Quotidiano | Categorie: Politica

Variati: non firmo il referendum sulla prostituzione, può peggiorare la situazione

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 26 Settembre 2013 alle 17:07 | 0 commenti

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Comune di Vicenza - “Condivido lo spirito di chi firma per chiedere il referendum per l’abrogazione della legge Merlin, ma questo non è lo strumento giusto: per regolamentare la prostituzione è necessario l’intervento del Parlamento con una nuova legge”. È il commento del sindaco Achille Variati sulla raccolta firme in corso per chiedere un referendum per abolire in parte la legge Merlin.

“Come ho detto più volte – spiega il sindaco - sono favorevole alla regolamentazione della prostituzione: certamente, infatti, è preferibile che la prostituzione avvenga con controlli igienici, in ambienti protetti in zone ben definite della città, per libera scelta di chi si prostituisce, con il pagamento delle tasse; è preferibile rispetto a quanto avviene ora con la prostituzione di strada, senza controlli, con lo sfruttamento delle persone e senza nessuna regola. Ma per passare dalla prostituzione senza alcuna regola alla prostituzione regolamentata non basta abrogare parte della legge Merlin, come previsto dal referendum; c'è bisogno dell'intervento del Parlamento che stabilisca le regole”.
“Solo e unicamente con il referendum, infatti, nuove forme di prostituzione andrebbero ad aggiungersi alla prostituzione di adesso in strada e negli appartamenti che non verrebbero vietate – sottolinea Variati -. Pur condividendo quindi lo spirito di chi richiede il referendum, un’iniziativa che considero comunque positiva perché serve a dare un forte segnale a Roma che deve occuparsi di regolamentare il fenomeno, non firmerò per un referendum che non ha il potere di cancellare le attuali forme di degrado e, al contrario, può paradossalmente portare invece alla nascita di nuove attività di prostituzione senza regole, magari nelle zone residenziali, nei condomini o davanti alle scuole. Sono pienamente d’accordo con chi vuole lanciare un segnale forte a Roma perché il Parlamento si impegni a trovare soluzioni efficaci: se il legislatore non avrà il coraggio di occuparsene, se ne occuperanno i sindaci con una proposta di legge che ho intenzione di portare avanti all’interno dell’Anci insieme ai miei colleghi di tutta Italia”.


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