TCVi: Proseguono gli appuntamenti di Vicenza Danza, ospiti Tulsa Ballet e Wiener StaatsBallet
Giovedi 24 Marzo 2016 alle 15:04 | 0 commenti
Teatro Comunale di Vicenza
La Stagione di Danza del Teatro Comunale di Vicenza – Vicenza Danza XX edizione – prosegue in aprile con due appuntamenti “ravvicinati†di grande impatto spettacolare: sabato 2 aprile l’americano Tulsa Ballet, in Italia per la sua prima  tournée nel nostro paese, porterà in scena “Masters of Dance†tre brani contemporanei, di epoche diverse, tratti dal loro repertorio, mentre domenica 10 aprile, sempre alle 20.45, sarà il Balletto dell’Opera di Vienna, il Wiener Staatsballet diretto dall’eclettico Manuel Legris, a proporre quattro creazioni, in prima nazionale, dedicate ai 20 anni di Vicenza Danza. Appuntamenti imperdibili per gli appassionati della grande danza, come sempre nella Stagione di Danza del Teatro Comunale di Vicenza.
La Stagione di Danza - Vicenza Danza XX edizione - è promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, con l’importante sostegno di Fiamm, Gruppo Mastrotto, Develon, Aim Energy e Colorcom, come partner; Inglesina, BMW Autogemelli, AFV Gruppo Beltrame, AC Hotel Vicenza, Burgo Group, Confartigianato Vicenza, Fondazione Roi, Ares Line, ConGusto Vicenza, Telemar, Cantine Vitevis, Lions Club Vicenza Palladio, come sponsor; Il Giornale di Vicenza come media partner.
“Masters of Dance†è il titolo dello spettacolo che il Tulsa Ballet presenterà al pubblico del Teatro Comunale di Vicenza sabato 2 aprile alle 20.45, tre brani che rappresentano al meglio la vasta produzione di questa compagnia “regionale†americana, dalla forte personalità : fondata in Oklahoma nel 1956, diretta dal 1995 dall’italiano Marcello Angelini, (già solista al Maggio Musicale Fiorentino, poi principal in grandi compagnie internazionali) il Tulsa Ballet ha raggiunto una notevole fama internazionale ed è riconosciuto per l’equilibrio del suo repertorio che va dai grandi classici del XIX secolo a proposte innovative, orientate a nuovi linguaggi; all’attivo la compagnia ha lavori di Kylián, Forsythe, Duato, Balanchine, McGregor, Hans van Manen, Kudelka, Taylor e MacMillan e altri. Prima dello spettacolo è previsto come di consueto l’Incontro con la Danza nel Foyer del Teatro, in programma sabato 2 aprile alle 20.00; sarà condotto da Elisa Guzzo Vaccarino, saggista, critica, storica della danza, curatrice di numerose rassegne e consulente per la danza della Biennale di Venezia, collaboratrice di prestigiose testate di spettacolo nazionali ed internazionali.Sabato 2 aprile a Vicenza il Tulsa Ballet proporrà un programma che esprime la ricca personalità artistica della Compagnia, mettendo in scena stili diversi attraverso cui si è sviluppata la danza contemporanea, europea e americana: “Classical Symphony†di Yuri Possokhov, uno dei migliori balletti neoclassici degli ultimi anni, creato per il San Francisco Ballet, montato anche al Bolshoi di Mosca, su musiche di Sergei Prokoviev; “Petit Mort†coreografia di Jirà Kylián, su musiche di W.A. Mozart, capolavoro assoluto della danza degli ultimi anni e infine “Rooster†di Christopher Bruce, su musiche dei Rolling Stones. Si tratta di una scelta originale, di coreografi dal segno forte, caratterizzati da un linguaggio molto affascinante, reso unico dalle qualità tecniche ineccepibili dei ballerini del Tulsa Ballet e dall’impostazione teatrale del loro “fare danzaâ€. “Classical Symphony†è una creazione dell’ucraino Yuri Possokhov, a lungo danzatore del Bolshoi, ormai americanizzato, attualmente coreografo residente al San Francisco Ballet; Possokhov è famoso per le sue coreografie molto drammatiche, dal respiro classico, connotate da una tecnica limpida e acutissima, che mette a dura prova le capacità degli interpreti.“Petit Mort†è una delle più celebri coreografie del ceco JÃri Kylian; ideata nel 1991, per il Festival di Salisburgo nell’anniversario della morte di Mozart, rappresenta simbolicamente un esaltante inno alla vita e una riflessione sul potere della morte, attraverso un supremo gioco per sei coppie di danzatori. È interamente mozartiana la splendida musica di questa creazione (due concerti per piano) in cui domina sempre l’armonia: tecnica, sforzo, storicizzazione, scompaiono nelle sensuali coreografie, per lasciare al pubblico la sensazione di perfetta naturalezza, irraggiungibile se non dalle compagnie più mature. “Rooster “ è invece una creazione ironica e rock del coreografo inglese Christopher Bruce, che sulla musica dei Rolling Stones propone la sua personale visione dell’american way of life, in particolare dei mitici anni ’60. Prima dell’esibizione del Tulsa Ballet, sarà proposto al pubblico in sala il Progetto Supporter 2.0, un progetto coreografico completo, anche se di breve durata, circa una quindicina di minuti, di giovani autori e danzatori. In scena ci sarà la nuova creazione di Giovanni Leonarduzzi, breaker riconosciuto a livello internazionale, con “Ci sono cose che vorrei davvero dirtiâ€Â lavoro che lo vede interprete con Raffaello Titton della performance, firmata anche da Paky Zennaro (tutti della Compagnia Bellanda), dedicata a suo figlio Gabriele, “una lettera scritta in danzaâ€, come la definisce il giovane autore; il disegno luci è di Daniela Bestetti.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.