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Verona approva odg su legge referendaria per autodeterminazione Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 19 Luglio 2013 alle 13:41 | 0 commenti

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Comune di Verona  - Il Consiglio comunale ha approvato, con 20 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astenuto, l’ordine del giorno “Legge referendaria per l’autodeterminazione del Veneto”, presentato da alcuni consiglieri di Lega nord, Civica per Verona e Udc. 

“A fronte dell’emergenza economica, occupazionale e fiscale che attanaglia i cittadini - spiega il primo firmatario, il capogruppo della Lega nord Barbara Tosi – questo documento intende sollecitare il Consiglio regionale del Veneto a discutere e votare urgentemente la proposta di legge 342 per l’indizione del referendum per l’autodeterminazione del Veneto, precisando che i costi della consultazione popolare dovranno essere sostenuti attraverso la raccolta di erogazioni liberali di privati e imprese”.Per il capogruppo del Pd Michele Bertucco “sono altri i problemi del nostro territorio e del Paese, non un referendum da 20 milioni di euro. Siamo anche noi per una riforma federalista, ma all’interno di uno Stato unitario”. “Questo documento denuncia con forza l’emergenza economica – ha detto il consigliere della Civica per Verona Vittorio Di Dio - e i continui sacrifici richiesti ai contribuenti e alle aziende, ormai a livelli insopportabili”. Per il consigliere della Civica per Verona Alberto Zelger “in tutta Italia abbiamo situazioni di sperequazioni inammissibili, che penalizzano i Comuni virtuosi, mentre le nostre aziende chiudono”. “È estremamente pericoloso proporre soluzioni strampalate come queste – ha dichiarato il capogruppo di Sel Mauro De Robertis - i problemi attuali non sono dovuti alla mancanza di indipendenza della nostra regione”. Per il consigliere comunale del Pd Damiano Fermo “abbiamo perso il contatto con i nostri valori, le nostre tradizioni; le Amministrazioni investono in centri commerciali e non in lavoro per i giovani e aiuti alle imprese”. “Questo referendum – ha affermato il consigliere del Movimento 5 stelle Denis Zenti - è solo un pretesto in vista di una prossima campagna elettorale dalla Lega nord, uno spot politico al quale la gente non crede più”. Per il consigliere comunale del Pd Elisa La Paglia “la maggioranza sta facendo esattamente quello che recrimina alla Stato centrale, quando c’è bisogno di apertura al merito e alla rete internazionale”. “Questo documento – ha detto il Sindaco Flavio Tosi - chiede una consultazione a costo zero per l’ente pubblico, una espressione democratica della cittadinanza, un segnale politico preciso contro la situazione inaccettabile attuale”. Per il consigliere del Pd Fabio Segattini “quando si chiedono referendum per opere pubbliche nella nostra città non si creano le condizioni per portarli avanti e ora si pretende il contrario, questa è una mozione riciclata”. Il Consiglio comunale ha respinto, con 19 voti contrari e 7 a favore, l’ordine del giorno “Revoca della mozione 336 approvata il 14 luglio 1995”, firmato dai capigruppo di Sel Mauro De Robertis e del Pd Michele Bertucco. “Questa proposta bipartisan vuole riparare un torto – ha detto De Robertis - una mozione approvata quasi 20 anni fa dal Consiglio comunale che diede una visione distorta della città di Verona. Si chiede quindi all’attuale Consiglio di impegnarsi a riconoscere e rispettare le raccomandazioni e le risoluzioni emanate a livello europeo in materia di pari diritti e pari opportunità per le persone omosessuali e transessuali”. “A distanza di così tanto tempo – ha dichiarato Bertucco – la volontà è quella di dimostrare che la nostra città è aperta e in grado di garantire a tutti i cittadini i diritti elencati nel documento, e non una realtà fuori dalla storia”. Per il consigliere della Civica per Verona Ciro Maschio “questo Comune ha già dimostrato la sua apertura su questo tema; abbiamo cercato di redigere un