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Valdagno, "La scuola va a teatro" a quota 29 edizioni

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 18 Gennaio 2016 alle 09:29 | 0 commenti

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Comune di Valdagno
Riparte una nuova edizione, la 29^ per l'esattezza, della rassegna “La scuola va a teatro”, promossa dal Comune di Valdagno, in collaborazione con La Piccionaia di Vicenza e rivolta agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Valdagno. Saranno infatti circa 2.200 i partecipanti all'edizione 2016, che proporrà, a partire da mercoledì 20 gennaio, un totale di tre spettacoli al Cinema Teatro Super.

Alle scuole primarie sarà rivolta la pièce “Marco Polo” della Fondazione Teatro Giovani e Ragazzi, in scena proprio il 20 gennaio con un bis alle 9.00 e alle 10.45 rivolto alle scuole di Novale, Maglio e Manzoni. Il giorno successivo si andrà in replica ancora con doppio spettacolo per accogliere le classi delle scuole di Ponte dei Nori, Piana, Borne e Altissimo, che conferma per il secondo anno l'adesione all'iniziativa con la scuola dell'infanzia. Sempre da Altissimo, per il primo anno, a partecipare saranno anche ragazzi e ragazze dell'Istituto Comprensivo.
Il 26 febbraio, poi sarà il turno dell'Istituto Comprensivo Valdagno 1 di Novale, che alle 10.30 porterà oltre 300 alunni per assistere a “La testa nel pallone” di Luca Radaelli.
Il 4 marzo, infine, saranno 540 gli studenti del Comprensivo Valdagno 2 che si gusteranno un doppio appuntamento, alle 9.00 e alle 11.00 con lo spettacolo “Io femmina e tu?” della Fondazione Sipario Toscana, già proposto con successo nella precedente edizione della rassegna.
«L'apprezzamento per questa proposta ormai storica – commenta l'assessore alle politiche culturali del Comune di Valdagno, Michele Vencato – ha fatto si che quest'anno anche il Comune di Recoaro Terme abbia scelto di sposare la rassegna, inserendosi nella programmazione e rivolgendo anche alle proprie scuole uno spettacolo. Fa inoltre piacere l'adesione della Cooperativa Diamoci Tempo che, all'interno dell'iniziativa, porterà a teatro anche i propri utenti.»
MARCO POLO E IL VIAGGIO DELLE MERAVIGLIE
Fondazione Teatro ragazzi e Giovani
“Da mesi, forse da anni queste donne e questi uomini, dalle mille lingue, camminano insieme. Procedono con le loro bestie, i loro archivi, i loro dotti, i loro musici, e gli stranieri che lo desiderano si uniscono a loro. È la Grande Ambasceria. Va a rendere omaggio al Re dei Tre Orienti, attraversando il mondo”.
Marco Polo ha diciassette anni, una famiglia che ammira e un tormento: la passione per i viaggi, quelli raccontati dal padre Niccolò e dallo zio Matteo, ricchi mercanti che commerciano con l’Oriente. È un luminoso pomeriggio veneziano del 1271 e da una grande piazza adiacente al porto che brulica di colori, suoni e odori, parte la nostra vicenda: un percorso teatrale sul tema dell’esplorazione, della conoscenza e del meraviglioso. Il diario di viaggio è la cornice dentro la quale scoprire gli usi e i costumi, i diversi linguaggi, i cibi, i profumi e le musiche di chi vive in luoghi lontani dai nostri. La messa in scena è realizzata sotto forma di gioco, in cui gli oggetti scenici si trasformano negli elementi del racconto.
Lo spettacolo è un percorso teatrale rivolto ai ragazzi sul tema dell’esplorazione, della conoscenza e del meraviglioso. Il diario di viaggio è la cornice dentro la quale scoprire gli usi e i costumi delle persone che hanno vissuto e vivono in luoghi lontani dai nostri, i diversi linguaggi della comunicazione umana, i cibi, i profumi e i suoni di altri mondi... Il grande valore de ll Milione non consiste solo nel permettere, anche ai ragazzi di oggi, di conoscere l’Oriente, ma soprattutto nello sguardo adottato da Marco Polo, nel suo grande desiderio di conoscenza e nella sua capacità di accettare e accogliere l’Altro in tutta la sua complessità e la sua differenza…
La Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani La Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani nasce nel 2005 a Torino dal Teatro dell’Angolo e ne porta avanti la trentennale missione di promozione della cultura teatrale presso le giovani generazioni. È impegnata in particolare nel superamento del disagio giovanile attraverso la realizzazione e la diffusione di progetti culturali organici e di manifestazioni di carattere interdisciplinare nel campo del teatro e delle arti in genere (organizzazione di festival e rassegne per scuole e famiglie, realizzazione di corsi e mostre, promozione di seminari e convegni ...). Collabora inoltre con le istituzioni italiane ed estere e con gli enti territoriali, operando anche scambi e collaborazioni – in termini di coproduzione, di progetti e di iniziative di ospitalità - con analoghe strutture ed istituzioni nazionali ed estere, con particolare attenzione ai Paesi europei.
