Vicenza Jazz, giovedì 12 maggio un'insolita esperienza d'ascolto con Phantabrass
Lunedi 9 Maggio 2016 alle 10:38 | 0 commenti
New Conversations – Vicenza Jazz
Giovedì 12 maggio il festival New Conversations – Vicenza Jazz concederà al suo pubblico un’insolita esperienza d’ascolto. Per il concerto del gruppo Phantabrass del trombonista Giancarlo Schiaffini al Teatro Comunale (ore 21), gli spettatori saliranno infatti sul palcoscenico della sala grande assieme ai musicisti. Un’ambientazione spiccatamente scenografica, col pubblico a fare da cornice attorno al folto gruppo: oltre al leader, Flavio Davanzo (tromba), Luca Calabrese, Alberto Mandarini (tromba, flicorno), Martin Mayes (corno), Lauro Rossi, Sebi Tramontana (trombone), Gianpiero Malfatto (euphonium), Beppe Caruso (basso tuba), Giovanni Maier (contrabbasso), Luca Colussi (percussione).
Alle loro spalle scorreranno le immagini preparate da Videoloch Asiago, mentre la voce di Silvia Schiavoni interpreterà i testi da lei stessa selezionati tra le più pregnanti pagine letterarie dedicate alla Grande Guerra. Tutto ciò è “A cento metri comincia il bosco: guerra, memoria, naturaâ€, opera in cui musica ed evocazioni storiche si uniscono in un’emozionante veste scenica. Schiettamente mainstream sarà il concerto al Bar Borsa Jazz Café Trivellato (ore 22), con il “Newropean Quartet†del pianista Danilo Memoli, con Ralph Reichert al sax, Milan Nicolic al contrabbasso e Joris Dudli alla batteria.
Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2016 è organizzato dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Crescita, e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz e in collaborazione con il Bar Borsa.
Nato a Roma nel 1942, Giancarlo Schiaffini si è imposto come una delle più originali personalità dell’avanguardia italiana, tra musica colta e sperimentazione jazzistica. Membro dell’Italian Instabile Orchestra, Schiaffini ha suonato con Mario Schiano, Andrea Centazzo, Lol Coxhill, Thurston Moore. Egualmente a suo agio nella musica contemporanea colta, il trombonista romano ha collaborato con compositori del calibro di Luigi Nono e John Cage, venendo ospitato dalle più importanti istituzioni musicali, dal Teatro alla Scala al Lincoln Center di New York.
Il Phantabrass, ideato da Schiaffini nel 2005, è apertamente modellato sulla Brass Fantasy di Lester Bowie e ne condivide l’inusuale organico: un largo campionario di ottoni, più contrabbasso e batteria. Ma le scelte musicali di Schiaffini sono poi del tutto personali, capaci di rivolgersi, per la loro ispirazione, non solo all’intero arco della storia del jazz, dal dixieland al free, ma a esperienze ben più variegate, dalla musica rinascimentale a quella contemporanea.
“A cento metri comincia il bosco: guerra, memoria, natura†è ispirato al ricordo letterario della Grande Guerra. L’asse portante della narrazione musicale sono le parole di Mario Rigoni Stern (in particolare quelle che rievocano la guerra sull’Altopiano di Asiago), ma a esse si intrecceranno altre voci letterarie, in una sorta di interplay drammaturgico: Gadda, Lussu, Jahier, Musil, Rebora, Serra, Slataper… La musica di Schiaffini, tutta originale ma densa di citazioni, assume una dimensione teatrale e, in occasione del concerto vicentino, lo stesso spazio scenico diventa protagonista assieme alle parole e alle note: il pubblico sarà infatti ospitato sul palco in prossimità dei musicisti.
Il Newropean Quartet, formatosi nel 2006, è diretto dal pianista Danilo Memoli, che da anni accompagna alcuni dei migliori jazzisti in circolazione, oltre a creare propri gruppi: si ricordano la sua presenza nel quartetto di Steve Grossman e numerosi tour con Lew Tabackin, Dave Schnitter, Eddie Henderson, Jim Snidero, Vincent Herring e molti altri. Memoli è sempre attento a tenere alta l’eloquenza attraverso la ricchezza timbrica, il fraseggio sostenuto e una cura particolare dei dettagli: anche gli spazi di accompagnamento sono intesi come un’occasione per apporre la propria firma personale.
Il repertorio del Newropean Quartet, oltre che da qualche standard appositamente riarrangiato, è formato principalmente da composizioni originali del pianista, ideate per lasciare libero spazio espressivo alle diverse ma complementari esperienze musicali dei suoi membri, a cavallo tra la musica afroamericana e la concezione europea del jazz.
Il Newropean Quartet si avvale dal talentuoso sassofonista tedesco Ralph Reichert (protagonista di concerti e incisioni con Jack Walrath, Dave Kikoski...) ed è sostenuto da Milan Nicolic al contrabbasso, che fornisce alla musica un appoggio robusto e delle solide fondamenta, e dal batterista Joris Dudli, una forza motrice che sospinge il gruppo a cavalcare le onde melodiche e ritmiche del suo originale repertorio.
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