Quotidiano | Categorie: Politica

Tosi capolista alle Europee: per la Lega o per l'immunità?

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 26 Marzo 2014 alle 21:53 | 0 commenti

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Di Davide Pyriochos, Venezie Post
Manca il sigillo dell’ufficialità, ma si può scommettere sul fatto che oramai la decisione sia presa: Flavio Tosi sarà capolista alle prossime Europee per la Lega Nord. L’incognita riguarda le motivazioni che spingono il primo cittadino veronese a correre per un seggio a Strasburgo: per gli amici, Flavio accetta di sacrificarsi portando acqua al partito, affinché superi la soglia di sbarramento del 4%: a quel punto rinuncerà al seggio europeo e continuerà a fare il sindaco fino al 2017, anno di scadenza del mandato (salvo elezioni politiche nazionali che cambierebbero il quadro). I nemici invece danno una lettura opposta e vedono nella corsa in Europa una sorta di “fuga” dai guai e disavventure giudiziarie che scuotono Verona.

Ad ogni modo, la scelta di partecipare alla competizione del prossimo 25 maggio è confermata esplicitamente da Fabio Venturi, vice-presidente della Provincia di Verona e braccio destro di Tosi: «Anche al direttivo provinciale di ieri sera – dice – è stata avanzata la richiesta che Tosi si candidi in Europa e credo che lui ci stia pensando, ma la direzione è quella di una candidatura». L’idea è che i nomi forti e conosciuti portino alla Lega voti preziosi, e Venturi conferma anche una lettura un po’ più maliziosa: «Il momento – ammette – non è certamente dei migliori ed è chiaro che dimostrando di avere ancora consenso, Tosi guadagnerebbe forza. Ma quest’ultima interpretazione – dice Venturi – è secondaria rispetto alla volontà di sostenere il partito».

«Le preferenze di Tosi – dicono però i maligni – andranno lette in controluce. A Verona, dove tutti sanno dello scandalo Giacino e della querela a Report, rischia il flop, ma magari recupera in Emilia Romagna, dove la sua immagine non è compromessa dagli scandali». In effetti, a parte il Fatto Quotidiano e un articolo apparso nei giorni scorsi su Repubblica, i media nazionali non hanno ripreso più di tanto le tante vicende giudiziarie che interessano Verona. Per i “nemici”, inoltre, non è affatto scontato che Tosi (se eletto) rinuncerà al seggio Europeo: «È vero – notano – che la carica di parlamentare europeo è incompatibile con quella di sindaco (oltre che con quella di segretario nazionale della Liga, ndr), ma per scegliere tra un incarico e l’altro c’è tempo qualche settimana, e se le cose si mettessero male a Verona, Tosi sceglierà di starsene a Strasburgo».

Al momento il sindaco veronese non è sfiorato da nessuna delle indagini che hanno colpito il suo ex vice Vito Giacino o le diverse aziende pubbliche finite sotto la lente della procura, «ma – si osserva con malizia – l’immunità parlamentare europea è se possibile ancora più forte di quella italiana, e in certi casi può tornare molto utile». Retropensieri che per Venturi sono soltanto fuffa: «Sono sicuro al cento per cento – taglia corto – che Tosi resterà a Verona a fare il sindaco. La politica in Europa non rientra assolutamente nei suoi progetti». 

A parte il sindaco, gli altri candidati veneti che dovrebbero avere assicurato un posto in lista sono la vicentina Mara Bizzotto e l’attuale capogruppo in Europa, Lorenzo Fontana. Il quale dice che la candidatura di Tosi «sarà una grande opportunità per il partito», e smorza il contrasto con Salvini sull’uscita dall’euro: «È vero – afferma – che la linea di Tosi è per così dire più morbida, ma anche lui è scettico verso questa Europa e vorrei far notare che rivedere i trattati, come il fiscal-compact, non è meno difficile che uscire dall’euro. Perciò Salvini e Tosi sono meno distanti di quanto si pensi». 

Per Michele Bertucco, capogruppo Pd in Comune, la candidatura in Europa è per «Tosi una chiara fuga dalla città e dai tanti scandali su cui lui non ha mai fatto chiarezza». «Anche perché – nota – un terzo mandato da sindaco non lo può fare, alle Regionali deve vedersela con Zaia, le politiche non sono all’orizzonte, perciò l’Europa diventa l’unica alternativa valida». Anche fosse vero, tuttavia, che si candida solo per il bene del partito, secondo Bertucco, «si tratterebbe comunque di una truffa a danno degli elettori, che andrebbero a votare un candidato che poi non svolge l’incarico per cui si propone». Del tutto fantasiose sono infine le voci secondo cui anche Zaia potrebbe candidarsi alle Europee, così da vedere chi raccoglie più consensi tra lui e Tosi: «Nessuno – smentisce il governatore – mi ha mai chiesto nulla del genere».


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