Riferiremo domani i passi intrapresi nei confronti del (molto) discusso prof. Giovanni Carlo Federico Villa e della sua società , Didakè sas, dall'Università di Bergamo dopo le domande da noi rivoltele (visto che il prof. non ha risposto alla nostra richiesta di chiarimenti) sul direttore tecnico del Chiericati pagato dalla Fondazione Roi da metà 2015 per un anno dopo un anno e mezzo di "attività scientifica" nell'ambito di una "convenzione" firmata a fine 2013 dall'amministrazione Variati sempre con Bergamo ma mai attuata (fu pagato? Da chi?). Villa all'Università è professore associato "a tempo pieno" mentre è direttore onorario del Museo di Piazza Matteotti, un altro "titolo" partorito per lui dai creativi Achille Variati e Jacopo Bulgarini d'Elci e convalidato sua giunta, ma di certo non è mai stato direttore tout court, l'unico incarico che gli darebbe statutariamente diritto ad essere nel Cda della Fondazione Cda in cui è entrato nel 2015.
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Dopo Francesco Iorio e Cristiano Carrus Fabrizio Viola vuole evitare nuovi fake dg, falsi dg e allora ha ordinato di allargare la mazzetta quotidiana di giornali per la rassegna interna. Gli editori gongolano, BCE, Bankitalia e Egon Zehnder no... Continua a leggere
Oggi si legge che la signora, che sabato 25 marzo ha vinto la causa per riavere tutti i suoi circa 40.000 euro affidati a BPVi per azioni da 60.5 euro giudicate "illiquide", ha già ricevuto dalla Banca Popolare di Vicenza, che non si è opposta alla decisione del giudice di Verona, tutti quei soldi più interessi, rivalutazione e spese legali per un totale di 60.000 euro. Nulla ha ancora ricevuto chi ha transato a 9 euro entro il 28 rinunciando ad ogni altro suo diritto e dovrà aspettare ancora, "giusto regolamento" Opt (Offerta pubblica di transazione). Giustizia è fatta.
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Sul caso Pfas un fatto, che nessuno sottolinea perchè tragicamente tipico in questa Italia in dissoluzione se non nei proclami che ci dispensano "ogni altro giorno" i premier rottamandi e post Dalema alla Matteo Renzi, i governatori di regione scivolosi e post Galan alla Luca Zaia e i sindaci e presidenti di provincia "ignoranti" (del flop BPVi, del fumo di Matteo Quero e dei silenzi omertosi di Antonio Bortoli) e post Hüllweck e Schneck alla Achille Variati, è l'assenza di una voce forte e attendibile, quella delle Istituzioni, che dicono, blaterano e si rimbalzano le responsabilità , se ne hanno, o amplificano i timori della gente, se ce ne fosse motivo. Premier, governatori e presidenti di provincia non fanno nulla o non fanno abbastanza in base a dati scientifici e a leggi certe per evitare o gestire i problemi, se ci sono, per smentirli, se non ci sono, per zittire, se sbagliano, o dar voce, se hanno ragione, ai loro colleghi politici, esperti in tutto, dalla finanza all'inquinamento, ma, comunque, sempre in ritardo sui fatti e sempre all'inseguimento della pancia della gente.
Oggi, 19 gennaio, si festeggia il compleanno di due personaggi pubblici molto importanti per Vicenza. Il primo, per età e per presenza in città , è Achille Variati che oggi taglia il traguardo dei primi 64 anni. Nato nel quartiere San Bortolo, dove vivevano il padre Ferruccio e la madre Erminia Basso, Achille Variati studia all'Istituto magistrale Fogazzaro prima di laurearsi in matematica presso l'università di Padova. Iscritto alla Democrazia Cristiana dalla fine degli anni '70, ne diviene il segretario cittadino nel 1983. Da tre anni, intanto, è consigliere comunale, incarico che gli viene rinnovato nel 1985. Il più alto numero di preferenze ricevute alle amministrative del 1990 consente ad Achille Variati d'indossare per la prima volta, a 37 anni, la fascia tricolore da Primo cittadino di Vicenza.
