Quotidiano | Categorie: Politica, Interviste

Zanettin: niente contro Grasso, ma no ai magistrati militanti in politica

Di Martina Lucchin Lunedi 18 Marzo 2013 alle 22:14 | 0 commenti

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Nessuna obiezione sul profilo personale a Pietro Grasso come Presidente del Senato, inquietanti però gli elementi di contorno alla sua elezione. Così il "berlusconiano doc" Pierantonio Zanettin commenta la nomina di sabato pomeriggio dell'ex procuratore nazionale anti-mafia allo scranno più alto di Palazzo Madama. Il senatore, unico vicentino eletto nelle file del Pdl, ricorda, infatti, che l'appoggio del suo partito fu decisivo nel 2005 per l'affidamento di tale incarico a Grasso in opposizione al "candidato di sinistra" Gian Carlo Caselli (nella foto Zanettin con Galan e il nostro direttore a uno dei convegni organizzati da VicenzaPiù).

«Darei un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia. Ha introdotto delle leggi che ci hanno consentito di sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi», queste le parole di Pietro Grasso nel maggio 2012, alla cui rettifica è stato costretto in tempi recenti, vista la sua entrata in politica, secondo Zanettin. Ed è il repentino passaggio «subito dopo le dimissioni da magistrato a candidato e quindi senatore» da giudicarsi come «un elemento di compiacimento verso quella magistratura che è militante». Niente in contrario, quindi, all'elezione di Pietro Grasso. Preoccupazione, invece, per l'elezione di un magistrato. Molto negativo infatti è il giudizio sulla «doppia elezione, in contemporanea della Boldrini e di Grasso», indice per il senatore del Pdl «di uno spostamento all'estrema sinistra del Partito Democratico. Un messaggio inquietante per il Paese». Zanettin, che anche ai nostri microfoni aveva confermato in tempi non sospetti l'avversione per l'entrata in politica dei magistrati, conferma oggi tale posizione: «I poteri devono essere separati. Non bisogna rischiare di inquinare la vita politica». Queste le parole del senatore Pdl, avvistato tra le file degli "impresentabili", così definiti ieri da Lucia Annunziata nell'intervista ad Alfano in "Mezz'ora", i parlamentari, cioè, che hanno preso parte alla manifestazione pro Berlusconi e anti magistrati milanesi, dell'11 marzo. Al di là, comunque, dell'insofferenza tutta pidiellina verso le "toghe rosse", per Zanettin «Grasso come Presidente del Senato non sarà un Presidente peggiore di altri».

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