Quotidiano | Categorie: Politica

Top & Flop 5 Vicenza 2013

Di Edoardo Andrein Lunedi 30 Dicembre 2013 alle 11:46 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 265 (qui l'editoriale)

Top
1- Achille Variati: sull'Achille biancorosso (nella foto) si può discutere e criticarlo per una infinità di scelte e comportamenti, come accade d'altronde a tutti i politici che lasciano un'impronta, positiva o negativa che sia. Certo che vincere per la terza volta le elezioni nella propria città asfaltando al primo turno un nome di spicco come Manuela Dal Lago (sebbene ci sia da ricordare la bassissima affluenza alle urne) non può che rappresentare il momento più significativo del 2013. Un'impresa riportata anche da tutti i quotidiani nazionali, alcuni dei quali lo vedono già come Ministro di un futuro Governo Renzi.

2- Vicenza Gay Pride: si può essere contro o a favore a questo tipo di manifestazioni, ma le tante polemiche che per settimane hanno accompagnato la vigilia si sono dissolte nei colori e nella musica di uno stravagante e insolito sabato pomeriggio a Vicenza, senza eccessi da parte dei numerosi partecipanti accorsi da tutta Italia e con tanta curiosità e sorrisi dei vicentini.
3- Renziani: nel Partito Democratico di Vicenza in un anno, dalla sconfitta nelle scorse primarie di Renzi al trionfo di due settimane fa, la forza dei sostenitori del sindaco di Firenze sta aumentando sempre più. Nella corsa alla segreteria Pd provinciale c'erano due renziani e, oltre agli ex bersaniani saliti sul carro, il "siamo tutti renziani" di moda oggi sembra attirare anche diversi elettori delusi da vent'anni di berlusconismo e dai primi mesi di politica in parlamento dei grillini.
4- Raffaello verso Picasso: nonostante le ombre sui costi e sul suo curatore quella nella Basilica Palladiana ha scalato la vetta delle esposizioni più visitate in Italia sino a raggiungere il primo posto nella sua ultima settimana in gennaio. Un evento che oltre alle lunghe file di turisti ha generato un indotto economico e di visibilità mediatica mai visto in città e che punta ancora più in alto con la prossima mostra.
5- Giro d'Italia: tra tifosi e turisti un po' delusi, la carovana rosa del Giro è tornata ad arrivare sullo stradone di viale Roma e i numeri rilevanti del movimento ciclismo vicentino si sono visti lungo tutto il percorso, con una folla di persone che in giorno feriale ha accompagnato i ciclisti. Un successo che ha fatto accendere l'idea per l'organizzazione a Vicenza dei Mondiali 2020 di ciclismo.

Flop


Matteo Marzotto, presidenet della Fiera di Vicenza e testimonial pubblicitario1- Il centrodestra vicentino: nella netta e sorprendente (anche per gli addetti ai lavori) affermazione di Variati, forse e senza forse qualcosa negli ingranaggi degli sfidanti deve essere andato storto. Troppo frivolo spiegare la debacle con l'argomento "divisi non si vince", dato che le divisioni non sono certo state causate dall'esterno, ma da un mal di pancia interno con ragioni profonde. Il fatto è che il centrodestra, trainato per vent'anni dal carisma del Re Mida mediatico Silvio Berlusconi, deve riuscire al più presto a cambiare pelle a livello locale con un'opposizione più decisa e battagliero. Oppure sperare che basti il ritorno a Forza Italia, senza dimenticare che a Vicenza Variati non è propriamente di sinistra come, in Italia, non lo è Renzi: la democrazia cristiana forse, quella sì, è tornata.

2- GdV e Tva: la fortezza del potere mediatico a Vicenza e provincia comincia piano piano a sgretolarsi. Prima il Giornale di Vicenza in caduta continua di copie vendute palesa un certo nervosismo divulgando dati non corretti attraverso paginone auto pubblicitarie, poi modificati grazie ai dati ufficiali da noi pubblicati. Poi Tva Vicenza in disprezzo delle regole manda in onda per settimane le partite del Real Vicenza senza averne acquistato i diritti, ma ad un certo punto è costretta a interrompere la trasmissione, ora in onda solo sul canale 193 della neonata VicenzaPiùTv che nel frattempo sul suo canale streaming ha interrotto anche la storica esclusiva di Tva delle partite del Vicenza Calcio.

3- Alessandra Moretti: il 2013 da incubo per l'Alessandra nazionale inizia con la sconfitta alle elezioni del "suo" Pierluigi Bersani e si conclude con le percentuali da insufficienza in pagella del "sapientino" Gianni Cuperlo da lei sostenuto. E se il progressivo rimpiazzo in tutti i salotti televisivi a favore dell'affascinante renziana Maria Elena Boschi ne è stata una inevitabile conseguenza, il posto in parlamento assicuratole dal listino bloccato dell'ex segretario Pd rimane. Forse la parlamentare gilettiana sogna ora di ripartire dal basso, magari dalla poltrona di sindaco della piccola Vicenza, Bulgarini e Variati permettendo.

4- Vicenza Calcio: Prima l'ennesima retrocessione, alla quale questa volta non si è potuto porre rimedio con un'altro ripescaggio. Poi i guai societari che hanno portato all'incertezza sull'iscrizione della squadra in Lega Pro con conseguente penalizzazione in classifica e nel frattempo la vicenda della controversa trattativa con lo svizzero kosovaro Hamdi Mehmeti e Pierre Mbock per la cessione societaria. Il futuro per il Lanerossi appare piuttosto incerto. Se non ... fallimentare.

5- Fiera di Vicenza: il caos scoppiato in Fiera quest'anno con al culmine le dimissioni e le accuse del presidente Paolo Mantovani ha portato all'azzeramento del Consiglio di amministrazione e alla nomina del nuovo presidente, il non certo intonso e puro Matteo Marzotto (nella foto). Ma la scia di preoccupazione sul futuro di una struttura fondamentale per l'economia vicentina continua ad aleggiare nell'aria e le nubi che si sono addensate sulla gestione dell'Ente hanno bisogno di essere spazzate via al più presto.

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