Ulss 4, convegno a Piovene Rocchette. Puggioni (Fp Cgil): "Nella sanità veneta siamo di fronte ad un arretramento dei servizi"
Venerdi 20 Giugno 2014 alle 10:40 | 0 commenti
Linea News - Quale sarà il futuro della sanità nell'Ulss 4? Attorno a questa domanda hanno ruotato gli interventi dei partecipanti alla tavola rotonda organizzata ieri da Cgil, Cisl e Uil di Vicenza nella sala riunioni della
biblioteca di Piovene Rocchette.
Di fronte ad un pubblico nutrito e coordinati da Vittorino Deganello, segretario generale di Fnp Cisl Vicenza, hanno preso la parola Grazia Chisin, segretaria generale della Uil provinciale, Daniela Carraro, direttore generale dell'Ulss 4, Massimo Grotto, responsabile Medicina di Gruppo Integrata locale, il sindaco Erminio Masero, e il segretario generale di Fp Cgil Vicenza, Giancarlo Puggioni.
"Come Cgil, Cisl e Uil siamo convinti che bisogna migliorare l'offerta dei servizi socio-sanitari. La qualità dello sviluppo di un territorio si misura non solo dalla sua performance produttiva ed economica, ma anche dai servizi e dalla qualità della vita che da essi derivano", ha affermato la segretaria della Uil, Grazia Chisin, prima di introdurre le specificità  delle strutture previste dal Piano socio-sanitario veneto (ospedale peracuzie, distretto socio-sanitario, centrale operativa, strutture di ricovero intermedio, ospedale di comunità , medicina di gruppo integrata, aggregazioni funzionali territoriali) e descrivere la realtà dell'Ulss Alto Vicentino.
"Per ottimizzare le risorse bisogna ridurre le spese di amministrazione e gli sprechi - ha incalzato -. Perciò è necessario prendere in considerazione l'opportunità di ridurre il numero delle Ullss vicentine,
ridisegnando i confini e gli ambiti territoriali. Così si possono dare più servizi socio-sanitari e avere ospedali che lavorino in sicurezza. Diciamo, dunque, che è urgente e non più rinviabile la riorganizzazione del sistema socio-sanitario investendo sul territorio".
Daniela Carraro, invitata a descrivere luci ed ombre dell'Ulss 4, si è soffermata anzitutto sull'ospedale unico di Santorso "che non ha eguali in Veneto: è nuovo e ha attrezzature nuove. Un sogno per tutti i direttori generali".
"Funzionano bene anche le medicine di gruppo integrate - ha aggiunto -. I medici accolgono la sfida che l'assistenza primaria sia fatta in collaborazione tra professionisti e con strumentazione tecnologica che
permette, per esempio, di avere i referti medici subito disponibili. EÂ anche i cittadini ne sono avvantaggiati sul piano della prestazione medica".
"Dobbiamo però liberare i medici e gli operatori dagli adempimenti burocratici - ha poi affermato il direttore Carraro parlando della strada ancora da percorrere nell'Ulss 4 -. Dobbiamo lavorare di più con gli sportelli unici dei Comuni, migliorare i tempi d'attesa al pronto soccorso e quindi quelli interni all'ospedale".
Della nuova Medicina di gruppo integrata, sorta a Piovene Rocchette lo scorso febbraio, ha parlato il dottor Massimo Grotto. La nuova realtà vede insieme, in un'unica sede, sei medici che garantiscono i loro servizi con una copertura di oltre 10 ore. "Ha molte potenzialità questa struttura. Tra qualche mese saremo il fiore all'occhiello dell'Ulss", ha commentato, invitando però i cittadini a "mettersi nelle mani dei sanitari per capire i tempi d'attesa e collaborare".
Il primo cittadino, Erminio Masero, ha rivendicato il ruolo della Conferenza dei sindaci, "da rifare dopo le elezioni del 25 maggio" visto che molte amministrazioni sono cambiate. "La Conferenza è l'organo che fa da tramite tra i cittadini e l'Ulss e garantisce il socio-sanitario ai primi fornendo servizi efficaci ed efficienti, ma migliorabili comunque con il tempo".
A chiudere la rassegna di interventi è stato il segretario generale di Funzione pubblica Cgil di Vicenza, Giancarlo Puggioni, che ha puntato il dito contro la Regione per aver approvato solo le schede ospedaliere rispetto a quanto scritto nel Piano socio-sanitario. "Questo è per noi motivo di preoccupazione perché siamo di fronte ad un arretramento dei servizi - ha osservato -. La Regione sta rivedendo la dotazione di organico negli ospedali, prospettandone una riduzione nei prossimi anni. Così
vengono meno la qualità e il potenziamento dei servizi a livello territoriale. Per garantire servizi di qualità , sicurezza ai pazienti e agli utenti servono al contrario strutture, personale, formazione e
investimenti".
"Rischiamo un arretramento della sanità e dell'integrazione socio-sanitaria - ha concluso Puggioni -, quella sanità veneta che è stata un punto di riferimento non solo in Italia ma anche a livello europeo. La sanità è un bene che va salvaguardato: può essere un motore di sviluppo e di buona e stabile occupazione".
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