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Via libera dalla giunta a edilizia convenzionata e prestito tre opere a Sgarbi per l’Expo

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 21 Aprile 2015 alle 17:41 | 0 commenti

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Le comunicazioni del Comune di Vicenza sulle decisioni prese dalla giunta comunale

Sono tre le opere che Vittorio Sgarbi ha richiesto in prestito ai Musei Civici di Vicenza per due imminenti mostre, di cui è curatore, che si terranno a Milano in occasione dell'Expo 2015. Lo ha annunciato lo stesso Sgarbi nel corso della serata di sabato 18 in occasione della partecipazione all'evento di "Panorama d'Italia" dedicato alla Chiesa di Santa Corona.

"L'interesse di Vittorio Sgarbi per tre opere della nostra pinacoteca è per noi un onore perché ci offre l'opportunità di partecipare ad un evento mondiale come l'Expo - ha sottolineato con soddisfazione il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci -. E questo accadrà solo dopo che la Soprintendenza avrà dato il suo parere, operazione che non è ancora stata possibile visti i tempi stretti della richiesta pervenuta, e solo se sarà positivo. L'annuncio è stato dato sabato sera dallo stesso Sgarbi, estimatore di Vicenza, che considera la sua città, a cui è legato per motivi professionali e culturali. Di recente è stato in città per vedere la mostra su López García e successivamente l'ho ritrovato a Milano a Palazzo Clerici, e alla presentazione del padiglione Eataly dell'Expo. Il progetto per Palazzo Clerici, dedicato a Tiepolo, prevede la presenza delle opere prima ospitate nella chiesa di Araceli vecchia, dove si fronteggiavano - precisa Bulgarini d'Elci -, e successivamente conservate a Palazzo Chiericati: l'“Immacolata Concezione” di Tiepolo e l'“Estasi di San Francesco” di Piazzetta. Qui ritorneranno, ricollocate nei nuovi spazi che verranno realizzati nel museo, ancora una volta l'una di fronte all'altra. Il progetto per l'Expo accoglierà una serie di disegni provenienti da Roma e una sola tela, quella dell' “Immacolata Concezione”,che verrà collocata nella scenografica galleria degli arazzi con un soffitto di grandi dimensioni affrescato da Tiepolo,  accompagnata su mia richiesta dall''“Estasi di San Francesco”. La terza opera - prosegue il vicesindaco -, “Erodiade con la testa del Battista” di Francesco Cairo, è stata richiesta invece per il padiglione Eataly dove potrà essere vista da 10 mila persone al giorno durante l'Expo. Indubbiamente la presenza di questa come delle altre due tele, nell'ambito della grande vetrina internazionale che aprirà i battenti a breve, consentirà una valorizzazione e un accrescimento del valore delle nostre opere. Vittorio Sgarbi - conclude Bulgarini d'Elci - che ringrazio per avere scelto le opere vicentine, ritornerà in città a visitare la mostra sui notturni e la terrazza".
La prima esposizione si terrà a Milano a cura della Regione Lombardia, nella mirabile cornice di Palazzo Clerici (tra luglio e agosto, date da definire), una delle dimore più sfarzose del Seicento milanese. Le opere saranno collocate proprio nella famosa Galleria degli Arazzi affrescata sulla volta da Giovanni Battista Tiepolo nel 1741.
E l'opera che andrà ad arricchire le sale della Galleria è l' “Immacolata Concezione” di Giambattista Tiepolo, attualmente in mostra a Parma (fino al 6 giugno, mostra "Mater - la maternità dell'arte").
La pala, risalente al 1733, era un tempo collocata sul primo altare a destra della chiesa vicentina dell’Araceli, proprio dinnanzi all’Estasi di San Francesco di Giambattista Piazzetta. Nel 1830 venne trasportata nel coro della chiesa e successivamente venduta a Carlo Clemente Barbieri (1849), che la donò al Museo civico nel 1954.
La Madonna è  rappresentata mentre appare in cielo, avvolta in una veste candida e in un ampio manto azzurro. Seguendo il racconto dell’Apocalisse (12, 1), l’artista raffigura la Vergine come una giovane donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo. Il suo sguardo, rivolto in basso verso l’umanità, e il suo atteggiamento fiero e altero esprimono il suo distacco dalla natura umana, indicato anche dai gigli reclinati, quasi appassiti, che alcuni realistici e vivaci angioletti stringono tra le mani.
Sempre per Palazzo Clerici è stata individuata l'“Estasi di San Francesco” di Giambattista Piazzetta (attualmente non esposta), uno dei più grandi capolavori dell’artista veneziano capofila della corrente realistica, drammatica e chiaroscurale dei “tenebrosi”, nata in opposizione a quella luminosa dei “chiaristi”. Originariamente collocata su un altare a sinistra nella chiesa vicentina dell’Araceli, la pala era posta in dialogo serrato proprio con l’Immacolata di Giambattista Tiepolo. Rimossa dalla sua sede originaria, la tela di Piazzetta venne dapprima appesa nel coro della chiesa (1884), dove subì un pesante degrado e in seguito (1911) ricoverata e restaurata presso il Museo civico di Vicenza.
Il dipinto eseguito nel 1729 raffigura una scena di forte impatto emotivo. Lo spettatore prova quasi un senso di vertigine seguendo il movimento zigzagante su cui è incentrata la composizione: il suo sguardo, partendo dalla figura di frate Leone, il biografo di San Francesco, e dall’immagine fortemente scorciata e potentemente illuminata del teschio, sale lungo il corpo sofferente del santo sorretto dall’angelo, per giungere allo squarcio di luce divina che illumina il cielo scuro.
Per la mostra “I tesori d'Italia” al padiglione Eataly dell'Expo (1 maggio - 31 ottobre), l'interesse è invece stato indirizzato all' “Erodiade con la testa del Battista” di Francesco Cairo (prima esposta a Parigi alla mostra dedicata al Marchese de Sade e ora a Parma - fino al 6 giugno, mostra "Mater - la maternità dell'arte"), olio su tela datato 1635/35, opera per la quale l'autore è stato avvicinato al Caravaggio sia nell'uso della luce che esalta l'effetto del colore, sia nella drammaticità del soggetto. Erodiade, madre di Salomè e moglie di Erode Filippo sfiora quasi la testa di S. Giovanni Battista, appena consegnatale su un vassoio. L’impianto compositivo dell’opera è giocato su un movimento circolare che avvolge la figura femminile, dall’elegante camicia, alla bordura dorata, alla ricca pelliccia, al mantello di velluto rosso, per giungere al capo riverso all’indietro
L'esposizione è dedicata ai capolavori selezionati dal curatore, il professor Vittorio Sgarbi, provenienti dalle diverse regioni d'Italia. Nel padiglione tecnologicamente avanzato con un potenziale di visitatori stimato in 10.000 persone al giorno, in un'area garantita e protetta, verrà presentata dunque una selezione di dipinti e sculture dal Trecento ai giorni nostri.

