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La Askoll di Castell'Alfero: vicina al fallimento per Marioni, in possibile ripresa per il Mise

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 13 Marzo 2014 alle 23:28 | 0 commenti

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Anche il Tg di Rai 3 Regione del Piemonte, dopo l'attenzione generale, ovunque tranne che a Vicenza, culminata nella partecipazione alla puntata di La Gabbia su La7 , ha dedicato un ampio servizio alla manifestazione di mercoledì 12 nel centro di Asti contro la chiusura minacciata della Askoll P&C di Castell'Alfero che con i suoi 223 dipendenti sul ciglio del baratro fa capo alla capogruppo Askoll Holding di Povolaro di Dueville.

Il titolare del gruppo Askoll, che conta migliaia di dipendenti nel mondo, è Elio Marioni, imprenditore notissimo nel Vicentino per le sue aziende, per la presidenza del Cuoa ricoperta in passato, per il suo fallito tentativo di scalata a Confindustria Vicenza e ultimamente per le polemiche intorno all'investimento milionario da lui messo in atto per costruire a Caldogno un mega centro equestre legato alla passione per l'equitazione della figlia, ben nota a livello sportivo, e a un investimento immobiliare di così ampie prospettive da giustificare addirittura un suo "irrituale" prestito di 100.000 euro al comune da cui sono arrivati o arriveranno permessi e via libera all'opera.

Ma anche nel nostro territorio la Askoll sta registrando sofferenze dei dipendenti di altre controllate a fronte di un mercato sicuramente in crisi e a risposte spesso cercate nelle delocalizzazioni e in possibili cessioni.

Dopo il tavolo aperto il 10 marzo al Ministero dello Sviluppo Economico e che si è concluso con un aggiornamento al 21 marzo con un invito dei dirigenti ministerialialla Askoll a rivedere le proprie posizioni intransigenti, ieri, come ci conferma Silvano Uppo, segretario provinciale della Uilm di Asti, durante l'ennesimo sciopero dei dipendenti (quello di ieri era di 24 ore con un corteo ripreso nel servizio Rai che ha attraversato Asti per arrivare davanti alla sede dell'Unione Industriali di Asti) «dalle 14:30 fino alle ore 17:30 circa si è tenuto presso la sede dell'Unione Industriale di Asti un incontro tra i dirigenti della Askoll P&C, le OO.SS. di Asti e le RSU aziendali. Nell'incontro la delegazione aziendale ha ribadito con alcune simulazioni la necessità di chiudere il sito di Castell'alfero, elaborando una serie di proiezioni industriali a sostegno di questa strateggia, che mostravano un sito in perdita anche con un organico fortemente ridotto».

Nel frattempo per uno dei più grossi clienti dei motori della Askoll di Castell'Alfero e della Askoll Tre, l'Electrolux, è arrivato, sempre in occasione del relativo tavolo ministeriale, un sì al secondo anno di contratti di solidarietà nelle aziende del gruppo in Italia e, quindi, si aprono prospettive di prosecuzione delle attività «anche se l'accordo con il sindacato - come scrivono Il Sole 24 Ore - Il Corriere del Veneto e Il Gazzettino,  si firmerà solo dopo che il governo avrà emanato il decreto sulla decontribuzione dell'ammortizzatore sociale annunciato martedì dai ministri Guidi e Poletti... ».

Ricordiamo a tal proposito quanto ci dichiarò Massimo Fùrlan: «...anche vicino a noi abbiamo aziende molto grandi che sono in grande difficoltà tant'è che è addirittura intervenuto il Governo per la Electrolux. Quindi può immaginare come un'azienda che è fornitrice di componenti possa ben poco nella decisione del proprio futuro indipendentemente dai clienti ...» per cui di fronte ai passi avanti fatti proprio per la Electrolux negli stessi giorni in cui a Roma si discuteva per la Askoll con aperture ministeriali simili, ci auguriamo che Elio Marioni, che aveva promesso di parlarci ma che rimane ancora silenzioso di fronte al dramma di molti altri padri e di molti figli un po' meno fortunati della sua valente amazzone, abbia il coraggio di dire che il suo gruppo ha deciso di sacrificare, "a prescindere dalle nuove situazioni dei suoi clienti come la Electrolux", dopo i 300 di Moncalieri anche i 223 dipendenti di Castell'Alfero per poi, magari, passare a quelli di unaPovolaro che diventerebbe moribonda nei suoi capannoni pur essendo molto vicina al ridente centro equestre di Caldogno.

Oppure dia un input diverso all'amministratore delegato di Askoll P&C che nell'incontro odierno in Assindustria Asti, come ci riferisce Uppo, ha dichiarato che «si sta raggiungendo un punto di non ritorno, ovvero un punto in cui la società potrebbe anche imboccare la strada che condurrebbe al fallimento».

«Uno scenario che confermerebbe ancora di più l'incapacita gestionale dei dirigenti di questa società», questo è il commento del sindacalista Uilm, che comunque attende un nuovo incontro per lunedi 17 ore 14.30 presso l'unione industriale di Asti in cui non si aspetta miracoli ma almeno che la proprietà rifaccia i suoi conti, magari con una maggiore sensibiltà sociale verso i lavoratori italiani che hanno contribuito in passato a renderli floridi, dopo l'evoluzione positiva, se verrà confermata, del "grande cliente" Electrolux.

E magari senza dare troppo peso a certe considerazioni maliziose che si cominciano a fare in ambito sindacale e non solo dopo la priam e superficiale lettura nei bilanci di contrallate e controllanti del gruppo di cessioni e acquisti di linee di montaggio e di capitalizzazioni fatte con loro valorizzazioni utili a renderli positivi in passato.

Se erano positivi in passato, ci viene da dire, facciamone beneficiare ora un po' anche i dipendenti con l'unica moneta di cui hanno bisogno: il lavoro.


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