Telefono Azzurro in piazza nel Vicentino "Per fermare il bullismo, ci vuole un fiore"
Martedi 16 Aprile 2013 alle 23:30 | 0 commenti
Telefono Azzurro - In Italia 1 adolescente su 5 è vittima di un bullo, a scuola come sui social network, e vive in uno stato di quotidiana paura. Per non lasciarli da soli, Telefono Azzurro, da oltre 25 anni, ogni giorno, ascolta ragazzi, genitori e insegnanti in cerca di aiuto concreto e consigli, attraverso il suo numero gratuito 1.96.96, la sua chat, l'applicazione su Facebook e la sua attiva presenza nelle scuole italiane.Â
Con la campagna ‘Ci vuole un fiore', l'Associazione sarà presente sabato 20 e domenica 21 aprile nelle piazze italiane per distribuire i Fiori di Telefono Azzurro. Aiuta anche tu a fermare il bullismo. Per trovare la Piazza più vicina chiama il numero verde 800.090.335 o vai sul sito www.fioridazzurro.it
Bullismo e Cyber bullismo
Cosa è il bullismo
Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso, che possono avvenire sia negli ambienti frequentati tutti i giorni dai ragazzi (la scuola) sia on line, messe in atto da parte di un singolo (o di un gruppo) nei confronti di una persona percepita come più debole. Queste azioni possono portare a gravi conseguenze e a forti disagi sul piano relazionale e psicologico.
Quanto è diffuso
Secondo una ricerca svolta da Telefono Azzurro su 5042 studenti di diverse scuole italiane, di età compresa tra i 12 e i 18 anni , il 65% dei ragazzi considera bullismo "essere offensivi con qualcuno (dire cose offensive, prendere in giro, esercitare violenza fisica o verbale)", seguito con percentuali simili (64,54%) da "costringere altri a fare ciò che si vuole con l'uso della violenza".
Nonostante l'attenzione verso il fenomeno negli ultimi anni sia molto alta, l'impatto è probabilmente sottostimato: numerosi, infatti, sono i casi che non vengono alla luce e nei quali le vittime non riescono a sottrarsi alle prepotenze dei bulli.
Il cyber bullismo
Il bullismo ha trovato in Internet e nei social network un terreno molto fertile per affondare le sue radici e crescere in maniera incontrollata e invisibile. Il bullismo è sempre più spesso "cyber": il 57% dei ragazzi intervistati parla di bullismo in riferimento all'uso di telefono/e-mail/chat/social network/SMS per minacciare o intimidire qualcuno .
Differenze tra bullismo e cyber bullismo
Il cyber bullismo è l'utilizzo delle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione per arrecare danno a una persona, in modo ripetuto nel tempo. Rispetto al bullismo ‘tradizionale' la componente ‘cyber' aggiunge le seguenti peculiarità :
PERVASIVITÀ Il cyber bullismo può avvenire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Gli attacchi di cyber hanno insiti in sé un rischio maggiore, dovuto alla diffusione massiccia e istantanea che coinvolge un largo pubblico senza nessun tipo di controllo.
PERSISTENZA I contenuti diffusi in rete rischiano in rimanere online per lungo tempo e sono difficili da rimuovere, anche quando gli atti di bullismo cessano.
ANONIMATO E MANCANZA DI EMPATIA la Rete garantisce in molti casi l'anonimato. La distanza fisica dalla vittima impedisce di sviluppare empatia, e quindi la capacità di comprendere lo stato d'animo della ‘vittima', banalizzando l'atto di violenza e portandolo in alcuni casi oltre limiti ‘sopportabili'.
Chi sono i protagonisti
Secondo i dati della ricerca europea, la vittima di bullismo è molto spesso un bambino o un adolescente molto sensibile, che non risponde alle offese. La vittima subisce spesso prepotenze per una sua caratteristica particolare (es. disabilità fisica, peso corporeo, la religione, l'orientamento sessuale); inoltre gli studenti di origine straniera tendono ad essere maggiormente vittimizzati (30,46%).
