Tre notizie e la questione morale
Domenica 24 Novembre 2013 alle 20:48 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo - In questi ultimi giorni alcune notizie hanno occupato le pagine dei giornali. Prima le telefonate di Annamaria Cancellieri, ministro della Giustizia del governo Napolitano-Letta, con le quali “si adoperava†per la scarcerazione di Giulia Ligresti. Telefonate fatte per “umanità †(e, si potrebbe supporre, per amicizia). E poi le prese di posizione al riguardo di Napolitano e Letta che davano solidarietà acritica al ministro e il conseguente voto in parlamento che dava “piena†fiducia al ministro della Giustizia.
Quindi la pubblicazione dell'imbarazzante telefonata del presidente della regione Puglia ad Archinà (dirigente dell'ILVA), i complimenti e le risate per l'intervento “felino†dell'Archinà stesso per impedire che un giornalista (che aveva, secondo Vendola, una “faccia di provocatoreâ€) potesse fare domande a “padron†Riva (proprietario dell'ILVA) sui decessi per tumore avvenuti tra i lavoratori e gli abitanti dei quartieri nei pressi dello stabilimento tarantino; il tono amichevole e “rassicurante†utilizzato da Vendola che ci tiene a dire che non si defila; la reazione del presidente della Puglia che accusa il giornale che ha diffuso la registrazione della telefonata.
Infine la rivelazione che l'odierno sottosegretario alla presidenza del consiglio, Filippo Patroni Griffi, ha venduto un appartamento nei pressi del Colosseo a 800.000 euro. Appartamento che aveva acquistato, solo cinque anni fa dallo Stato, a 177.000 euro. Un bel guadagno, non c'è che dire.
Ebbene, questi tre fatti non sono azioni illegali, ma sono esempi di quella “questione morale†che affligge il nostro paese. Sono indice di un'arroganza del potere che privilegia il guadagno personale, le amicizie, i favori. Nulla di penalmente rilevante ma qualcosa che contrasta con il comportamento che ogni eletto e ogni funzionario dello Stato dovrebbe mantenere (a questo proposito l'articolo 54 della nostra costituzione è molto chiaro e prevede che “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla leggeâ€).
È questa la vera questione morale che affligge il paese.
Perché chiunque occupi un posto nelle istituzioni non può avere amici da favorire né può giovarsi della propria posizione per alcunché. E tanto meno guadagnare da speculazioni di qualsiasi natura.
Sono, le notizie riportate sopra, indice di un degrado politico e morale che provoca sfiducia e che alimenta assenteismo e qualunquismo. Quanto di più nefasto possa esserci per la nostra democrazia indebolita dal perdurare di tali comportamenti. Comportamenti che sono diventati “abitudine e “normalità â€. Non può e non deve essere così.
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