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Forse dovremo pagare un milione di euro di danni alla Fondazione Roi, dopo la relativa citazione del suo ex presidente Gianni Zonin, per averla difesa dal dissesto causato dal suo vecchio Cda, ai cui vertici c'erano oltre all'imprenditore vitivinicolo, rimasto ora senza vigne per averle prudenzialmente donate ai figli, Marino Breganze e Annalisa Lombardo nominati dallo stesso Zonin, come allora presidente della fu (in tutti i sensi) Banca Popolare di Vicenza. Forse dovremo pagarli, anche se dopo la prima udienza già tenutasi il 25 ottobre scorso la seconda è stata fissata per il 27 settembre 2018 (veloce la giustizia, eh?, e poi ci lamentiamo delle indagini in procura...!) ma se, invece, potremo rivalerci per una cifra analoga (o maggiore così come ha chiesto il Cav. Lav. Dott. di Gambellara) per lite temeraria da domani finalmente conosceremo i tre nomi del nuovo Cda in quota BPVi, a cui rivolgerci per i "contro danni".
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Chi non lo fa per mestiere, ad esempio i giornalisti stessi e i "produttori" di rassegne stampa, e legge, se lo legge, ogni giorno il "suo quotidiano" preferito per informarsi su feste, sagre, furti, tipicamente, di immigrati e profughi o di morti ammazzati e, over the top, di defunti con tanto di necrologi, non si rende conto di una contrasto evidente sulla carta stampata locale. Da una parte c'è l'attenzione che, ad esempio, dedica alle vicende e alle conseguenze dello scandalo della Banca Popolare di Vicenza il Corriere del Veneto, che, pure, per il 49% appartiene a un gruppo di imprenditori veneti tra cui Gianni Zonin. Dall'altra incombe sulla città e in provincia la coltre di silenzio e di omissioni che il quotidiano locale che fa capo a Confindustria Vicenza, la cui guida dall'indagato, per fatti di banca, Giuseppe Zigliotto è passata nelle mani del suo fido Luciano Vescovi, ha steso sul caso BPVi, che ha ridotto in povertà , prima, i suoi 118.000 e passa azionisti di cui circa il 40% di queste parti e, poi, in una prospettiva già in atto, tutto il territorio.
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Banca Popolare di Vicenza rende noto che l'Assemblea straordinaria e ordinaria degli Azionisti di Banca Popolare di Vicenza Società per Azioni è convocata, in unica convocazione, per il giorno giovedì 7 luglio 2016 alle ore 9.00 presso i locali dell'Ente Fiera di Vicenza, in Viale dell'Oreficeria n. 16, Vicenza, per discutere del seguente ordine del giorno in parte straordinaria: approvazione della proposta di modifica dello statuto sociale con riferimento agli articoli: 4 (Capitale Sociale), 12 (Convocazione delle Assemblee), 13 (Intervento all'Assemblea e rappresentanza), 15 (Costituzione e validità delle deliberazioni dell'Assemblea), 18 (Composizione, nomina e revoca del Consiglio di Amministrazione), 19 (Nomina del Consiglio di Amministrazione) e 31 (Nomina del Collegio sindacale); eliminazione delle "Norme Transitorie". Delibere inerenti e conseguenti, conferimento dei relativi poteri.
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Si sono scandalizzati per primi il presidente di FestAmbiente Vicenza Adriano Vernau e il consigliere delegato a Campo Marzo, Stefano Dal Pra Caputo, a cui poi si sono accodati in molti altri. "Bitch" parola impressa su una maglietta di una locandina per un evento a Campo Marzo in gergo anglosassone giovanile se associata ad altro aggettivo, come "Supreme" come in questo caso, è utilizzata in modo colloquiale scherzoso. Ma nella puritana Vicenza, però, per alcune persone sembrano dare più fastidio certe sottigliezze rispetto a drammi come quelli della Banca Popolare di Vicenza o a progetti faraonici, ora che Vicenza ha perso la banca e sta perdendo la Fiera, come la Tav/Tac ferroviaria.
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