Le vittime inoltre sono accumunate da problemi familiari rilevanti: il 40,5% degli studenti con genitori che abusano di alcol dichiara di essere stato vittima di bullismo/cyberbullismo. Le vittime di bullismo sembrano inoltre provenire da contesti familiari nei quali la relazione con i genitori è spesso definita "pessima" (36,6%). Un altro fattore di rischio riguarda il modo in cui le famiglie discutono e risolvono i conflitti: le percentuali di vittimizzazione sono più elevate (31%) nel caso in cui discussioni e conflitti vengano risolti con comportamenti violenti.
Il bullo è il bambino o il ragazzo che mette in atto prevaricazioni, spesso rafforzato dal gruppo dei bulli gregari (o bulli passivi), che offrono sostegno anche senza intervenire direttamente. Il 16,22% dei ragazzi ha ammesso di essere stato un bullo occasionalmente o ripetutamente .
Come nel caso delle vittime la percentuale di bulli è più alta nel caso in cui ci siano problemi familiari. Il 40% dei bulli arrivano da famiglie con problemi di alcolismo. A differenza delle vittime, molti bulli provengono inoltre da contesti familiari nei quali vi sono problemi con la legge.
Come per le vittime, la percentuale più alta di bulli si osserva tra studenti che hanno dichiarato che la relazione con i genitori (51.28%) è pessima. Oltre il 30% dei bulli vivono in famiglie in cui discussioni e conflitti vengano risolti con comportamenti violenti.
Sia vittime sia bulli hanno inoltre pessime relazioni con i proprio coetanei (oltre il 30%).
Il 51% degli intervistati si è trovato ad osservare episodi di bullismo. Gli osservatori sono tutti quei bambini e ragazzi che assistono agli episodi di bullismo o ne sono a conoscenza. Quasi sempre, infatti, gli episodi di bullismo avvengono in presenza del gruppo di coetanei.
Gli osservatori giocano quindi un ruolo molto cruciale, poiché, a seconda del loro atteggiamento, possono favorire o frenare il dilagare delle prepotenze. Il 54% degli intervistati afferma di avere aiutato la vittima quando è capitato di assistere ad un episodio di bullismo. Di contro, però, uno su quattro degli osservatori dichiara di essere rimasto a guardare senza far nulla, mentre quasi uno su cinque è andato oltre ignorando quanto stava accadendo . Chi non interviene lo fa per paura di diventare nuova vittima del bullo, per indifferenza o perché non sa cosa fare: nel 30,89% dei i ragazzi temevano le conseguenze dirette, mentre nel 22,74% perché pensavano che ciò che stava accadendo non fosse un loro problema. È importante però constatare che nel 35% l'aiuto non è stato offerto perché i ragazzi non sapevano come poter aiutare la vittima.
Quali sono le conseguenze: i costi psicologici
Nel caso del bullismo è importante non sottovalutare il problema ed agire tempestivamente, poiché le conseguenze del fenomeno sul piano psicologico, sia a breve che a lungo termine, possono essere gravi sia per le vittime, sia per i bulli e per gli osservatori.
Per le vittime il rischio è quello di manifestare il disagio innanzitutto attraverso sintomi fisici (es. mal di pancia, mal di testa) o psicologici (es. incubi, attacchi d'ansia), associati ad una riluttanza nell'andare a scuola o a frequentare i luoghi in cui questi episodi si verificano. In caso di prevaricazioni protratte nel tempo, le vittime possono intravedere come unica possibilità per sottrarsi al bullismo quella di cambiare scuola. Alla lunga, le vittime mostrano una svalutazione di sé e delle proprie capacità , insicurezza, difficoltà relazionali, fino a manifestare, in alcuni casi, veri e propri disturbi psicologici, tra cui quelli d'ansia o depressivi.
I bulli possono presentare: un calo nel rendimento scolastico, difficoltà relazionali, disturbi della condotta. L'incapacità di rispettare le regole può portare, nel lungo periodo, a veri e propri comportamenti antisociali e devianti o ad agire comportamenti aggressivi e violenti in famiglia e sul lavoro.
Gli osservatori, infine, vivono in contesto caratterizzato da difficoltà relazionali che aumenta l'insicurezza, la paura e l'ansia sociale. Il continuo assistere ad episodi di bullismo offline e online può rafforzare una logica di indifferenza e scarsa empatia, portando i ragazzi a negare o sminuire il problema.
