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Verona, Forte Sofia pronto per recupero e restauro conservativo

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 27 Settembre 2013 alle 16:47 | 0 commenti

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Comune di Verona  - L'assessore ai Rapporti con le associazioni Stefano Casali ha consegnato questa mattina a Laura Ferro dell'Associazione "APS Forte Sofia" le chiavi dell'omonimo compendio austriaco sito sull'altura inferiore del colle di San Leonardo, al fine di garantirne la custodia, il recupero ed il restauro conservativo. Presenti il presidente della 2ª Circoscrizione Filippo Grigolini, il coordinatore di Legambiente Silvia Pernechele e Davide Fumaneri dell'Associazione "APS Forte Sofia". 

"Una presa di possesso anticipata - ha dichiarato l'assessore Casali - resa possibile da un importante lavoro di collaborazione tra il Comune di Verona e l'Agenzia del Demanio, attuale proprietario del Forte, che il 30 agosto scorso ha autorizzato la consegna provvisoria dell'area all'ente comunale in modo da provvedere alla sua sorveglianza, alla pulizia e allo sfalcio della vegetazione. Pur essendo ben conservato, infatti, il Forte Sofia si trova oggi in uno stato di abbandono che lo espone al rischio di degrado e di insediamenti vari. L'Associazione "APS Forte Sofia" - prosegue l'assessore - si è resa disponibile a svolgere queste incombenze, con l'intento di effettuare i primi rilievi tecnici degli spazi al fine di realizzare - una volta acquisita la proprietà da parte del Comune ed autorizzata la fattibilità dell'intervento - un progetto di completo restauro conservativo della struttura". Il conferimento del compendio austriaco rientra nell'ambito dell'Accordo di Valorizzazione sottoscritto dal Comune con il Demanio dello Stato, riguardante tutti gli immobili in via di acquisizione in proprietà al Comune nell'ambito dell'attuazione del Federalismo demaniale. Cenni storici Forte Sofia, in tedesco Werk Sofia, è un forte austriaco di Verona, costruito nel 1838 su volontà del feldmaresciallo Radetzky su progetto del maggiore generale Franz von Scholl. Il forte è erroneamente conosciuto con il nome di Forte Santa Sofia, in realtà era intitolato all'arciduchessa Sofia di Baviera, madre del futuro imperatore Francesco Giuseppe. Nel sistema collinare, il Forte è stato posto in una altura a quota inferiore rispetto a quella del Forte di San Leonardo, che domina la parte occidentale della cinta magistrale di sinistra d'Adige. In questo modo le sue artiglierie potevano battere la strada per Trento, la valle d'Avesa e i profili delle colline delle Torricelle, oltre all'area antistante il complesso difensivo di San Giorgio, il fiume Adige l'area della Campagnola, sito del futuro Arsenale Militare. Struttura La torre circolare posta al centro è articolata su tre livelli, collegati dal corpo scala centrale, a doppia rampa elicoidale. Al primo piano gli alloggi della truppa, al secondo le artiglierie in casamatta, al terzo sul piano di copertura vi era l'artiglieria posta su speciale affusto in legno capace di ruotare a 360° e battere tutto l'intorno. Il progetto originario prevedeva la copertura in legno della parte sommitale, che non fu realizzata per ragioni di economia. Il forte è composto da una torre casamattata centrale a tracciato circolare circondata da recinto perimetrale di sicurezza, a feritoie, munito di tre organi di fiancheggiamento: una caponiera casamattata sul fronte principale. L'impianto completo, col recinto di sicurezza perimetrale, a tracciato poligonale, era stato previsto da Scholl per tutte le quattro torri collinari, realizzate poi in forma ridotta. Il fronte principale, spezzato e arcuato, è costituito dal terrapieno con le postazioni di artiglieria a cielo aperto, protetto da possenti merloni di muratura. Il fossato asciutto separa il forte dalla collina antistante, rivestita dal muro di controscarpa, e modellata alla sommità in forma geometrica di spalto, per il tiro radente di artiglieria. Completano il fronte principale una casamatta sullo spigolo sinistro, e due poterne che conducono alle gallerie per fucilieri, inserite alle opposte estremità del fossato. La torre si eleva su tre piani, oltre alla piattaforma superiore; tuttavia il piano terra, per l'adattamento al profilo collinare, si articola solo su metà dell'impianto circolare: qui è contenuta la polveriera a prova di bomba. La galleria anulare con fuciliere per la difesa ravvicinata, sporgente al piano terra, è anch'essa sfalsata su due livelli, per le medesime ragioni di adattamento al profilo collinare. Al livello inferiore è inserito il maestoso portale, con antistante fossato; all'interno, nella casamatta anulare, un recinto di sicurezza per fucilieri batte l'ingresso della torre. Al secondo piano la casamatta anulare, con 12cannoniere, era predisposta per le artiglierie. Sulla piattaforma, a cielo aperto, era allestito l'armamento principale dell'opera: speciali affusti consentivano alla batteria di cannoni la rotazione a 360°, in modo da battere l'intero spazio circostante. I paramenti murari del recinto di sicurezza, del muro di controscarpa e della galleria per fucilieri, sono a conci di tufo con apparecchio a opus poligonale. La torre centrale è rivestita con paramento di tufo a conci squadrati, su corsi regolari.


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