"Zanconato" in silenzio sui crediti con il Vicenza Calcio
Giovedi 20 Giugno 2013 alle 23:55 | 0 commenti
Un "no comment" che lascia aperti molti punti interrogativi e che allo stesso tempo delinea una situazione non certo distesa. Enio Aldo Zanconato, fondatore dell'omonima azienda arzignanese di autoservizi, non intende sbilanciarsi in merito alle domande sollevate da VicenzaPiù sul caso dei creditori del Vicenza Calcio, ditte più o meno grandi che avrebbero più di un conto in sospeso con la società biancorossa, alle prese con i debiti e con una trattativa per la cessione o per l'ingresso di nuovi soci alquanto complicata.
Tra queste ditte ci sarebbe appunto la Zanconato, che per anni si è occupata delle trasferte della squadra. "Abbiamo sempre avuto buoni rapporti con la società , ci siamo sempre trovati bene", si è limitato a dire Enio Aldo Zanconato, raggiunto negli uffici dell'azienda. Poi nessun altro commento. Un atteggiamento di cautela, probabilmente finalizzato a non creare tensioni in un periodo in cui stanno entrando nel vivo le trattative tra il presidente del Vicenza Tiziano Cunico e l'imprenditore svizzero Hamdi Mehmeti. Massima prudenza insomma, a nostro modo di vedere, per non incrinare i rapporti con la società , nella speranza di recuperare il credito (che sarebbe piuttosto ingente) e di mantenere la collaborazione anche se si arrivasse ad un accordo per una nuova proprietà . Ma in quest'ultimo caso i debiti del Vicenza che fine faranno?
"Le tre (o quattro) aziende più esposte, oltre ai vari piccoli creditori - scriveva nel già citato articolo VicenzaPiù - se non ricevessero in parte o in toto quanto vantato grazie ad anni di servizi prestati e da loro pagati ai loro dipendenti, riuscirebbero ad assorbire il colpo o entrerebbero in crisi con gravi implicazioni per i loro lavoratori, che, per far pagare i vecchi e i futuri giocatori biancorossi, potrebbero perdere il loro lavoro?".
Alla Zanconato il lavoro non sembra mancare, il via vai dei pullman è frequente, ma la domanda, almeno per ora, è destinata a rimanere senza risposta, per volontà di chi avrebbe tutto il diritto di far sentire con forza le proprie ragioni.
Se non lo fa per il bene del club, questo articolo servirà a ricordarlo a chi arriverà o a chi rimarrà dopo una trattativa con lo svizzero kosovaro  Hamdi Mehmeti, che sembra riproporre sulla futura catena di controllo del club lo schema di incomprensibilità "politica" di quella a cui fa capo il club di Via Schio tra finanziarie e fiduciarie varie, caso più unico che raro nel calcio professionistico italiano.
E se il monte debiti mai considerato dai media locali, quello proprio verso le aziende di Vicenza e del Vicentino che sono esposte con la società biancorossa a spanne per più di un milione di euro complessivi, anche Vicenza Today, un altro dei pochi media che di Vicenza calcio possono parlare liberamente,  reputa nebulosa la strada che porta al non meglio definito uomo d'affari che Tiziano Cunico, salvo l'ennesimo colpo di scena, dovrebbe incontrare nel fine settimana a Prishtina, capitale del Kosovo": «Premettendo che è l'unica via percorribile, restano seri dubbi sulle motivazioni che hanno spinto la cordata kosovara ad interessarsi al Vicenza».
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