Credits tratto da Il Milione di Marco Polo, regia e drammaturgia Luigina Dagostino, interpreti Claudio Dughera, Daniel Lascar, Claudia Martore, costumi Giorgia Durando, elementi scenografici Claudia Martore, Claudio Dughera, Dino Arru, creazione luci Agostino Nardella. Riconoscimenti e premi: vincitore del Premio della Giuria dei Bambini a Giocateatro Torino 2012.
IO FEMMINA, E TU?
Fondazione Sipario Toscana
Un ring colorato, guantoni, sgabelli e asciugamani. Un maschio e una femmina. E una domanda: io femmina, e tu? Che sarebbe anche potuta essere: io maschio, e tu? Ma forse le femmine sono più curiose. O è uno stereotipo? Una coppia che si allena e, allenandosi, sperimenta energia, forza, sveltezza, furbizia, gioco e scherzo e con il mettersi alla prova cerca qualche risposta: uguali? Simili? Differenti? Ma che vuol dire? Che importanza ha?
Nessuno vince, nessuno perde. Ma l’allenamento continua. Uno scambio continuo di ruoli e di corpi che scherzano, si travestono e condividono i ricordi dell’infanzia cercando di liberare i desideri di quando erano bambini. L’allenamento fisico diventa allenamento alla vita e soprattutto allenamento a capire quanto l’essere differenti sia ricchezza e fonte di relazioni rispettose e prive di sopruso. Scoprire il valore della differenza significa liberare le proprie personalità e rendersi consapevoli delle proprie specificità.
Alla fine i protagonisti dello spettacolo capiranno di essere Laura e Federico in quanto tali e non perché appartenenti all’uno o all’altro sesso. Non è meglio essere maschi o femmine: l’importante è essere quello che si è. Ironia e poesia sono i mezzi con i quali Io femmina, e tu? si immerge, senza protezione, nel mondo degli stereotipi legati al genere e all’identità femminile e maschile. Che cosa va bene per un maschio? E che cosa per una femmina?
Siamo certi che, invece, non vi sia un’altra strada che è quella della libertà dell’essere, in semplicità? I condizionamenti in base al ruolo assegnato all’uno o all’altro sesso cominciano molto presto. Già prima della nascita si inizia con il corredino rosa o celeste, si prosegue con giochi e giocattoli da maschi e da femmine, per arrivare poi alle scelte importanti nel campo degli studi e del lavoro. Con il risultato, spesso e volentieri, di educare ai modelli imposti piuttosto che alla libertà di espressione del sé. Lo spettacolo vuole, in modo benevolo, lanciare una sfida: ai grandi e ai piccoli. Quella di montare su un ring non per vincere ma per imparare ad affrontarsi e confrontarsi attraverso un gioco di continue scoperte e stupori.
Credits di Fabrizio Cassanelli, con Federico Raffaelli, Laura Rossi, regia Letizia Pardi, Francesca Pompeo.
LA TESTA NEL PALLONE di Luca Radaelli
La testa nel pallone è un racconto sul mondo dello sport: le sfide legate a questo contesto, i percorsi di crescita che lo attraversano. Il personaggio principale, Orlandi, è una promessa non mantenuta, un portiere di riserva che però, a fine carriera, avrà il suo momento di riscatto, troverà il coraggio di affrontare una prova decisiva e la forza gli verrà da un ricordo dell’adolescenza: quel giorno in cui dovette fronteggiare il bullo del paese e la vittoria di quel duello lo fece diventare adulto. È la storia di un calciatore che non diventa un grande campione ma impara quali sono i valori legati allo sport. Nell’ultima partita, all’ultimo minuto il protagonista deve parare un rigore, pena la retrocessione della sua squadra. In quel momento si ricorda di quando da bambino si tuffò da un ponte per sfidare il bullo del quartiere. Un flash back ricostruisce le fasi salienti della sua carriera fino al momento cruciale in cui dovrà ancora una volta mostrare coraggio, perché c’è sempre un momento della verità per ogni persona.
Il tema principale è lo sport, coniugato nelle sue varie sfaccettature: il successo e i compromessi per ottenerlo, lo star system e la “normalità” di chi fa del calcio un lavoro come un altro, la famiglia che si forma intorno alla squadra, ecc. Si parla del rapporto tra genitori ambiziosi e figli, del momento delle scelte e del coraggio per affrontarle.
Credits con Stefano Bresciani e Marco Continanza, testo e regia Luca Radaelli, collaborazione luci e tecnica Silvio Combi e Marco Mantella.


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