Costi sociali
Questo fenomeno, potenziato dalla sua componente social, ha elevati costi per i singoli, ma anche per l'intera comunità .
Uno studio americano della National Association of Secondary School Principals, ha conteggiato i costi e le perdite che questo fenomeno causa (calo nel rendimento scolastico, assenteismo, azioni disciplinari come sospensione ed espulsione, atti di vandalismo, abbandono scolastico, investimenti in piani rieducativi obbligatori), arrivando ad una stima di $ 2.314.600 per il sistema scolastico americano.
Il fenomeno quindi, amplificandosi, compromette non solo l'esistenza del singolo, ma il funzionamento dell'intero sistema scolastico.
Consigli pratici da Telefono Azzurro contro il bullismo e il cyber bullismo
Per i ragazzi: cosa può fare chi è vittima di bullismo?
Per la vittima non è semplice reagire alle prepotenze. Tuttavia, ci sono alcuni comportamenti che possono essere d'aiuto. Ecco alcuni consigli utili:
1. non vergognarti per ciò che accade, non è in alcun modo colpa tua;
2. ricordati che chiedere aiuto - per te o per tuoi coetanei - non significa essere una spia o un debole, ma è il primo passo per risolvere la situazione;
3. racconta agli insegnanti quello che accade, magari con l'aiuto e l'appoggio di qualche compagno;
4. sforzati di parlare con i tuoi genitori e chiedi il loro aiuto senza vergognarti;
5. l'isolamento non è una soluzione. Altri ragazzi possono essere stati coinvolti in episodi di bullismo, ricordati che non sei solo;
6. rivolgiti a Telefono Azzurro: per avere consigli o se vuoi parlare con qualcuno di quello che ti è accaduto, puoi chiamare - anche anonimamente- il numero gratuito di Telefono Azzurro 1.96.96, attivo tutti i giorni dell'anno, 24 ore su 24! Puoi contattarci anche via chat, tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito www.azzurro.it e cliccando su "ch@tt@ con Telefono Azzurro!"
Cyberbullismo:
1. Non rispondere a sms, mms, email o post molesti o offensivi nei tuoi profili sui social network.
2. Se gli sms, mms, emails o post nei tuoi profili sui social network ti infastidiscono cancellali, bloccando la persona che te li ha inviati (per vedere come bloccare, consulta la sezione "privacy" nella tua casella mail o nel tuo profilo).
3. Salva i messaggi che ricevi prendendo nota del giorno e dell'ora in cui arrivano (se chat, salva la cronologia).
4. A seconda del luogo in cui ricevi le minacce, cambia nickname, o numero di cellulare o l'indirizzo mail.
5. Se qualcosa che avviene online ti infastidisce (o fa stare male un tuo amico), parlane subito con un adulto di cui ti fidi.
6. In caso di minacce o proposte che ti infastidiscono, parlane immediatamente con gli adulti di cui ti fidi
7. Puoi chiedere un consiglio o un aiuto a Telefono Azzurro, per te o per un tuo compagno vittima di bullismo, chiamando il numero 1.96.96 (anche in forma anonima), oppure contattando Telefono Azzurro via chat, tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito www.azzurro.it e cliccando su "ch@tt@ con Telefono Azzurro!".
8. Se ti trovi in rete Telefono Azzurro è al tuo fianco anche in Facebook, tramite una APP specifica per aiutarti a tutelarti in rete. La app è raggiungibile all'indirizzo https://www.facebook.com/pages/SOS-Il-Telefono-Azzurro-Onlus/44991281207 o cercando in "Persone, luoghi, oggetti" Telefono Azzurro e selezionando l'Applicazione "SOS - Telefono Azzurro onlus" nell'elenco che compare nel menu a tendina.
