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Vicenza, ma quando arrivano gli attaccanti? Occorrono i loro gol per la salvezza

Di Filippo Zenna Martedi 12 Marzo 2013 alle 18:43 | 0 commenti

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Ma quando arrivano gli attaccanti? Nella paglia discreta dei biancorossi c'è un ago che non punge tanto, ma nemmeno si può ignorare: la sterilità dei centravanti. Da quando c'è Dal Canto uno soltanto della comitiva offensiva è andato a bersaglio: Valeri Bojinov. Due volte su rigore, un'altra su azione concitata e fortunosa. Poi tanta sofferenza per chi di mestiere è abituato a bombardare le porte avversarie.

In sette partite di gestione Dal Canto son fioccati 12 punti, ma soltanto sei gol, cinque dei quali in trasferta e metà firmati da "non" professionisti del bersaglio: Semioli a Verona, Brighenti a Brescia, Castiglia (l'incursore che il vizietto di segnare l'ha sviluppato proprio in biancorosso) a Padova. E soltanto due su azione: tutti gli altri nati su sviluppi di palla inattiva. Insomma, l'attacco - pieno zeppo di qualità ed esperienza - stenta a fare l'attacco. Forse perché impegnato a far muro, a rincorrere, a stazionare spesso dietro la linea della palla, a guardar la porta in lontananza. Nulla da eccepire: la tattica conservativa di Dal Canto ha partorito una svolta inattesa e quattro lampi dentro un buio che s'era fatto profondo. Ma chi vive di gol non può vivere nell'oscurità. Un guizzo, un acuto, una gioia personale son necessari per gli attaccanti: altruisti nel Vicenza operaio, ma egoisti per natura, per dna. Ed allora vanno stimolati un po' di più. E devono pure auto-stimolarsi. Perché l'associazione gol-attaccante è vecchia quanto il calcio e perché l'equazione attaccanti uguale salvezza di solito non fallisce mai. Non sempre si può vincere con una genialata improvvisa di Semioli, un'esplosione improvvisa di Brighenti o un assalto imperioso di Castiglia. Servono le reti dei professionisti del gol per salutare definitivamente i cattivi pensieri. A partire dalla Ternana. Già è forte il tabù del Menti (sabato faranno tre mesi meno un giorno dall'ultima vittoria), guai a crearne un altro che investe gli uomini del gol (per ora mancato).


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