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A Roma per la Askoll rinvio al 21 marzo. Un cassintegrato: "Prendere in mano un'azienda che va bene e farla fallire è difficile, ma ci si può riuscire"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 10 Marzo 2014 alle 22:34 | 0 commenti

Mentre l'incontro di Roma al Ministero per lo Sviluppo Economico per la vertenza tra la Askoll e i 223 dipendenti licenziati a Castell'Alfero si risolve in un rinvio al 21 marzo pubblichiamo alcune immagini di una delle manifestazioni nell'astigiano e la lettera firmata di un dipendente della Askoll di Castell'Alfero per tener viva l'attenzione su una crisi che sta pervadendo anche alcuni stabilimenti del gruppo di Elio Marioni anche nel Vicentino in un silenzio di cui si meraviglia anche il cassintegrato astigiano ...

Alla lettera premettiamo le dichiarazioni appena rilasciateci da due sindacalsiti che hanno partecipato all'inconro al Mise.

Silvano Uppo, segretario provinciale della Uilm di Asti
«E' una situazione in stallo, direi una tregua in armi! Noi rimaniamo con lo sciopero e il presidio per scongiurare la chiusura dello stabilimento. La direzione insiste sulla necessità di chiudere, causa la non sostenibilità dei costi aziendali di struttura. Abbiamo tutti però convenuto di accettare l'invito del Mise di tornare il prossimo 21 marzo alle ore 13. Per quella data l'azienda effettuerà una piu approfondita verifica per ricercare una soluzione che renda possibile evitare la chiusura, garantendo la sostenibilità economica del sito. Una soluzione che però oggi non vede. Come OO.SS. e RSU confermiamo la manifestazione cittadina per mercoledì 12 alle ore 10.30 , nel centro di Asti  in quanto alle ore 14.30 di mercoledì stesso è fissato l'incontro tecnico sulla procedura di mobilità previsto dalla legge 223/91 presso Unione industriale di Asti.

 

Tiziano Toniolo, Rsu Fim Cisl Askoll P&C di Castell'Alfero

Rimangono ferme le posizioni di entrambi (noi in sciopero/presidio, loro, la Askoll, con la precedura di chiusura) ma ci sono 10 giorni x valutare gli aspetti che renderebbero sostenibile lo stabilimento. Anche l'azienda su indicazione del Ministero dovrà trovare una soluzione alternativa e sostenibile economicamente alla chiusura, su cui confrontarsi con le O.O.S.S.
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Lunedì 10 marzo 2014 pomeriggio a Roma, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, si è svolto il tavolo sulla crisi della Askoll P&C di Castell'Alfero (ex Ceset) per scongiurarne la chiusura.
Presenti al folto tavolo ben 24 interlocutori:
• Dott. Castano per il Ministero dello Sviluppo Economico
• Dott.ssa Cherubini, Ministero dello Sviluppo Economico
• Dott.ssa Gatta, Ministero dello Sviluppo Economico
• Dottoressa Quaglia, Assessore Regione Piemonte
• Dott.ssa Fenu, funzionaria Regione Piemonte
• Dott.ssa Parodi, Assessore al Lavoro del Comune di Asti
• Dott. Marengo, vicesindaco del Comune di Castell'Alfero
• Deputato Fiorio, Partito Democratico
• Senatore Airola, Movimento 5 Stelle
• Senatrice Catalfo, Movimento 5 Stelle, 11ª Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale):
• Dott. Lombardi, collaboratore Movimento 5 Stelle
• Russo, coordinatore provinciale Asti Movimento 5 Stelle
• Dott. Cavallo, Unione Industriali di Asti
• Ing. Faccio, Direttore dello stabilimento di Castell'Alfero
• Dott. Bassini, Direttore delle Risorse Umane
• Dott. Beaupain, Amministratore Delegato di Askoll P&C
• Dott. Bolcati, Direttore Askoll Holding
• Dott. Fico, Segreteria nazionale Uilm
• Gioiello, Fim Cisl asti
• Morabito, Fiom Cgil Asti
• Uppo, Uilm Uil Asti
• Gamba, Rsu Uilm Askoll P&C
• Ricci, Rsu Uilm Askoll P&C
• Toniolo, Rsu Fim Askoll P&C
Il dottor Castano, sentite le parti in un incontro durato circa 3 ore e mezza, le ha invitate a trovare nei prossimi giorni soluzioni alternative alla chiusura del sito produttivo, anche con l'aiuto della Regione Piemonte, dando appuntamento per analizzare gli sviluppi della vicenda Askoll P&C per venerdì 21 marzo 2014 alle 13.00, sempre presso il MiSE a Roma.

