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Vicenza Calcio: Prima o chiusura. Oppure in D derby col Real Vicenza o con Ospedaletto in 3ª

Di Edoardo Pepe Sabato 6 Luglio 2013 alle 00:28 | 0 commenti

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Se il Vicenza Calcio non riuscisse ad iscriversi alla Lega Pro, da quale categoria ripartirebbe? Vorrebbero saperlo i tanti tifosi che,  davanti al ristagnare delle trattative e al passare delle scadenze, credono sempre meno all'avvento di una salvifica cordata e pensano invece sempre di più all'ipotesi di un oramai prossimo fallimento.

In tal caso cosa ne sarà della squadra biancorossa? Dire che qualcuno la farà ripartire dai dilettanti è dire tutto e al tempo stesso niente. Sarà infatti serie D? Eccellenza? Terza Categoria? La già lunga estate dei tifosi vicentini potrebbe infatti diventare lunghissima in caso di fallimento e nuova affiliazione alla Federazione. Basti pensare che nel 2009 l'allora sindaco trevigiano Gobbo diede notizia dell'inserimento dell' appena fallito Treviso nel Campionato di Eccellenza solo il 1° settembre, cioè la stessa settimana in cui ebbe inizio il campionato! Pur di far spazio al nuovo Treviso il girone fu allargato a 17 squadre. Sorte simile quella toccata alla nuova Triestina nel 2012. Da notare però che nel 2010 la squadra della Marca fu ripescata in serie D nonostante si fosse piazzata solo a metà classifica nella stagione 2009-10 disputata in Eccellenza. All'epoca il presidente Corvezzo, oltre alla documentazione richiesta per il ripescaggio, inoltrò a Roma due fidejussioni per un totale di 49mila euro. La Triestina ci ha appena provato (il termine per la presentazione delle domande di ripescaggio alla CovisoD scadeva il 4 luglio) e adesso spera. Cerchiamo di fare chiarezza sull'iter burocratico che si profilerebbe davanti a chi tra un paio di settimane o giù di lì volesse far rinascere il Vicenza dalle ceneri di un eventuale fallimento. La regola di riferimento sarebbe l'articolo 52 delle Noif (norme organizzative interne della Figc) relativo al Titolo Sportivo, articolo che al suo interno comprende anche il "famoso" Lodo Petrucci (vedi comma 6), che però dal 2008 si applica solo a squadre di serie A o B e quindi non al Vicenza Calcio. La parte dell'articolo 52 che interesserebbe la nuova proprietà del Vicenza post-fallimento sarebbe invece il comma 10, in base al quale un'iscrizione al campionato di Eccellenza richiederebbe subito un versamento una tantum di 100mila euro. Per la serie D invece la somma sarebbe di 300 mila euro. La prassi vuole che sia il sindaco della città a girare alla Federazione la richiesta di partecipazione alla D o all'Eccellenza da parte della nuova società. Nel caso in cui al fallimento non facesse seguito né l'una né l'altra richiesta, il Vicenza potrebbe ripartire addirittura dalla Terza Categoria (è stato il caso del Foggia, nel 2011, ma nello stesso anno un'altra società, denominata ACD Foggia Calcio, è riuscita ad iscriversi al campionato di serie D proprio in virtù del comma 10 dell'articolo 52). Rimanendo alla più probabile (si spera, quantomeno!) ipotesi della serie D, è da notare che la scadenza per le domande di fusione, scissione, cambi di denominazione o sede sociale risale ancora al 21 giugno scorso. Molto difficile quindi ipotizzare un'eventuale fusione con il Real Vicenza. Molto più facile invece che si possa disputare un derby cittadino tra la squadra di Villaggio del Sole e il nuovo Vicenza. Il fatto che in città esista già in serie D una società sportiva dilettantistica non impedisce infatti che un eventuale rinato Vicenza possa iscriversi allo stesso torneo.

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