Quotidiano | Categorie: Politica

Zanoni all'Ue: "fermare le deroghe del Veneto su uccellagione e richiami vivi"

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 7 Ottobre 2013 alle 18:22 | 0 commenti

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On. Andrea Zanoni, Alde - “Bruxelles intervenga per fermare le deroghe illegittime ripetutamente concesse dalla Regione Veneto per la cattura con reti di uccelli da utilizzarsi come richiami vivi”. Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell'Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, con un'interrogazione alla Commissione europea.

“Nonostante i richiami dell'Ue e i continui pareri contrari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA, la Regione Veneto continua ad autorizzare impianti di cattura illegittimi. Quest'anno chiedo alla Commissione un'apertura di procedura d'infrazione esemplare per questi amministratori che si credono al di sopra della legge nazionale ed europea”.

Zanoni si scaglia contro l'applicazione illegittima del regime di deroga previsto dall’articolo 9 della direttiva Uccelli 2009/147/CE (la cattura con reti di uccelli da utilizzarsi come richiami vivi nella caccia delle specie Allodola, Cesena, Merlo, Tordo bottaccio e Tordo sassello) da parte della Regione Veneto dal 1995 visto che viene attuato “in assenza di condizioni rigidamente controllate, senza selettività del prelievo e con parere negativo dell'ISPRA”. Viene ancora consentita la cattura dell'Allodola (Alauda arvensis) classificata “vulnerabile” nella lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia e in declino da 30 anni in tutta Europa (VEDI NOTE).

“Con delibera n.1099 del 28 giugno 2013 la Regione Veneto ha autorizzato ben 37 impianti per la cattura di 14.000 uccelli senza specificare luoghi di cattura, numero di uccelli da catturare per ciascuna specie, i tempi di cattura e il numero di controlli per ciascun impianto di cattura – denuncia Zanoni a Bruxelles - L'ISPRA il 24 maggio 2013 ha dato parere sfavorevole alla Regione Veneto alla cattura in deroga per la stagione 2013/2014, sottolineando la necessità di metodi alternativi quali l'allevamento degli uccelli in cattività e l’assenza di dati certi sul fabbisogno di richiami vivi per i cacciatori”.

“Adesso basta, la Regione Veneto sta prendendo tutti in giro, compresa la Commissione europea che l'11 ottobre scorso aveva risposto ad una mia precedente interrogazione che avrebbe valutato la questione nell’ambito di un’indagine in corso avviata nel dicembre 2010. Per questo chiedo ufficialmente al Commissario Potočnik di punire severamente con i mezzi a disposizione, ovvero una procedura d'infrazione che potrebbe sfociare in pesanti sanzioni economiche”, conclude l'eurodeputato.

Zanoni parteciperà come relatore a due conferenze sugli impianti di cattura, i famigerati roccoli e sull'uso dei richiami vivi nella caccia da appostamento in programma mercoledì 6 novembre a Verona (con il Direttore Generale LIPU Italia e coordinatore LIPU della “Campagna Caccia” Danilo Selvaggi, il Presidente WWF Toscana Guido Scoccianti e Chiara Benciolini di “No alla Caccia”) e giovedì 7 novembre a Vicenza (con Renzo Rizzi del CPV e Claudio Linzola legale della LAC).

Leggi tutti gli articoli su: Unione Europea, caccia, Andrea Zanoni, uccellagione

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