due serate di musica e videoarte. Questo il programma della prima edizione di Working Title Film Festival, che nasce a Vicenza e punta a diventare un appuntamento fisso nel panorama cittadino e nazionale. Continua a leggere
L'acqua calda e l'acqua fredda, storia di acciaierie e cinema di persone
Domenica 31 Maggio 2015 alle 19:49
di Giovanni Coviello dal n. 276 di VicenzaPiù di Maggio (leggi tutto l'articolo nella versione digitale per gli abbonati online oppure chiedilo nelle edicole Fenagi)
Il vicentino Giulio Todescan e la pugliese Marina Resta firmano una storia di operai e di culture che da Giovinazzo conduce a Vicenza lungo la via dell’acciaio: “per descrivere questa strana mescolanza di veneti e pugliesi, un dirigente dell'azienda citato nel testo utilizzava la metafora dell'acqua calda e dell'acqua fredda, la cui unione dà vita a qualcosa di nuovo e più complesso†Continua a leggere
Categorie: Politica
Dopo Vicenza anche Treviso aspetta il miracolo: Marco Goldin
Sabato 21 Febbraio 2015 alle 19:13
Viaggio-inchiesta tra Vicenza e Treviso nel modello di successo collaudato dal curatore. Le città se lo contendono, le imprese lo osannano, i sindaci lo invocano perché risolva la questione delle politiche culturali su cui brancolano nel buio. Amato e contestato, Goldin macina progetti, attrae finanziamenti, si fa aprire palazzi e musei. «Un astro» dicono i suoi fan. «Una piantagione di caffé dove si coltiva radicchio», dicono i suoi detrattori. Ma reggerà in tempi di crisi il suo modello?
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