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Ucraina e le notizie nascoste

Di Citizen Writers Domenica 1 Giugno 2014 alle 12:21 | 0 commenti

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Riceviamo da Giorgio Langella per il Partito dei Comunisti Italiani di Vicenza e pubblichiamo - Cercando nelle pagine interne di qualche giornale e tra le pieghe dei siti internet si trovano solo poche notizie su quanto sta accadendo in Ucraina. Eppure, in quel paese s'è instaurata una situazione spaventosa che produce centinaia di morti e che dovrebbe essere seguita con attenzione e apprensione da tutto il cosiddetto mondo civile, ma che viene, invece, oscurata e confusa con la diffusione di notizie il più delle volte ambigue che servono a confondere le idee e impedire di farsi un'opinione.

Così è successo per il massacro di Odessa del 2 maggio scorso quando una orda di neo-nazisti (gli stessi che erano stati fatti passare, poche settimane prima, come gli “eroi di Majdan”) ha massacrato decine di persone inermi nel palazzo dei sindacati. Le immagini che si trovano in internet (diffuse soprattutto da PandoraTV) sono raccapriccianti. Quello che i nostri mezzi di informazione hanno tentato di accreditare come un “incidente che non è chiaro come sia potuto accadere”, è stato un vero e proprio pogrom del tutto simile a quelli che hanno accompagnato l'avvento del fascismo e del nazismo nell'Europa della prima metà del secolo scorso. Inseguiti nel palazzo dei sindacati, cittadini di ogni età sono stati uccisi ad uno ad uno. Le immagini sono là a mostrarci come agiscono le organizzazioni neo-naziste ucraine e quale sia il pericolo reale che sta correndo il nostro continente. “L'incidente di Odessa” (chi lo ha chiamato così nei mezzi di informazione, dovrebbe vergognarsene) è stato addirittura attribuito ai “filorussi” da un giornale come l'Unità che, evidentemente, ha totalmente perso qualsiasi riferimento con la storia politica e morale del suo fondatore, Antonio Gramsci. Qualche giorno fa, l'esercito di Kiev e i gruppi paramilitari che lo accompagnano hanno bombardato Donetsk (città dell'est Ucraina che si è ribellata alla nuova oligarchia che ha  preso il potere con la forza) provocando decine di morti. Anche qua le notizie pubblicate dai giornali italiani sono state quanto mai confuse e occultate tra tante altre. La “solita” Unità, in un delirio di cattiva informazione, faceva intendere nel titolo apparso sull'edizione digitale che fossero stati i “separatisti filorussi” ad avere bombardato la città e, quindi, loro stessi. Anche la notizia di come sono stati uccisi il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli e il suo interprete Andrej Mironov, è stata data con molta confusione e ambiguità. Per la “nostra” stampa (sempre più di regime) è stato un “incidente” che è avvenuto in una zona calda del mondo. Ma quando gli “incidenti” si susseguono con tale intensità, chiunque dovrebbe capire che c'è ben altro. In queste ore a Sloviansk (altra “città ribelle” delle autoproclamate Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk) sono in corso bombardamenti che stanno colpendo la popolazione civile. Sempre di oggi è la notizia che, vicino a Donetsk,  sono stati scoperti una quindicina di corpi in avanzato stato di decomposizione in una fossa comune.

Si hanno poche notizie, sparse e nascoste, di una guerra scatenata con il beneplacito di USA e Nato (e il silenzio complice della UE) interessati a spostare verso est il baricentro del loro potenziale bellico. Perché, per i vecchi “padroni del mondo”, è necessario conquistare nuove posizioni strategiche estendendo le frontiere della Nato fino al confine con la Russia e, allo stesso tempo, favorire la fornitura ai paesi europei dello “shale oil/gas” prodotto dagli Stati Uniti e contrastare quella di “oil/gas naturale” russo.