testo condiviso, ma non approviamo alcune questioni inserite nel documento”. “Più volte il Consiglio ha discusso su come modificare il documento del ’95 – ha detto il consigliere della Civica per Verona Salvatore Papadia – per dare un segnale unitario contro l’omofobia, senza però entrare nel merito di provvedimenti che possono non essere condivisi”. “Siamo contrari a ogni forma di discriminazione, di qualsiasi tipo – ha dichiarato il consigliere del Movimento 5 stelle Denis Zenti - fa sorridere che diciotto anni fa la mozione in questione fu votata da consiglieri che fanno politica ancora oggi”. Per il consigliere del Pd Elisa La Paglia “i diritti devono essere uguali per tutti, l’omofobia si combatte riconoscendo la pari dignità del rapporto di coppia e di famiglia tra persone dello stesso sesso”. “Ci sono tante paure dalle quali dobbiamo liberarci – ha affermato il consigliere del Pd Damiano Fermo - non dobbiamo sentirci forti nel tenere lontani alcuni cittadini chiamati diversi per alcuni canoni che l’uomo si è dato” Per il consigliere della Civica per Verona Alberto Zelger “la mozione del ’95, che ho riletto, ribadisce soltanto che il matrimonio riconosciuto dalla Costituzione è quello tra un uomo e una donna, principio che trova conferma nei pronunciamenti della Corte costituzionale”. “Ognuno di noi ha una sensibilità diversa su quello che è un argomento non tanto politico quanto etico – ha dichiarato il consigliere della Civica per Verona Giorgio Pasetto - ogni singola persona deve poter scegliere i propri comportamenti e atteggiamenti sessuali, nel rispetto di tutti”. Per il consigliere della Civica per Verona Vittorio Di Dio “questo ordine del giorno è fortemente strumentale, in quanto vuole presentare quella che è la verità dei proponenti su un tema etico. La famiglia tradizionale non può essere paragonata all’unione di fatto di due persone dello stesso sesso”. “Ritengo che lo Stato italiano garantisca ai cittadini assoluta libertà – ha detto il consigliere della Civica per Verona Donatella Bovo - e, proprio nel rispetto di tutti, non può essere presentato un documento che apre a istituti quali l’adozione per coppie omosessuali”. Per il capogruppo della Civica per Verona Massimo Piubello “c’è stato un impegno da parte di tutte le forze politiche per trovare un punto d’incontro che non è stato raggiunto. Ricordo che la democrazia è la libertà di esprimere liberamente il proprio pensiero”. Per il consigliere del Pd Orietta Salemi “si tratta di revocare una mozione imbarazzante, che impegna l’Amministrazione a non deliberare in merito ad alcune questioni; si tratta di prendere una posizione per la costruzione di un’Europa non della diversità ma delle differenze”. Per il Sindaco Flavio Tosi “nel ‘95 mi astenni dal votare la mozione perché non aveva una visione laica. Ritengo che si tratti di un tema che va affrontato, parlando di diritti e doveri, ma questo nuovo documento rischia di far passare la questione da un estremo all’altro. Auspico si possa trovare un testo condiviso”. “Pur sostenendo l’dea di redigere un documento che possa ottenere il consenso di una maggioranza più larga – ha detto il consigliere della Civica per Verona Marco Bacchini – non possono essere fissati paletti predeterminati”. Il Consiglio comunale all’unanimità, con 28 voti a favore, ha approvato la delibera per l’ampliamento dell'attività alberghiera esistente in corso Porta Nuova, ai civici 43-47-49-53, mediante la fusione e riconversione di due unità residenziali adiacenti ai piani 3° e 5°, della ditta Hotel Verona S.r.l. All’unanimità, con 30 voti a favore, il Consiglio comunale ha approvato l’istituzione di un nuovo mercato a "Chilometri zero" in piazza Cittadella, affidandone la gestione al Consorzio Veronatura, che opera senza scopo di lucro. Per la mancanza del numero legale, è stato rinviato l’esame della mozione a firma dei consiglieri comunali del Pd Orietta Salemi, Michele Bertucco e Elisa La Paglia “Solidarietà Ministro Kyenge”.

 


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