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Vicenza calcio, "sbattuto" da una finanziaria all'altra: e il povero cuore biancorosso?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 25 Giugno 2013 alle 00:55 | 0 commenti

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Dicono i bene informati che l'accordo per la cessione del Vicenza Calcio alla cordata guidata da Hamdi Mehmeti domenica sera a Prishtina fosse cosa fatta. Poi, a cena, l'imprevisto con il presidente Tiziano Cunico che tenta ancora una volta di perorare la causa di Paolo Cristallini e Dario Cassingena, suscitando le ire di Pierre Mbock.

Solo la mediazione di Fabrizio De Poli avrebbe evitato la rottura, ma il dettaglio non è da poco. Oggi (martedì) si rivedranno i commercialisti delle due parti, mercoledì Mehmeti, uomo d'affari svizzero di origini kosovare, e Mbock, Dna camerunense, saranno nella palazzina di via Schio. E sarà accordo o rottura definitiva. Ma ...

Ma se le questioni di "careghe" per il rampollo di Sergio Cassingena e di continuità della vecchia gestione sportiva per Castellini terrebbero sotto sotto banco nelle discussioni con la cordata svizzero-kosovara guidata (?) da Hamdi Mehmeti sono tante le stranezze del racconto che i media ce ne fanno.

Intanto, ad esempio leggiamo il 24 giugno sul GdV, ammesso alla linea "ufficiale" del club biancorosso, che «come ha già preannunciato il presidente Cunico ci sarà l´assemblea dei soci, chiamata ad approvare l´intesa raggiunta».

Di quali soci? Non certo di quelli in prima battuta del Vicenza Calcio, perché, come scrivevamo già nell'ottobre del 2010 ma nel silenzio generale «la proprietà è allo stato sconosciuta a causa dello schermo di fiduciarie che ne determinano la struttura» anzi , precisavamo il 28 di quel mese (e oggi non c'è motivo noto per scrivere diversamente), «il Vicenza Calcio ... secondo i dati di Infocamere aggiornati a ieri è posseduto in grandissima parte (ben oltre la maggioranza assoluta) da due società fiduciarie che occultano il nome del proprietario (o dei proprietari) reali. Tali fiduciarie sono la veneziana Pannorica srl e la Fiduciaria Vicentina srl; le quali nel dettaglio controllano in toto la Finalfa srl che a sua volta detiene il pacchetto di controllo del club sportivo».

Ora se, quindi, a decidere l'eventuale cessione sarà sostanzialmente la super maggioritaria Pannorica, e, quindi, chi c'è nascosto dietro e non Finalfa, che dovrà solo eseguire le volontà della controllante per mano di Sergio Cassingena o Danilo Preto, vale a dire uno dei due amministratori di Finalfa, «i soci della cordata svizzero-kosovara potrebbero rilevare interamente le quote di Finalfa, ed è la via più corta - sostiene sempre il GdV -, oppure affidarsi ad una soluzione diversa e più complessa, che prevederebbe la creazione di un ramo d'azienda per far partire la nuova gestione senza i debiti pregressi, che rimarrebbero a carico di quella precedente».

Ma questa seconda ipotesi, al di là di ogni giudizio etico-legale (ad esempio i creditori come Zanconato, Helyos eccetera chi li tutelerebbe?) e a meno che non si aggirino le regole, non è assolutamente praticabile visto che al nostro quesito scritto la Lega Pro ci ha risposto a firma del segretario generale avv. Sergio Capograssi: «la cessione del titolo sportivo è proibita ai sensi dell'art. 52, 1° comma delle NOIF. La cessione di ramo d'azienda è astrattamente prevista dall'art. 20 delle NOIF, ma non viene autorizzata più dalla FIGC dopo la modifica del codice civile che ha previsto la trasformazione da associazione in società di capitali. Non è possibile, quindi, percorrere la strada ipotizzata».
Ma ecco che poi leggiamo sul GdV una frase che potrebbe essere quella che dietro di sé cela la verità: «in ogni caso i soci guidati da Hamdi Mehmeti con ogni probabilità costituiranno una nuova società che di fatto si sostituirà a Finalfa nel controllo del Vicenza Calcio: dunque con ogni probabilità non ci sarà un proprietario inteso come persona fisica, individualmente riconoscibile, ma una nuova finanziaria di controllo».

E qui, traduciamo per i (poveri?) tifosi, ci sarebbe una doppia delusione. Non solo chi compra lo farà lasciando indebitato il Vicenza Calcio salvo quanto pagherebbe la vecchia proprietà (ad esempio all'erario e col vantaggio per i creditori di ... mantenere invariato il debitore) e salvo immissioni di capitali successive (come quelle di Cassingena & c. in gran parte legate a vendite di patrimonio tecnico?)  ma, con una nuova finanziaria a monte (che magari, ecco una ipotesi a cui acconsentirebbe ogni buon commercialista, «per controllare il club potrebbe addirittura comprare Finalfa, senza debiti, e non il Vicenza calcio, con debiti»), se oggi i proprietari reali sono ignoti, tali rimarrebbero anche in futuro, con la chicca in più che se quelli attuali sono celati dietro una fiduciaria veneziana i futuri sarebbero svizzero-kosovari-camerunensi.

A meno che tutto questo tourbillon non sia gattopardesco come già fece temere la cordata romana di Massone: si cambia tutto, col controllo in una nuova scatola ignota, perché nulla cambi.

E questo dubbio di fatto è venuto anche ad un'altra testata locale, ma che fa capo a un network nazionale lontano dagli interessi e dagli ammiccamenti ... indigeni, Vicenza Today, che scrive: «Premettendo che (quella dell'accordo con Mehmeti, ndr) è l'unica via percorribile, restano seri dubbi sulle motivazioni che hanno spinto la cordata kosovara ad interessarsi al Vicenza»....


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