Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Un doveroso passo indietro per salvare la Costituzione Italiana

Di Citizen Writers Venerdi 25 Luglio 2014 alle 00:02 | 1 commenti

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Riceviamo da Irma Lovato e pubblichiamo

Ci sono dei momenti e degli eventi nella vita che mi fanno riflettere sull' importanza di ogni singola azione di una persona e del riflesso, che tale azione ha poi sulla collettività. Ho letto e riletto con interesse alcune interviste pubblicate su giornali nazionali fatte a personaggi politici, tra le quali mi hanno colpito quelle a Sergio Zavoli e a Rosy Bindi.

Poteva bastare una prima lettura ma alla seconda (fatta per accertarmi di aver compreso bene) ho sentito crescere in me un senso di vergogna e di imbarazzo per queste persone che, con tanto candore e quasi innocenza, alla domanda del giornalista che, considerando questo Governo e la deriva Autoritaria che lo stesso sta mettendo in atto, chiedeva loro un gesto, una parola o un' alzata di mano, si sono defilati con risposte alquanto misere.
Ai sentimenti sopra citati, poi si è aggiunto un profondo senso di indignazione e rabbia verso queste due persone che pur vedendo e toccando con mano la gravità di questo momento storico, pur dicendo chiaramente (al giornalista e ai lettori) il loro dissenso verso quanto si sta "ad ogni costo" attuando e pur sapendo che occupano un posto determinante per poter incidere su certe scelte, non esitano a farsi da parte con una certa non curanza e, come non bastasse, cercano pure di convircerci del loro ritenersi nel giusto.
La piccolezza umana non ha confini, neanche tra coloro che pur non avendo problemi nel trovare il cibo quotidiano per soddisfare le necessità del corpo, sono, invece a mio avviso, in seria difficoltà nel trovare quel cibo che si chiama Senso Civico che soddisfa ben altri e più alti corpi: non necessariamente fisici.
Ripenso con forte emozione all' ultima stretta di mano ricevuta da Mario Rigoni Stern e alle sue parole "Dobbiamo coltivare ogni giorno la capacità di indignarci verso ciò che riteniamo ingiusto e dobbiamo avere la forza e il coraggio di dirlo: sempre!".
Ripenso al suo vissuto di giovane Sergente, quando in una situazione di estrema sofferenza fisica e morale (autunno del 1943, dopo aver combattuto per mesi nella steppa russa) raccontata nel libro 'L' ultima partita a carte' dice "Per noi era sempre fame e sempre freddo. Volevano stremarci per farci aderire alla Repubblica Sociale di Mussolini e arruolare nell' esercito di Graziani. Un giorno particolarmente duro decisi di barattare la mia bella penna stilografica per una manciata di carote (...)".

In questo clima Mario Rigoni Stern ed altri Sergenti e giovani ed un cappellano videro arrivare dentro il Lager una delegazione da Berlino che li volevano convincere a cambiare sponda. Oltre i primi reticolati, e non casualmente, erano state poste grandi marmitte piene di pastasciutta e minestrone. Dagli autoparlati una voce disse "Voi che avete dato gloria alla patria combattendo in Francia, in Grecia, in Russia, fate un passo avanti".
"Noi, continua lo scrittore, facemmo un passo indietro. Nessuno uscì e i loro inviti si trasformarono in insulti; ma il vero insulto per noi erano le loro divise smaglianti, le loro tronfie parole, le loro decorazioni, i loro alti gradi, le loro persone ben curate e nutrite (...)".

Quegli uomini, posti in condizioni così estreme, non solo non fecero il passo in avanti e nemmeno, anche se poteva bastare, non stettero fermi ma vollero dimostrare il loro pensiero facendo un passo indietro.
I tempi son cambiati, non stiamo vivendo quei tragici eventi eppure mi ritrovo a constatare amaramente come, pur nella comodità quotidiana, ci siano molte persone che amano il quieto vivere;
E non è questione di essere "vecchio e stanco" come dice Zavoli e neanche "non è facile essere maestri" come dici Bindi: è questione di intransigenza, di caratura morale e di avere il coraggio di fare fisicamente quel passo indietro: il dirlo a parole è facile e comodo. Passo che anche il Presidente del Senato Grasso poteva almeno accennare a fare...
La nostra Carta Costituzionale è frutto di tanti e coraggiosi PASSI INDIETRO fatti da milioni di uomini e donne ed ora, queste persone sedute comodamente al Governo, la stanno svendendo come fosse carta straccia, senza nemmeno provare ad alzare la mano o a dire una parola.
A loro voglio dire "Non siete degni del ruolo che ricoprite; uscite dalla porta di servizio per favore: è un regalo che fate a tutti i cittadini che ogni giorno in prima persona e perdendo anche il posto di lavoro, cercano di far crescere l' Italia difendendo i diritti umani e civili. E difendendo la nostra Costituzione."


Commenti

Inviato Venerdi 25 Luglio 2014 alle 19:31

A questi signori benpensanti e benpiazzati, come pupi siciliani nel teatrino della politica, dedico, a mo' di epitaffio, il titolo di una poesia di Cesare Pavese: "Verra' la morte e avra' i tuoi occhi".

Davide Zatta
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