Opinioni | Quotidiano |

Violenza contro le donne, cambiare mentalità per salvare vite umane

Di Citizen Writers Venerdi 22 Novembre 2013 alle 17:19 | 0 commenti

ArticleImage

Riceviamo da Fabiola Carletto, Responsabile Bassano CGIL e pubblichiamo - I dati parlano chiaro: 2000 donne uccise negli ultimi dieci anni. Le violenze domestiche, nel 2013, sono aumentate del 53% rispetto al 2011 e del 15% rispetto al 2012. La maggior parte delle vittime è costituita da giovani donne e madri di famiglia, tra i 25 e i 34 anni. In costante aumento, tuttavia, anche il numero di donne con più di 55 anni che subiscono violenza.

Nell'80% dei casi di femminicidio, ad uccidere le donne sono l'ex partner, il marito, il compagno, il padre, il fratello o un conoscente.

Di fronte a questo bollettino di guerra non possiamo esimerci da una profonda riflessione, una riflessione che deve necessariamente accompagnarsi ad un'azione decisa e concreta contro quella che non esitiamo a definire una vera e propria EMERGENZA SOCIALE.

È certamente essenziale un forte intervento legislativo: qualcosa è stato fatto, ma ancora molta è la strada da percorrere!

Riteniamo non si possa prescindere da una battaglia culturale, finalizzata a cambiare una mentalità violenta e maschilista diffusa tra molti uomini e, purtroppo, anche tra molte donne.

La maggior parte delle violenze e dei femminicidi avviene in famiglia e le indagini e gli studi finora effettuati registrano come nella maggior parte di questi casi la violenza sia il frutto di un rifiuto dell'acquisizione di un ruolo sociale della donna, del suo raggiunto grado di autonomia ed emancipazione. Uomini che vedono distrutta la loro concezione proprietaria del rapporto amoroso; donne che, pervase inconsciamente dall'idea di una necessaria sottomissione, in troppi casi non denunciano e non reagiscono.

In molti altri casi, tuttavia, la mancata denuncia e la mancata reazione dipendono dalla paura di ulteriori violenze e dal timore di un isolamento che sarebbe devastante.

Diviene fondamentale, quindi, il supporto psicologico e materiale a queste donne vittime di violenza, un supporto che consenta loro di porre fine ad una condizione insopportabile.

È irrinunciabile, inoltre, ripensare le relazioni tra i generi, interiorizzando la capacità di riconoscersi come differenti ed autonomi.

Il percorso culturale, in tutto ciò, è fondamentale. Agire concretamente nelle scuole, tra le giovani generazioni, diffondendo una cultura della valorizzazione delle differenze e della “parità nella diversità”. Promuovere nella società civile iniziative di sensibilizzazione e di prevenzione di ogni forma di violenza.

Che questo 25 novembre, nella Giornata contro la violenza sulle donne, vada oltre la semplice riflessione e consenta di avviare veramente un cammino di risoluzione di una intollerabile piaga sociale, indegna di un Paese moderno e civile.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network