Veneto Stato: noi come Scozia e Catalogna
Venerdi 22 Marzo 2013 alle 18:41 | 0 commenti
Veneto Stato - "Apprendo con grande gioia la fissazione per il 18/9/2014 del referendum per l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito di GB". Lo afferma Davide Lovat, candidato sindaco a Vicenza per il movimento indipendentista Veneto Stato, che aggiunge: "Il trattato di Maastricht nel 1992 e soprattutto il vergognoso Trattato UE di Lisbona, in vigore dal 2009, hanno spogliato i popoli europei della loro sovranità , introducendo un sostanziale Eurofascismo al quale ogni cittadino degno ha il dovere di resistere".
"La Resistenza dei difensori della democrazia e dell'autodeterminazione dei popoli si sta concretizzando con la riscoperta delle identità storiche, di cui il popolo Scozzese e quello Catalano sono le avanguardie. Anche la Catalogna comunicherà presto la data del suo referendum per l'indipendenza dalla Spagna, aprendo le porte anche alle altre nazioni senza Stato che si ribellano alla tecnocrazia dirigista di marca totalitaria oggi dominante, contraria allo spirito dei fondatori della Comunità Europea. Ribadisco il concetto, per chi ha orecchi per intendere: fondarono la Comunità Europea, non l'Unione Europea. Dio ci scampi e liberi da chi vuole unire e sottomettere tutti i popoli, annichilendone libertà e specificità in nome di un'omogeneizzante globalizzazione".
Lovat annuncia poi un'importante iniziativa: "Veneto Stato è promotore, con scozzesi e catalani, di una petizione internazionale nell'ambito delle istituzioni europee finalizzata ad estendere la possibilità di autodeterminarsi, tramite referendum per l'indipendenza, a tutti i popoli che lo desiderino. Abbiamo iniziato il 15 marzo 2013 la raccolta di un milione di firme per impegnare le istituzioni europee a legiferare in materia; presto presenterò l'iniziativa in una conferenza stampa assieme ai referenti per l'Italia".Â
Conclude poi con un appello: "La sovranità popolare è a grave rischio, già oggi profondamente depauperata. La via maestra della Resistenza è quella dell'abbattimento delle strutture centraliste in favore di una riforma istituzionale per la delocalizzazione del potere. Invito tutte le persone di buona volontà a non combattersi tra loro e a sostenersi, anche quando seguono percorsi diversi per la stessa causa. Viviamo un'epoca molto pericolosa: chi è capace di discernimento e di lettura dei tempi ha il dovere di accantonare personalismo, carrierismi e vanagloria, per mettersi a disposizione con abnegazione del Bene Comune. Per il bene della generazione presente e di quelle future, poiché mala tempora currunt..."
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