Forse non è un caso che il 29 maggio a Vicenza si sia svolto, nella sede della confindustria locale, il convegno "Nuove rotte dell'energia ed effetti geopolitici" promosso dalla “Associazione 11 settembre”. Gli interventi programmati sono emblematici della situazione venutasi a creare con lo scenario di guerra aperto in Ucraina: “Oil/Gas Naturale e Shale Oil/Gas: come cambia lo scenario internazionale” (NE Nomisma Energia - Presidente Davide Tabarelli); “Il punto di vista degli USA sui futuri equilibri” (Consolato Generale USA Milano - Console Generale Kyle Scott); “L'Europa e l'approvvigionamento energetico” (Commissione Europea – Bruxelles).

E mentre si sta palesemente cercando di “fare affari” sulla pelle di intere popolazioni e sfruttando il nuovo scenario internazionale determinato dalla situazione creata in Ucraina, in quel paese si continua a morire. Decine di morti ogni giorno nel silenzio della nostra informazione (che è difficile definire libera) e nella sottovalutazione di politicanti attenti a mantenere le loro poltrone. In una parola “indifferenza” per quello che sta succedendo a poche centinaia di chilometri dai nostri confini. Indifferenza (quando non complicità conclamata) verso la crescita e l'avanzata di un nazionalismo nazista che l'Europa ha già conosciuto ma tende a dimenticare e sottovalutare per pura convenienza.

Oggi, dopo gli ennesimi bombardamenti di Sloviansk, Jen Psaki, portavoce del dipartimento di Stato americano, ha giustificato le azioni dei nuovi oligarchi dicendo che il governo di Kiev "ha la responsabilità di far rispettare la legge e mantenere l'ordine sul proprio territorio”. E, con la solita dose di cinismo e arroganza, ha aggiunto che “alcuni sfortunati incidenti possono capitare in zona di guerra: raccomandiamo a Kiev di limitare i danni alla popolazione civile". Per gli imperialisti statunitensi sono, appunto, solo “incidenti”. Banali “sfortunati incidenti”, “danni collaterali” che portano comunque morte e provocano un odio che sarà difficile superare. Evidentemente la filosofia statunitense ammette che per potere e affari si possa giustificare tutto. Non possiamo dimenticare che USA, Nato e, anche, UE sono finanziatori e complici di quanto sta succedendo in Ucraina. In questo contesto, la politica estera messa in atto dal governo italiano dimostra una sudditanza imbarazzante. Come imbarazzante è il silenzio delle forze politiche che occupano il parlamento. Nessuna lista, durante la campagna elettorale per il parlamento europeo ha saputo, in Italia, prendere posizione chiara né ha denunciato i massacri che avvenivano e continuano nel centro dell'Europa. 

Noi comunisti italiani, come abbiamo scritto con massima chiarezza nel nostro documento programmatico per l'Europa (che, vista la nostra esclusione dalla lista “L'altra Europa”, abbiamo chiesto di sottoscrivere a singoli candidati ottenendo poche risposte), ci siamo battuti e ci battiamo “per lo scioglimento della Nato e la costituzione di un sistema continentale di sicurezza europea, che comprenda tutti i paesi del continente e dell'area mediterranea, Russia compresa; quest’ultima non va considerata un paese nemico, ma un paese con cui stabilire rapporti proficui di cooperazione pacifica”.

Questa è la via per garantire la pace nel nostro continente, spezzando quell'intreccio tra imperialismo, neo-colonialismo e affarismo che genera e fomenta i conflitti in Europa e nel mondo.

Diamo la nostra completa solidarietà alla popolazione delle autoproclamate Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk e  sottoscriviamo l'appello che proviene da loro e che inizia con queste parole: “Noi, il popolo della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk, in questo momento critico ci rivolgiamo alla comunità mondiale con la richiesta di aiuto immediato e di una risposta immediata a ciò che sta accadendo nella nostra terra, in relazione alla minaccia che incombe su di noi dell'annientamento da parte delle forze nazi-fasciste, che vengono usate dal regime dell'Ucraina.”

Chiediamo a chi crede ancora nella solidarietà e nell'antifascismo come valori fondanti della democrazia di fare altrettanto.

Leggi tutti gli articoli su: Giorgio Langella, Ucraina

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