Intanto un nuovo incontro tra Azienda e O.O.S.S. sul tema, già programmato la scorsa settimana, si terrà mercoledì 12 marzo alle ore 14.30 ad Asti, presso la sede dell'Unione Industriali di Asti, in piazza Medici.

 

Ed ecco la lettera del cassintegrato di Castell'Alfero

Buongiorno direttore, sono un cassintegrato Askoll, a zero ore da ormai due anni. Intanto la ringrazio per l'attenzione data al nostro caso e alla costanza con cui ci sta seguendo (da qui i nostri link uno per uno con la storia raccontata da VicenzaPiù in solitudine, non certo splendida ...) . Cosa che per altro dovrebbe essere normale per chi si occupa di informazione, ma che a quanto pare normale non è per qualcuno, almeno in quella parte d'Italia.

Proprio a questo proposito le scrivo perchè per quanto io mi sforzi di capire non riesco proprio a comprendere le ragioni di un silenzio così diffuso, in quel di Vicenza, su un argomento che invece dovrebbe interessare molti, visto che comunque Askoll nel vicentino occupa ancora (se non sbaglio) circa quattrocento persone. Io non comprendo, ma forse Lei che ben conosce il tessuto sociale di quei luoghi può darmene una spiegazione. Non che poi alla fine cambierà qualcosa di sostanziale, ma almeno forse riuscirò a farmene una ragione.
Una delle cose che mi ha stupito a seguito dell'iniziativa promosssa da Askoll P&C a Dueville è stato sentire la gente del posto dire che "qui non ne sapevamo nulla", ma non solo la gente, anche il sindacato locale e i giornali. Già qualche tempo prima dell'acquisizione, durante alcuni incontri preliminari, il Marioni aveva dato speranze e fatto grandi promesse, sembrava escludere nella maniera più assoluta di voler delocalizzare. Ma già poco dopo era palese che queste promesse non sarebbero state mantenute. Fino a toccare con mano poi che le reali intenzioni della proprietà erano ben altre. Abbiamo tutti così imparato a conoscere il "paron" per quello che realmente è, un gran fanfarone contornato da "yes man" e cagnolini scodinzolanti in attesa che, bontà sua, il loro indiscusso condottiero lasci cadere qualche briciola dal tavolo. E mi chiedo, ma possibile che una persona riesca a suon di promesse e regalie a comprare il silenzio e la coscienza di così tante persone ? E' possibile che se da una parte venga considerato un benefattore e dall'altra, quantomeno un manager senza scrupoli ? Siamo veramente di fronte alla reincarnazione di Dr. Jekyll e Mr. Hyde o come sempre alla fine è sempre e solo una questione di soldi ? Sempre di più e sempre più facili. Caro direttore, Marioni ha acquisito un azienda che nel suo complesso era in attivo, poi con una serie di artifici e giocando un po' con i numeri è riuscito a fare in modo che gli stabilimenti piemontesi andassero in perdita. Infondo, anche i nostri politici grandi e piccoli, ci insegnano che con i numeri si fa quello che si vuole, lui almeno questo dai suoi amici amministratori locali, l'ha imparato bene. D'altra parte anni fa un manager mi disse, parlando di un azienda dell'astigiano in crisi. "Prendere in mano un'azienda che va bene e farla fallire è difficile, ma ci si può riuscire."
La ringrazio ancora per la Sua attenzione e le chiedo scusa se l'ho tediata con il mio sfogo. La saluto e spero che vorrà continuare a seguirci con l'attenzione che ha avuto fin ora.


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