Per genitori
1. costruite con vostro figlio le premesse per un dialogo sincero, mostrandogli sempre la vostra disponibilità ad ascoltarlo e ad accogliere tutto ciò che desidera condividere con voi; create le condizioni affinché - nell'eventualità in cui sorgano problemi - si senta libero/a di condividere le sue preoccupazioni con voi, sicuro di trovare un interlocutore attento e non giudicante;
2. interessatevi e partecipate alle attività che svolge, impegnatevi a conoscere non solo le persone e i luoghi che frequenta, ma anche cosa fa, cosa lo interessa e chi frequenta in rete;
3. prestate attenzione anche ai piccoli cambiamenti che avvengono nel suo comportamento e nei suoi atteggiamenti, ancor più se improvvisi; solo così potrete accorgervi se qualcosa lo/a turba;
4. promuovere comportamenti relazionali positivi in famiglia: i figli fanno riferimento, prima di tutto, ai modelli che imparano dai genitori;
5. stimolare i ragazzi a trovare attività nuove e gratificanti, anche al di fuori della scuola, che possano aumentare la loro autostima;
6. mantenete un dialogo sempre aperto con gli insegnanti e la scuola e le altre figure educative con cui è a contatto ;
7. stabilite con lui/lei alcune semplici regole di sicurezza da seguire sempre (ad esempio, non accettare inviti - o amicizie sui social network - da parte di sconosciuti, informarvi se c'è qualcuno che lo/la inopportuna online, etc.)
8. potete chiedere un consiglio o un aiuto a Telefono Azzurro, chiamando il numero 1.96.96, oppure contattando Telefono Azzurro anche via chat, tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito www.azzurro.it e cliccando su "ch@tt@ con Telefono Azzurro!".
9. Se vi trovate in una situazione di emergenza e pericolo immediato potete invece chiamare il numero gratuito 114.
Per insegnanti
1. Prestate attenzione agli episodi di bullismo e non minimizzateli, intervenendo prontamente di fronte a episodi di prepotenza, dando sostegno alle vittime ma considerando i bulli come persone da aiutare, oltre che da fermare;
2. Fate capire da subito ai ragazzi che è importante affrontare il bullismo, creando un clima di ascolto reciproco e di fiducia;
3. Cercate di monitorare costantemente il fenomeno (diffusione, frequenza degli episodi, numero dei ragazzi coinvolti, tipologie di bullismo), eventualmente anche con l'aiuto di un esperto;
4. Invitate i ragazzi a chiedere aiuto, spiegando che questo non è un atto di debolezza né un comportamento da "spia", ma un modo coraggioso per fermare il bullo;
5. Fatevi promotori di una politica scolastica antibullismo, in stretta collaborazione con i dirigenti scolastici e il personale non docente;
6. Promuovete una cultura di gruppo basata su solidarietà , collaborazione, empatia;
7. Cercate di trovare una soluzione insieme ai ragazzi, coinvolgeteli in modo attivo nella ricerca di strategie per risolvere il problema;
8. Valorizzate il dialogo scuola-famiglia, creare un'alleanza educativa e un clima di collaborazione con i genitori degli studenti.
Le attività di Telefono Azzurro
Per affrontare il fenomeno Telefono Azzurro promuove, da anni, attività di prevenzione, formazione, ascolto ed intervento. Attraverso il numero gratuito 1.96.96 e la chat presente nell'home page del sito www.azzurro.it, l'Associazione fornisce ascolto, consigli pratici ed intervento operativo in tutti i casi di bullismo e cyber bullismo.
La collaborazione con i social network, tra cui Facebook, e con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, consente inoltre di intervenire in modo appropriato e concreto nei casi di cyber bullismo. L'intervento tempestivo consente non solo la chiusura delle pagine web, nei casi più gravi, ma di interrompere il ciclo della violenza e di offrire sostegno alle vittime.
Ma l'intervento a posteriori non è sufficiente. Secondo Telefono Azzurro sono da preferirsi gli interventi preventivi che responsabilizzano la maggioranza silenziosa degli spettatori e hanno l'obiettivo di fornire ad adulti e ragazzi coinvolti nel bullismo strumenti per gestire efficacemente il problema. Per questo Telefono Azzurro in collaborazione con diversi partner, organizza laboratori formativi all'interno delle scuole primarie e secondarie. L'obiettivo è quello di sviluppare una maggiore consapevolezza, capacità di riconoscimento e comprensione delle emozioni altrui per agire in maniera positiva in difesa della vittima.
