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Viveracqua: bilancio positivo in Veneto, si guarda anche al Friuli

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 16 Aprile 2013 alle 16:25 | 0 commenti

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Marco Mistretta, Ufficio Stampa Acque Veronesi - "Viveracqua rappresenta una novità a livello nazionale nel panorama delle public utilities e di questo dobbiamo essere grati alla lungimiranza del Sindaco di Verona Flavio Tosi che già diversi anni fa aveva ideato questo struttura aziendale". Così Massimo Mariotti, presidente di Acque Veronesi ha aperto l'Assemblea dei Soci di Viveracqua.

 Un risultato economico al di sopra delle attese quello ottenuto dalla società nata da un progetto avviato nel giugno del 2011 su iniziativa di Acque Veronesi e Acque Vicentine. A poco più di un anno e mezzo dalla sua costituzione, la società consortile a capitale interamente pubblico, nata dalla "fusione" tra i più importanti gestori del servizio idrico integrato del Veneto ha approvato il bilancio di esercizio 2012, ratificato in data odierna -venerdì 12 aprile- dall'assemblea dei soci costituita dai 5 gestori che fanno parte del progetto, ovvero: Acque Veronesi ( la società con il più alto capitale sociale, il 46,88%), Acque Vicentine, Alto Vicentino Servizi, Centro Veneto Servizi, e Acque del Chiampo. Una vera e propria "rete" regionale dell'acqua, nata con lo scopo di creare sinergie e gestire in comune molteplici fasi amministrative e operative del servizio idrico nei territori veronesi, vicentini e successivamente anche nelle province di Padova e Treviso, attualmente presieduta da Fabio Trolese (direttore generale di Acque Vicentine), Francesco Berton, vicepresidente di Viveracqua e direttore generale di Acque Veronesi ed il consigliere di amministrazione Massimo Cornaviera, direttore generale di Alto Vicentino Servizi. Un risultato gestionale che mostra risultati decisamente positivi quello certificato nella sede di Acque Veronesi, oltre che dal consiglio di amministrazione di Viveracqua (che, è bene ricordarlo, è a costo zero, i membri che ne fanno parte non percepiscono infatti nessun indennizzo), anche dai vertici delle singole aziende del servizio idrico venete coinvolte, e che rispecchia la mission costitutiva dell'operazione, vale a dire aumentare l'efficienza e la qualità dei servizi attraverso economie di scala che permetteranno di competere al meglio sul mercato attuale e futuro. Viveracqua, che non ha scopo di lucro e, nell'ambito di quanto stabilito dall'art. 2602 del Codice Civile, ha per oggetto la prestazione e l'erogazione ai soci consorziati di servizi, ha un capitale sociale di 39 mila euro e ha chiuso l'esercizio 2012 con un dato in pareggio e senza nessuna perdita di natura economica. Da sottolineare infine che all'Assemblea hanno partecipato anche 4 enti che gestiscono il servizio idrico nelle province di Udine, Gorizia e al confine tra Pordenone e Venezia. L'obbiettivo in un breve futuro è quello di allargare il "network idrico" anche oltre il Veneto, in Friuli Venezia Giulia. Sono già avviati i colloqui con le società friulane. Un loro ingresso in Viveracqua porterebbe ad un totale di quasi 3 milioni di cittadini e 435 comuni serviti nelle 2 regioni.

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