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Thiene, al Teatro Comunale Davide Dolores con "Omu Cani", scritto e interpretato dall'autore

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 12 Aprile 2016 alle 10:21 | 0 commenti

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Comune di Thiene
Venerdì 15 aprile 2016 alle 21.00 il sipario del Teatro Comunale di Thiene si aprirà su “Omu Cani”, spettacolo di e con Davide Dolores, giovanissimo attore thienese, che per la prima volta, dopo un intenso percorso artistico, approda nella sua Thiene, in veste di autore e di protagonista. “Sono orgogliosa – dichiara Maria Gabriella Strinati, assessore alla Cultura – di ospitare la prima thienese di Omu Cani, lavoro scritto ed interpretato da Davide Dolores, che fin da piccolo ha respirato l’aria del nostro teatro. Omu Cani è una messa in scena che crea suspence ed affascina lo spettatore per l’originalità della storia”.

La vicenda è quella del misterioso clochard che all’inizio del 1940 comparve a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani e che, a motivo del suo essere randagio per la città, venne chiamato dagli abitanti “omucani”, uomo cane.
Non è, però, un mendicante qualunque, perché ha modi ed atteggiamenti di una dignità che lo distingue dagli altri che, come lui, hanno deciso di allontanarsi dalla società. Parla inoltre un italiano perfetto ed è molto abile in matematica.
Iniziano così a circolare voci sempre più insistenti sulla vera identità dell’omu cani, che si mormora possa essere addirittura il grande fisico nucleare catanese Ettore Majorana, misteriosamente scomparso nel 1938 sul traghetto che da Palermo lo stava riportando a Napoli. Pur partendo da questa e da altre incredibili coincidenze, il monologo non vuole indagare una vicenda storica quanto piuttosto far conoscere la figura dell’omu cani nella sua capacità di osservare il mondo da un punto di vista diverso, alternativo (esattamente come Ettore Majorana), vivendo da “cane”, ma senza perdere mai la sua umanità. Anzi, forse vivendo da cane proprio per riscoprirla, l’umanità, ancor di più in tempi come questi – come scrive Dolores nelle note di regia - in cui i “diversi”, gli “sconosciuti” provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente vengono a bussare alle porte dell’Europa.
Un monologo di narrazione che, muovendo da una storia particolare, vissuta da una città, Mazara del Vallo, a confini dell’Europa, ma al centro del Mediterraneo, cerca di invitare ad una riflessione di respiro universale. Un omaggio dunque anche a Pirandello, a cui l’autore si ispira per l’ambivalenza di persona/personaggio, ovvero l’ambiguità identitaria dell’essere uno, nessuno e centomila.
Scrive Tonino Cusumano: “Intorno al parallelismo con la personalità dello scienziato Majorana, Dolores ha costruito un gioco dialettico e drammaturgico che muove alla riflessione sul relativismo dei punti di vista, sul pluralismo in cui è possibile articolare i modi di vivere e di pensare. Dall’alto della scienza al basso della vita quotidiana la radicalità delle scelte e l’eterodossia degli accadimenti biografici legano il clochard e il fisico nucleare in un unico comune destino declinato nel mito. Da qui la sfida lanciata da chi occupa apertamente e ostensibilmente il luogo della differenza, sia esso straniero o semplicemente diverso. Da qui l’invito proposto dal regista di porsi al posto suo, di uscire dalla propria identità – come è nello statuto dell’attore teatrale – per assumere la lezione di provare a pensarsi e a farsi altro da se stesso. Una lezione quanto mai attuale, nell’orizzonte delle migrazioni contemporanee, che nel metterci di fronte al dilemma della strutturale opposizione hostis/hospes: nemico/ospite, in realtà sembra suggerirci che lo straniero comincia quando insorge la coscienza della mia differenza e finisce quando vi riconosciamo la faccia nascosta della nostra stessa identità, quando ammettiamo che siamo tutti stranieri. Proprio come l’esperienza esemplare di Tommaso Lipari ha probabilmente insegnato a quei mazaresi che, come lui, se pure in modi diversi da lui, hanno abitato la stessa città”.
Lo spettacolo ha debuttato nell’ottobre scorso a Mazara del Vallo e viene ora riproposto a Thiene. Sono queste, infatti, le due città importanti per l’attore che ha, nella prima, le proprie radici familiari e nella seconda l’esperienza fondamentale dell’infanzia e della giovinezza: “Sono due mondi che mi appartengono e che ora si uniscono - dichiara Davide Dolores – Per me essere al Comunale significa raccontare una storia tra amici, condividendo emozioni”.
Diplomatosi alla Scuola di Teatro di Bologna “Galante Garrone”, ha seguito stages e seminari di perfezionamento in Italia e negli Stati Uniti. Nel settembre 2009 è primo al Festival delle Arti di Bologna - Sezione Teatro. A teatro lavora con i registi V. Franceschi, M. M. Casarin, C. Pezzoli, A. Gassman, M. Artuso, V. Trevisan, G. Sangati, L. Maragoni.


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