Telefono Azzurro ha poi attivo un centro d'ascolto raggiungibile tramite numero gratuito 1.96.96, un servizio chat attivo tutti i giorni dalle 16 alle 20, accessibile tramite il bottone "chatta con Telefono Azzurro" presente nell'home page del sito www.azzurro.it .
Si può chattare con Telefono Azzurro anche attraverso la nuova App lanciata in collaborazione con Facebook (raggiungibile all'indirizzo https://www.facebook.com/pages/SOS-Il-Telefono-Azzurro-Onlus/44991281207). Per le emergenze, è inoltre attivo il numero gratuito 114 Emergenza Infanzia.
Per fermare il dilagare del bullismo è consigliabile rivolgersi ad esperti del settore come Telefono Azzurro.
"Per fermare il bullismo, ci vuole un fiore"
In Italia 1 adolescente su 5 è vittima di un bullo nel mondo reale e nel mondo virtuale e vive in uno stato di quotidiana paura. Telefono Azzurro dedica il mese di Aprile alla sensibilizzazione su questo tema e sarà presente in 2.300 piazze italiane il 20 e 21 aprile
Avere 15 anni è un'esperienza straordinaria: scuola, computer, sport, corsi di musica, telefonino, amicizie, primi amori. Tutto è rapido e vissuto intensamente.
Ma cosa succede se tutti questi ambiti si trasformano in luoghi di ansia e paura? In Italia per 1 adolescente su 5, questo accade tutti i giorni.
Basta poco, un vestito sbagliato, un po' di timidezza, magari l'origine straniera a fare la differenza, a trasformarti in vittima di bullismo. Quelli che dovrebbero essere tuoi pari, tuoi amici iniziano a deriderti.
La scuola diventa una prigione e se non bastasse, il tutto viene amplificato nei social network. La tua vita privata messa alla gogna, ogni momento di imbarazzo ingigantito all'estremo.
In tutto questo non c'è un attimo di pace, che sia mattina, a scuola, che sia pomeriggio, a casa attraverso pc e telefonino. A volte, manca il fiato, la paura e la solitudine sono schiaccianti. Conviene cambiare scuola? Conviene cambiare città ? Conviene abbandonare la speranza?
Per fermare il dilagare del bullismo e della sua componente cyber, Telefono Azzurro dedica il mese di Aprile alla sensibilizzazione e prevenzione.
"Si parla tanto oggi di bullismo e cyberbullismo. Conoscere il fenomeno è importante, ma non basta" commenta Ernesto Caffo, Neuropsichiatra infantile, Professore Ordinario dell'Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente di SOS Il Telefono Azzurro ONLUS. "Innanzitutto bisogna comprendere appieno le conseguenze relazionali ed emotive sulle vittime, spesso nascoste dietro un silenzio. Ma é essenziale intervenire tempestivamente anche sui ‘bulli', che apparentemente sono forti, ma possono nascondere grandi fragilità . Per combattere il bullismo é indispensabile creare una rete, capace di cogliere le prime difficoltà e offrire risposte alle singole situazioni: per questo Telefono Azzurro collabora con genitori, insegnanti - promuovendo il dialogo scuola famiglia - e con il mondo della pediatria, che ha un osservatorio privilegiato sull'infanzia".
Attivo da oltre 25 anni sul tema della protezione dell'infanzia e dell'adolescenza, Telefono Azzurro ha studiato programmi di intervento e prevenzione sul tema del bullismo, in tutte le sue declinazioni.
Ogni giorno, attraverso il suo numero nazionale gratuito 1.96.96, la sua chat e la nuova App lanciata in collaborazione con Facebook (raggiungibile all'indirizzo https://www.facebook.com/pages/SOS-Il-Telefono-Azzurro-Onlus/44991281207 ) e la sua attiva presenza nelle scuole italiane, Telefono Azzurro si pone come primo interlocutore per i ragazzi, i genitori e gli insegnati in cerca di aiuto concreto e consigli. Tutto questo però richiede ingenti investimenti.
