Tre venete alle finali del premio Scenario: c'è anche la vicentina Marta Dalla Via

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 4 Aprile 2013 alle 18:22 | 0 commenti

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Operaestate festival - E' indubbio che in questi ultimi anni la nuova scena artistica veneta ha dato segni di una vitalità fuori dal comune, sul versante del teatro e della danza contemporanea. Un proliferare di proposte provenienti da giovani artisti di alto livello hanno definito un nuovo quadro nella geografia culturale regionale.

Si è andata a riempire così una casella, quella dei nuovi linguaggi, che negli anni '80 e '90 non ha generato esperienze fondanti per il teatro di ricerca come le tante nate in altre regioni d'Italia, fatti salvi i casi isolati del TAM Teatromusica di Padova e del Teatro del Lemming di Rovigo.
Dal 2005, anno della vittoria di Maurizio Camilli al Premio Dante Cappelletti, e fino ad oggi, il numero di Premi teatrali importanti assegnati ad artisti veneti a livello nazionale è cresciuto esponenzialmente. Le punte massime si sono raggiunte nel 2007 con la vittoria di Babilonia Teatri al Premio Scenario e nel 2008 per la danza con la nascita del Premio Gd'A Veneto che ha permesso ai vincitori (nelle varie edizioni Chiara Frigo, Silvia Gribaudi, Marco D'Agostin e Silvia Mai) di varcare i confini nazionali e farsi apprezzare in Europa e nel Mondo.
Tali risultati sono sicuramente frutto del lavoro di stimolo e sostegno svolto da alcune strutture del territorio, che hanno contribuito a far nascere e crescere queste esperienze. Un ruolo determinante in tal senso è sicuramente quello svolto dai soci locali dell'Associazione Scenario: organismo nazionale fondato nel 1987 allo scopo di valorizzare nuove idee, progetti e visioni di teatro. 
L'associazione è stata una delle poche realtà in Italia a porsi il problema, attraverso l'istituzione dell'omonimo Premio biennale, di una ricognizione sistematica del nuovo e di una più attenta risposta alla straordinaria domanda di teatro posta dalle giovani generazioni. Oggi raccoglie 40 soci distribuiti su tutto il territorio nazionale e divisi in Commissioni Zonali: quella del Nord-Est è composta da CSC-Operaestate Festival Veneto di Bassano del Grappa, La Piccionaia - I Carrara di Vicenza e CSS di Udine (presente per un lungo periodo anche Centrale Fies-Drodesera Festival).
L'evoluzione della presenza di progetti provenienti dal Nord-Est all'interno di Scenario è un indicatore significativo di questa ritrovata vivacità artistica. Dopo anni di sostanziale assenza nelle fasi finali del Premio da parte di artisti veneti (ma anche friulani o trentini), dall'edizione 2007 a oggi si è verificata una chiara inversione di tendenza al punto che gli artisti di questi territori ne sono diventati protagonisti indiscussi. Segno di un fermento creativo unico ma anche conferma concreta del lavoro di sollecitazione e scouting sviluppato dai soci locali in questi anni di intensa attività. 
Così nel 2007 vincono con "Made in Italy" i veronesi Babilonia Teatri e si segnalano tra i premi speciali gli studenti del veneziano IUAV Pathosformel. Nel 2009 la vittoria resta sempre in zona Nord-Est con i trentini Codice IVAN ma tra i premi speciali si segnalano i trevigiani Anagoor e la friulana Marta Cuscunà. Nel 2011 altro premio speciale assegnato al progetto presentato da 3 artisti veneti Francesca Foscarini/Giorgia Nardin/Marco D'Agostin. 
E arriviamo così al 2013, con il premio ancora in corso di svolgimento. Tra gli 11 progetti ammessi alla finale di Santarcangelo il 16/17/18 luglio figurano quelli di ben tre artiste venete: la vicentina Marta Dalla Via con "Mio figlio era come un padre per me", la trevigiana Silvia Costa con "Quello che di più grande l'uomo ha realizzato sulla terra" e la veronese Ilaria Dalle Donne con "Alice disambientata ". 
Per avere chiara la rilevanza di tale presenza nella finale del Premio basti pensare che dalle altre regioni del nord c'è un progetto che arriva dall'Emilia e uno dal Piemonte e poi per il centro sempre uno dalla Toscana, uno dall'Abruzzo e due dal Lazio; infine per il sud (anche se si tratta di giovani residenti a Roma) uno dalla Basilicata e uno che raccoglie artisti di Campania e Sicilia. 
Un ennesimo successo dunque, che sancisce in modo definitivo la vitalità e l'alta densità di talento presente in Veneto, che merita attenzione e sostegno, trattandosi di artisti capaci di emergere in contesti di visibilità nazionale e non esclusivamente territoriale. Serve ora un impegno forte e importante da parte dei soggetti istituzionali, per consentire alle strutture che con tanto lavoro ed impegno hanno sollecitato tali esperienze, di farle crescere e maturare, permettendo loro di dare un concreto contributo di innovazione e di idee alla crescita culturale di un intero territorio.


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