 

Chi possiede un appartamento, un ufficio o uno spazio commerciale concesso in diritto di superficie dal Comune in area Peep potrà presto acquisirne anche la piena proprietà.
Questa mattina, infatti, su proposta dell'assessore alle risorse economiche e alle politiche del lavoro Michela Cavalieri, la giunta ha dato il via libera all'aggiornamento dei criteri per la determinazione dei corrispettivi da versare al Comune per svincolare tali immobili.
“Una volta approvato anche dal consiglio comunale – è il commento dell'assessore Cavalieri - il nuovo sistema di calcolo entrerà immediatamente in vigore, offrendo a più di un migliaio di cittadini la possibilità di acquisire la piena proprietà su immobili acquisiti in convenzione fin dai primi Peep realizzati a Vicenza. Il meccanismo adottato in ottemperanza a una variazione normativa è sicuramente  molto più semplice di quelli stabiliti nel passato, e ci darà la possibilità di rispondere in modo più celere, puntuale ed univoco alle richieste dei cittadini”.
La vicenda riguarda immobili realizzati su aree che fin dagli anni 70 potevano per legge essere assegnate dai Comuni ai privati in diritto di superficie per un periodo lungo fino a 99 anni. Allo scadere di tale durata, non solo l'area ma anche l'immobile dovrebbe diventare di proprietà comunale. Pertanto nel tempo sono stati via via attivati meccanismi di cessione del diritto di proprietà in cambio del pagamento di un corrispettivo fissato da ogni Comune.
La legge di stabilità del 2014 ha però imposto che si definisca una nuova modalità per il calcolo relativo al corrispettivo per le aree cedute al privato e per l'eliminazione di eventuali altri vincoli Peep, come il diritto di prelazione, il prezzo massimo di cessione o il canone massimo di locazione.
Pertanto la giunta comunale ha definito e proposto al consiglio comunale che tale corrispettivo corrisponda al valore di mercato individuato periodicamente ai fini ICI/IMU/TASI, ridotto del 60% secondo quanto previsto dalla legge, e di un ulteriore 20% per decisione dell'amministrazione.
Il corrispettivo non potrà in ogni caso essere inferiore a minimi già stabiliti in delibera in relazione alle diverse tipologie degli immobili; con una maggiorazione del 60 per cento il privato potrà ottenere anche l'eliminazione di tutti gli altri vincoli.
Due sono state finora le maxi operazioni di svincolo attuate negli ultimi decenni in città: nel 2000 il Comune inviò 1.500 proposte di cessione a cui, fino al 2013, hanno risposto circa 800 cittadini. L'operazione ha portato alle casse comunali 5 milioni e 900 mila euro, di cui circa 1 milione e 100 mila euro relativi alla sola operazione del Centro Sport Palladio. Nel 2007, nell'ambito del Piano Abitare, l'amministrazione ha individuato nuove aree PEEP per la trasformazione del diritto di superficie in proprietà che ha generato altre 130 domande di svincolo. 


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