Per fermare il bullismo, Telefono Azzurro promuove quindi all'interno del mese di Aprile, la campagna ‘Ci vuole un Fiore'. Il 20 e 21 aprile, l'Associazione sarà presente in 2.300 piazze italiane per parlare di questo tema, delle iniziative che l'Associazione promuove quotidianamente, anche all'interno delle scuole e fornire consigli utili per ragazzi, genitori e insegnanti. A fronte di una donazione, sarà possibile contribuire così al sostegno della linea d'Ascolto 1.96.96 (linea gratuita per bambini, adolescenti e adulti) e della chat sul sito www.azzurro.it. L'aiuto e il sostegno verranno ricambiati con un fiore.
Aiutaci a fermare il bullismo, partendo da un fiore.
Trova la Piazza più vicina a te e: chiama il numero verde 800.090.335 o vai su www.fioridazzurro.it
Telefono Azzurro nasce nel giugno del 1987 ha come missione l'ascolto della voce dei bambini e degli adolescenti per costruire una società civile che rispetti i diritti dei bambini, come sancito dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989. Per raggiungere il proprio obiettivo Telefono Azzurro ha attivato Il Centro Nazionale di Ascolto Telefonico per far fronte alle chiamate e segnalazioni online di abusi, richieste di ascolto e intervento. L'educazione dei bambini e degli adolescenti ad un utilizzo sicuro di Internet rientra tra le priorità dell'Associazione. Il Telefono Azzurro non riceve finanziamenti pubblici e si sostiene esclusivamente con contributi volontari.
I dati del centro nazionale di ascolto di telefono azzurro
Disagio, abuso e maltrattamento nella regione Veneto 2008 - 2012
Il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro rappresenta un osservatorio privilegiato delle dinamiche e delle problematiche complesse che investono l'infanzia e l'adolescenza in Italia. In tale contesto conoscitivo Telefono Azzurro offre un contributo prezioso che si sostanzia nell'analisi delle richieste di aiuto che giungono alle Linee di Ascolto e nella definizione di una mappatura del disagio che dal contesto nazionale si ridefinisce fino al livello locale. La lettura delle problematiche che interessano l'universo minorile muove dal presupposto che una maggiore conoscenza dei fenomeni indagati possa favorire l'attuazione di strategie di intervento ancora più efficaci; questa stessa consapevolezza dovrebbe stimolare anche la promozione di nuove strategie di monitoraggio in realtà ancora carenti nel nostro Paese.
L'attività di consulenza telefonica offerta da Telefono Azzurro rappresenta di fatto uno strumento di rilevazione e analisi fondamentale per leggere e interpretare in maniera più approfondita il disagio minorile e l'abuso all'infanzia nel panorama italiano. Proprio partendo dall'analisi delle richieste di aiuto che vengono rivolte alle linee telefoniche di ascolto è possibile tracciare dei profili di quella parte dell'infanzia e dell'adolescenza, purtroppo consistente, che vive ed esprime una situazione di disagio.
Telefono Azzurro interviene in simili contesti problematici offrendo consulenza attraverso due linee dedicate: la Linea Gratuita 1.96.96 rivolta ai bambini e agli adolescenti (fino ai 18 anni) e la Linea Istituzionale 199.15.15.15 riservata agli adulti e agli operatori dei servizi.
Nell'arco temporale considerato (2008 - 2012), il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro, attraverso la Linea Gratuita 1.96.96 e la Linea Istituzionale 199.15.15.15, è intervenuto complessivamente su 13.143 nuovi casi segnalati dall'intero territorio nazionale che hanno richiesto una consulenza su problematiche rilevanti: 1300 i casi che hanno interessato la regione Veneto che, per quanto riguarda la distribuzione regionale della casistica, si colloca al 4° posto nell'arco temporale considerato.
L'analisi dei dati di seguito proposta permetterà di conoscere le caratteristiche della casistica gestita e di comprendere meglio le modalità con cui le varie forme di disagio e maltrattamento all'infanzia si sono manifestate in questo territorio.
Regione Veneto: provincia di provenienza delle chiamate
2008 - 2012
Valori assoluti
Provincia v.a.
