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Vicenza Jazz, il denso programma di domenica 8 maggio

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 3 Maggio 2016 alle 16:53 | 0 commenti

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New Conversations - Vicenza Jazz
Domenica 8 maggio sarà una delle giornate più dense di eventi dell'edizione 2016 del festival New Conversations – Vicenza Jazz. I concerti si succederanno ininterrottamente dal pomeriggio sino a tarda notte. Momento di spicco di questa ricca offerta di musica sarà il doppio spettacolo ospitato al Teatro Olimpico (ore 21): qui in apertura di serata si esibirà il duo formato dal trombettista Franco Ambrosetti e il pianista Dado Moroni. Dopo le loro rielaborazioni jazz di celebri e squisite canzoni d'autore italiane, la scena passerà al Tinissima Quartet del sassofonista Francesco Bearzatti. Assieme a lui, a rendere omaggio all'icona ribelle del folk Woody Guthrie, ci saranno Giovanni Falzone (tromba, effetti, voce), Danilo Gallo (contrabbasso) e Zeno De Rossi (batteria).

Decisamente stimolante la proposta del Bar Borsa Jazz Café Trivellato, dove alle ore 22 gli Hyper (Nicola Fazzini al sax, Alessandro Fedrigo al basso acustico, Luca Colussi alla batteria) suoneranno assieme al trombettista statunitense Amir ElSaffar: un connubio di avanguardia e ancestrali sonorità mediorientali. Ma in questa giornata il jazz uscirà dai teatri per offrirsi in una varietà di luoghi d'ascolto: nella Chiesa di Santa Corona, dove alle ore 11 si terrà una Messa Jazz eseguita dal Coro di Vicenza diretto da Giuliano Fracasso; presso la Basilica Palladiana, con una jam dalle ore 16; nel Giardino del Teatro Olimpico (in caso di maltempo: Cinema Odeon) ancora alle 16 con i giovani tedeschi di Bluenote, Pforzheim Jung Jazz; nelle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, dove si potranno ascoltare brevemente in anteprima gli Hyper con Amir ElSaffar (ore 17) per poi assistere (alle ore 18) a un connubio di musica e poesia con George Elliott Clarke (Canada), Gionni Di Clemente (chitarra, oud) e Bruno Censori (chitarra synth). Si tornerà alla Basilica Palladiana alle ore 19, con un'esibizione della Pedrollo Intersezioni Orchestra assieme al sassofonista Maurizio Giammarco: si ascolteranno musiche composte e dirette da Paolo Leveratto.
Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2016 è organizzato dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Crescita, e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz e in collaborazione con il Bar Borsa.
Il primo incontro tra Franco Ambrosetti e Dado Moroni avvenne all'inizio degli anni Ottanta negli studi della Televisione Svizzera Italiana. Ambrosetti invitò l'appena maggiorenne pianista a far parte della sua band per una trasmissione condotta da Roberto Livraghi, noto soprattutto come autore di canzoni (portate al successo da Mina, Fred Buscaglione, Bruno Martino, Bruno Lauzi, Johnny Dorelli e Catherine Spaak, Gino Paoli, Al Bano, Gigliola Cinquetti, Ornella Vanoni…). Quasi trentacinque anni dopo, Ambrosetti chiama ancora Moroni, ora a sua volta jazzista ampiamente affermato, questa volta per una collaborazione alla pari in duo. È giunta l'ora di mettere su disco proprio le canzoni di Livraghi: il cerchio della memoria si chiude così perfettamente, con la realizzazione di Quando m'innamoro... in duo (2014). La migliore canzone italiana si dimostra materia perfetta per il jazz al pari delle songs statunitensi che hanno dato vita al repertorio degli standard. Franco Ambrosetti (Lugano, 1941) è da oltre cinquant'anni sulla cresta del jazz europeo, sempre con l'attenzione ben focalizzata sull'eredità statunitense di questa musica, a partire dalla sua lunga militanza al fianco dei grandi afroamericani: Dexter Gordon, Cannonball Adderley, Joe Henderson, Ron Carter, Kenny Barron… Del resto i modelli sui quali sembra essersi plasmata l'eloquenza di Ambrosetti (Freddie Hubbard e Clifford Brown) vengono da questa scuola, anche se in anni recenti il trombettista svizzero si è concesso molte 'scappatelle' al di fuori dei territori del mainstream.
Vero enfant prodige (ottiene i primi ingaggi professionali all'età di quattordici anni), Dado Moroni (nato a Genova nel 1962) ha saputo trasformare una tale precocità in una magistrale maturità pianistica, sino a diventare uno dei jazzisti italiani più apprezzati al di là dell'Atlantico. A mettere assieme i suoi ingaggi internazionali si compone un'enciclopedia del jazz moderno: Dizzy Gillespie, Chet Baker, Roy Hargrove, Wynton Marsalis, Clark Terry, Freddie Hubbard, Tom Harrell, Johnny Griffin, James Moody, Zoot Sims, Joe Henderson, Slide Hampton, Lionel Hampton, Ron Carter, Ray Brown, Kenny Clarke, Billy Higgins, Ben Riley…Continuano gli omaggi a tema del Tinissima Quartet, con le loro traiettorie spesso inaspettate: da Tina Modotti (2008) a Malcolm X (il pluripremiato X (Suite for Malcolm), 2010) e Thelonious Monk (Monk'n'Roll, 2013). Nel 2015, sotto l'intrepido titolo This Machine Kills Fascists, è giunto il quarto disco della band guidata da Francesco Bearzatti. Questa volta l'omaggio è a Woody Guthrie. Cantautore, romanziere, attivista politico: Guthrie è stato un radicale della cultura americana, cantore degli operai, gli emarginati, gli afflitti dal capitalismo. Dalla strada che ha indicato sono poi arrivati Bob Dylan, Joan Baez, Bruce Springsteen. Il folk ribelle di Guthrie sfocia ora nella frenesia tinta di blues di Bearzatti. La carriera di Francesco Bearzatti (nato a Pordenone nel 1966) si svolge ormai da tempo su una dimensione internazionale. Nella sua musica risuonano oggi le eterogenee componenti della sua formazione: gli studi classici, il metal, la musica da ballo popolare e moderna. Una varietà di interessi che si riscontra anche nelle collaborazioni che lo hanno portato a suonare al fianco di Joe Lovano, Butch Morris, Louis Hayes, Ben Riley, Kenny Wheeler, Randy Brecker, Mark Murphy, Tom Harrell…
Sotto il nome di Hyper si 'celano' il sassofonista Nicola Fazzini, il bassista Alessandro Fedrigo e il batterista Luca Colussi, che negli ultimi anni si sono fatti parecchio apprezzare anche come membri dell'XYQuartet: musicisti dediti a un jazz modernissimo che ora si mescola alle inusuali linee della tromba di Amir ElSaffar. Chicagonano di nascita ma di origini irachene, residente a New York, con un curriculum che comprende collaborazioni con Vijay Iyer, Don Byron, Cecil Taylor, Marc Ribot, Randy Brecker, Rudresh Mahanthappa, Amir ElSaffar ha trasportato nel linguaggio jazzistico gli elementi melodici del maqam, la musica tradizionale araba. Il risultato è un'affascinante intersecarsi di melodie antiche e frasi futuristiche, con ricorso ai modi arabi e a elementi microtonali decisamente insoliti per la tromba. A Vicenza Jazz presenteranno in anteprima Saadif, la loro nuova produzione discografica. 

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