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Trento apre ad A31 Nord, Priante: vogliono spartirsi la torta. A pagare sempre noi

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 14 Maggio 2013 alle 12:33 | 0 commenti

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Comitato No Valdastico Nord  -  "Il presidente della società Autostrade Brescia-Padova mette un freno ai suoi avvocati e alle minacce di cause milionarie nei confronti della provincia di Trento per trovare invece un accordo con Trento sulla spartizione della torta. Questa torta si chiama concessione autostradale Bs-Pd, che dai tempi di Pio XII viene rinnovata senza gara allo stesso concessionario: la società cui fa capo Schneck e che adesso si chiama A4 Holding". È il lapidario commento di Renzo Priante del comitato No Valdastico Nord alla notizia della parziale apertura di Trento al prolungamento dell'A31 Nord.

"Dopo due procedure di infrazione e una multa, già pagata da noi - continua Priante -, si vuole costruire un'autostrada da 2 miliardi di euro, sapendo che alla scadenza dell'ennesimo rinnovo (2026) gli incassi dei pedaggi ammonteranno ad appena 74 milioni. A quel punto, come previsto dall'articolo 5 della convenzione del 2010, l'Anas dovrà pagare in un'unica soluzione ad A4 Holding la restante parte, quasi 2 miliardi di euro cash, per coprire i costi effettivamente sostenuti dalla concessionaria".
"Non è dunque affatto vero - spiega l'esponente del comitato No Valdastico Nord - che tutte le spese saranno sostenute dalla concessionaria: le spese le pagherà Anas, cioè noi, che non riusciremo più a rientrare da questo investimento sballato perché, secondo i conteggi previsti nel piano economico finanziario della stessa A4 Holding, ancora nel 2046 avremo incassato dai pedaggi circa un terzo dell'ammortamento. Se dunque togliamo le elevanti spese di esercizio, basti pensare alla gestione di 60 chilometri di tunnel, quando finirà il petrolio, questa infrastruttura non si sarà ancora pagata".
"Per l'interesse pubblico - conclude Priante - è meglio che A4 Holding restituisca subito ad Anas la concessione autostradale: non c'è dubbio che saprà gestirla meglio di questi privati disposti a realizzare qualsiasi opera inutile pur di aumentare il valore delle azioni che poi prontamente venderanno. E la bolla finanziaria, in piccolo, si ripeterà anche in Regione e, ancora una volta, la pagheremo noi".


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