Zanoni: investire nella prevenzione e tutela del territorio, non in inutili grandi opere
Lunedi 3 Febbraio 2014 alle 14:48 | 0 commenti
On. Andrea Zanoni, PD - "Invito le autorità regionali e locali a dare priorità a quelle opere che prevengano le alluvioni invece che sperperare il denaro pubblico in infrastrutture inutili e sovradimensionate come la Pedemontana Veneta". Lo afferma l'eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo.
"Mezza Italia è praticamente sott'acqua e già si contano le prime vittime. E mentre nel mio Veneto deve intervenire l'esercito, la Regione va avanti con inutili autostrade come la Pedemontana Veneta. Pura schizofrenia politica di amministrazioni incapaci di capire quali sono le vere priorità dei loco concittadini".
Zanoni chiede a regioni e governo di "privilegiare gli interventi che mettano in sicurezza il nostro territorio ormai completamente indifeso di fronte a forti precipitazioni come quelle che stanno interessando l'Italia in queste settimane. Bisogna pensare a mettere in sicurezza gli argini dei fiumi e a rimediare agli errori urbanistici del passato, non a costruire inutili opere che, come la Pedemontana Veneta, costeranno centinaia di milioni di euro e che, vista la crisi e le costanti delocalizzazioni, non si capisce a cosa serviranno". L'eurodeputato propone "una moratoria di cinque anni per la Pedemontana per utilizzare le centinaia di milioni di euro necessarie per il suo completamento per la sicurezza dei cittadini e delle loro case. Tra cinque anni valuteremo il da farsi e vedremo dove questa crisi ci ha portato evitando magari di sperperare denaro pubblico di tutti i cittadini. Le priorità degli italiani sono il lavoro ed interventi necessari per evitare le tragedie. Al Veneto queste grandi opere non servono più, servono invece interventi utili a mantenere aperte le fabbriche e a garantire il lavoro alle famiglie".
"Reputo fondamentale insistere sulla prevenzione di queste catastrofi, ad esempio rispettando le normative ambientali e ponendo un freno alla continua cementificazione che in alcune aree, come nel Nord-Est italiano, sta rendendo il suolo completamente impermeabile e quindi più soggetto a calamità naturali", conclude Zanoni.
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