Teatro, focus sul Premio Scenario con tre finalisti dal Veneto e uno da Roma

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 26 Agosto 2013 alle 15:50 | 0 commenti

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Operaestate Festival Veneto - Cinque i lavori in programma: parte da Piazza Libertà la passeggiata performativa curata da Ailuros e Color Teatri (18.30), apertura di serata invece con i Fratelli Dalla Via, vincitori del Premio Scenario, al Teatro Remondini (21.00) secondo appuntamento con Silvia Costa e Giacomo Garaffoni al CSC Garage Nardini (21.50), si prosegue con Valerio Malorni al CSC San Bonaventura (22.30) per concludere con Ilaria Dalle Donne di nuovo al CSC Garage Nardini (23.00).

“I am the passenger” di Ailuros e Color Teatri è un'originale passeggiata performativa che si sviluppa dall’incontro tra la parola, testimonianza di chi racconta, e la forma visiva del paesaggio di chi ascolta. Un viaggio non solo fisico, ma anche mentale, intellettuale, emozionale. La performance nasce in seno al progetto “in your shoes” di Ailuros, in collaborazione con Color Teatri e sostenuto dall’Unione Europea. Ailuros e Color teatri hanno coordinato l’incontro tra giovani e immigrati, focalizzando l’attenzione sul rapporto tra individuo e spazi urbani. La drammaturgia nasce dalla raccolta di testimonianze di alcuni stranieri che vivono nel territorio, che raccontano il loro rapporto con la città di Bassano del Grappa, come vedono i luoghi in cui abitano e quale relazione li lega a spazi, architetture, persone e comunità locali.
Grande curiosità attorno a “Mio figlio è come un padre per me”, il progetto con il quale i Fratelli Dalla Via si sono aggiudicati l'edizione 2013 del Premio Scenario. La motivazione della giuria, presieduta dal regista Arturo Cirillo, evidenzia come: “con ironia raggelante e a tratti con punte di cinismo, il lavoro affronta la tragica questione del suicidio, come scelta estrema compiuta da innumerevoli imprenditori colpiti da crisi economica. Raccontando la storia di una ricca famiglia del nord est italiano si traccia una sorta di cupa parabola sul conflitto generazionale. Due fratelli – che sono fratelli anche nella vita, Marta e Diego Dalla Via – architettano l’omicidio dei genitori. Ma 'uccidere i propri padri' sembra un atto impossibile dal momento che questi hanno deciso di farla finita, lasciando in eredità assenza di futuro e consumo del passato. Con uso intelligente dell’italiano regionale i due attori riescono a dar profondità e leggerezza a una vicenda estrema, ma allo stesso esemplare, in cui il senso di colpa tra le generazioni pare innescare un processo autodistruttivo che lascia poche vie di fuga”.
Altra finalista veneta al Premio Scenario Silvia Costa assieme a Giacomo Garaffoni con “Quello che di più grande l’uomo ha realizzato sulla terra” scava nelle parole e nei gesti, per riuscire ad afferrare i grandi compiti dell’esistenza. Un'affascinante installazione visiva che, come la pagina bianca di un libro, viene abitata da immagini e parole astratte e insieme quotidiane, che cercano di riempire un vuoto, di trovare un significato. Teatro d'immagine sostenuto da un testo di grande pulizia formale che, come un oggetto di minimal art,  proietta fuori da sé traiettorie di infinite relazioni possibili.
Altro finalista di Scenario, ma stavolta romano, Valerio Malorni con “L'Arca è di Noè” propone un lavoro carico di ironia e di straniante poesia. Chi è l’uomo nel diluvio oggi? Questa la domanda di partenza da cui è partito Malormi per costruire la sua drammaturgia. In principio era Noè, oggi siamo Noi. Perché la parola emigrazione non è mai stata così in voga come ora. “Qualcosa si è rotto, forse le acque, nell’anno 30 della mia vita. - scrive l'autore - Così ho cominciato a considerare l’idea di partire... per salvarmi”. In fondo di fronte al diluvio che attraversa le nostre vite quotidianamente, ognuno cerca di costruire un’arca, in cui custodire ciò che ancora rimane di noi.
Chiude la giornata l'ultima finalista veneta del Premio Scenario Ilaria Dalle Donne con la sua “Alice Disambientata”. Darsi per un po’ di tempo il nome di Alice è il pretesto da cui parte la performer per descrivere la situazione attuale: interrotta, sospesa, immutabile, senza prospettiva, fuori misura. Il Bianconiglio è morto e ora Alice è fuori controllo. Disambienta perché confonde, allontanata perché spaventa, divisa perché ferisce, arrabbiata perché fa arrabbiare. E' salita sul Ring per affrontare il suo ultimo corpo a corpo, per conquistarsi i suoi otto Round per una vita.
Durante la giornata, presso le sale di Palazzo Agostinelli, spazio anche per gli incontri e gli approfondimenti. Alle ore 17.30 si svolgerà il primo momento di riflessione, curato dal Tamburo di Kattrin e collegato ad alcune reti attivate da Operaestate/CSC Officina Teatro a livello locale (il ruolo della Commissione Nord-Est nell’ambito delle attività svolte dall’Associazione Scenario) a livello nazionale (Operaestate come partner operativo per la Regione Veneto del progetto Teatri del Tempo Presente promosso dal Ministero per i Beni e le attività Culturali) e a livello internazionale (Finestate Festival rete per la mobilità transnazionale degli artisti).
Info prevendita e prenotazioni presso Biglietteria Operaestate in via Vendramini 35 a Bassano tel. 0424 524214 – 0424 519811. Info per incontri ed altro 0424 519804 e 0424 519819 e sul sito www.operaestate.it Si consiglia la prenotazione per gli appuntamenti a al Garage Nardini e a San Bonaventura e per la passeggiata performativa da Piazza Libertà.

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