Verona 290
Padova 274
Vicenza 212
Venezia 207
Treviso 199
Rovigo 68
Belluno 50
Totale 1300
Fonte: Telefono Azzurro 2013
Regione Veneto: sesso dei bambini/adolescenti oggetto degli interventi
2008 - 2012
Valori percentuali
Sesso %
Maschio 49,2
Femmina 50,8
Totale 100,0
Fonte: Telefono Azzurro 2013
Regione Veneto: classe di età dei bambini/adolescenti oggetto degli interventi
2008 - 2012
Valori percentuali
Classe di età %
0-10 31,8
11-14 45,2
15- 18 22,9
Totale 100,0
Fonte: Telefono Azzurro 2013
Regione Veneto: nazionalità dei bambini/adolescenti oggetto degli interventi
2008 - 2012
Valori percentuali
Nazionalità %
Italiana 86,2
Straniera 13,8
Totale 100,0
Fonte: Telefono Azzurro 2013
Regione Veneto: motivazione prevalente della chiamata
2008 - 2012
Valori percentuali
Motivazione %*
Bisogno di conversare 12,9
Difficoltà relazionali con coetanei 11,7
Problemi relazionali con i genitori 9,7
Abuso fisico 7,1
Paure 6,8
Problemi sentimentali 6,4
Problemi per separazione dei genitori 6,1
Disagio emotivo/psicologico 4,7
Conflittualità tra componenti del nucleo familiare/Violenza domestica 4,1
Abuso psicologico 3,1
Problemi legati alla sessualità 3
Abuso sessuale 2,9
Comportamenti a rischio 2,7
Inadeguatezza genitoriale 2,3
Senso di solitudine 1,9
Difficoltà relazionali con insegnanti/educatori 1,5
Problemi educativi 1,5
Scomparse 1,3
Difficoltà scolastica 1,1
Uso di alcolici/sostanze stupefacenti dei genitori 1
Problemi conseguenti ad adozione/affido 1
Difficoltà relazionali con estranei 0,8
Problemi economici dei genitori 0,7
Trascuratezza 0,7
Disturbi alimentari 0,4
Difficoltà legate al percorso migratorio 0,2
Disturbo psichiatrico/fisico dei genitori 0,2
Comportamenti sessualizzati 0,2
Atti autolesivi 0,2
Disturbo fisico 0,1
Difficoltà di apprendimento 0,1
Sfruttamento minorile 0,1
Richiesta di aiuto dell'adulto per se stesso 1,3
Altro 2,2
Totale 100
Fonte: Telefono Azzurro 2013
Regione Veneto: presunto responsabile
2008 - 2012
Valori percentuali (*categorizzazione a risposta multipla, per ogni caso possono essere indicati più responsabili)
Presunto responsabile %*
Madre 32,4
Padre 31,7
Altro bambino 16,4
Amico/conoscente 9,4
Altro 4,8
Insegnante/educatore 4,5
Convivente madre/padre 3,2
Estraneo 2,4
Fratello/sorella 1,8
Vicino di casa 1,8
Categoria professionale 0,9
Nonni 0,8
Nuovo coniuge madre/padre 0,7
Genitori adottivi 0,4
Altro parente 0,4
Fonte: Telefono Azzurro 2013
*l'informazione sul presunto autore è stata riferita solo nel 35,2% dei casi gestiti
Regione Veneto: agenzie attivate
2008 - 2012
Valori percentuali (*categorizzazione a risposta multipla, uno stesso caso può aver richiesto l'attivazione di più agenzie)
Agenzie attivate %*
Servizi Sociali 62,6
Carabinieri 112 17,8
ASL 14
Procura presso il Tribunale per i minorenni 7,4
Polizia 113 - Centrale operativa 3,7
Questura - Squadra Mobile 3,7
Procura presso il Tribunale Ordinario 2,8
Questura - Ufficio Minori 1,9
Scuola 1,9
Tribunale per i minorenni 0,9
Pronto intervento 0,9
Altro 2,8
Fonte: Telefono Azzurro 2013
*l'attivazione di una o più agenzie del territorio è stata necessaria solo nell'8,2% dei casi gestitiÂ
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