Quotidiano | Categorie: Politica

Veneto Stato a Confindustria: senza futuro imprenditori suicidi, cerchiamo soluzioni vere

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 17 Marzo 2013 alle 21:59 | 1 commenti

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Ruggero Zigliotto, Segretario Provinciale di Veneto Stato - Di seguito la lettera aperta che il segretario vicentino di Veneto Stato scrive al presidente di Confindustria del Veneto all'indomani della manifestazione di denuncia di Schio del movimento indipendentista e dell'invito del Presidente degli industriali ai media di tacere sui suicidi per evitare l'effetto emulazione. Ruggero Zigliotto invita il presidente Zuccato all'istituzione di un tavolo tra forze politiche sul territorio e associazioni di categoria.

Lettera aperta a Roberto Zuccato

Gentile Presidente Zuccato,

sono il Segretario Provinciale del Movimento Veneto Stato e Le scrivo come organizzatore della manifestazione che si è svolta a Schio sabato 16 marzo "Noi non ci faremo suicidare dallo Stato italiano".
Le scrivo per comunicarle tutto il nostro disagio e delusione nel notare come la Sua preoccupazione riguardi l'ipotetica emulazione di situazioni che, a nostro avviso, sono generate da un sistema economico e fiscale a cui anche Confindustria e tutto il sistema di rappresentanza sociale, è collegato e a volte perfino colluso. Mi perdoni la franchezza e la vena polemica, chi mi conosce sa che questa è una mia caratteristica, nel bene e nel male, ma pensare che nascondere il problema invitando i mezzi di comunicazione a "censurare" il fatto che cittadini, (alcuni di essi imprenditori) si tolgono la vita, possa essere la soluzione, mi permetta, appartiene a quella ipocrisia generale che da troppi anni stiamo vivendo.

Probabilmente gli associati e gl'interessi che Lei rappresenta hanno una visione d'insieme del sistema Italia che ancora offre delle chances di futuro per questo Paese. Probabilmente la situazione economica delle aziende da Lei rappresentate può ancora permettere soluzioni meno estreme, ma altrettanto drastiche come la delocalizzazione o la capacità di internazionalizzarsi alla ricerca di aree di mercato più idonee alla sopravvivenza delle stesse, ma la Sua esperienza industriale, la Sua cultura e la Sua sensibilità Le impongono di considerare che tutto il comparto della piccola e media industria, dell'artigianato e commercio soffrono di una situazione oramai insostenibile e, se non nell'immediato almeno in prospettiva, senza alcuna possibilità di futuro.
Se uno stato ti toglie di fatto il 70% del tuo reddito e se le grandi aziende da cui ricavi il tuo reddito se ne vanno dall'Italia alla ricerca di quei profitti non più realizzabili nel tanto "amato" paese, interrompendo quindi la filiera di produzione e con essa la capacità di costruirsi un reddito, tutto questo per un piccolo imprenditore si chiama "Suicidio di Stato".
Sopravvivono ancora quei settori in cui l'artigiano o il piccolo commerciante riescono a trovare nelle pieghe della loro attività, quell'area di evasione fiscale fondamentale per la propria sopravvivenza. E' l'altra grande ipocrisia sociale per cui lo Stato italiano sembra quasi sotto scacco dall'evasione di questi piccoli imprenditori, elemento cavalcato dal sistema sindacale e politico di area che troppo spesso dimentica come, il sistema assistenziale e parassitario dello Stato italiano sia oramai incompatibile con qualsiasi tipo di democrazia avanzata.

Negare il fallimento dell'Italia come sistema e pensare che "nascondere" i suicidi di molti piccoli imprenditori o cittadini incapaci di affrontare un futuro che non c'è più, non credo davvero possa essere la soluzione.
Ecco allora la mia proposta: organizziamo un tavolo di confronto, assolutamente non ideologico, confrontiamoci su tematiche reali, concrete, libere da ogni pregiudizio culturale o di appartenenza politica. Un tavolo di discussione il più ampio possibile in cui si affrontino una volta per tutte le problematiche di questo sistema che voi chiamate "Nazione" e noi invece "Stato Occupante", senza retorica senza pregiudizio. Altrimenti l'alternativa saranno due-tre anni di Beppe Grillo, che rispetto, se non altro per il suo elemento di novità e innovazione, quanto per altro inutile, ulteriori suicidi più o meno mascherati e poi lo spettro della Grecia e del fallimento sociale conclamato con tutte le derive possibili ed immaginabili.
Concludo dichiarando che uno sbocco positivo per il futuro parte dall'analisi e dalla ricerca di soluzioni possibili. La nostra soluzione passa attraverso il diritto internazionale e il diritto all'autodeterminazione e il Veneto è una "Nathion" meravigliosa, è nostro dovere tutelarlo e difenderlo. L'aspettiamo!


Commenti

Loris
Inviato Lunedi 18 Marzo 2013 alle 09:16

Bravi Veneto Stato è l'unica soluzione per il Veneto e per i veneti, uniti possiamo sconfiggere la crisi.
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