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Tav a Vicenza, docenti universitari lanciano petizione al Ministro. Leder: pensavano fosse uno scherzo...

Di Edoardo Andrein Giovedi 8 Gennaio 2015 alle 16:09 | 0 commenti

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La professoressa Francesca Leder del Department of Architecture dell’Università di Ferrara dopo aver spiegato la lettera inviata all’Unesco che ha prodotto l’intervento del Ministero dei Beni culturali sul progetto TAV/TAC a Vicenza, ora ha lanciato via change.org la petizione in italiano (ma ne ha preparata un'altra anche in inglese per diffonderla all'estero) indirizzata al Ministro del MIBACT, Dario Franceschini.

“Perché sostenga la nostra causa e avvii le procedure per istituire una commissione internazionale di esperti con il compito di valutare l'impatto che quest'opera potrà effettivamente avere sul bene tutelato dall'Unesco” spiega Leder.

Una petizione che in poche ore finora ha raccolto quasi 400 sostenitori, tra cui, come primi firmatari, decine di docenti universitari italiani e stranieri (di seguito la lista con i nomi che pubblichiamo insieme al testo integrale della petizione).

“Non hanno avuto dubbi nel firmare – afferma Leder - domandandomi se si trattasse di uno scherzo. Purtroppo ho dovuto dire che la cosa è molto seria”.

L’obiettivo riportato nel titolo della petizione è infatti quello di impedire “la distruzione del paesaggio palladiano di Vicenza”.

E l’appello rivolto a Franceschini è “nell'interesse del patrimonio culturale italiano, che è la nostra straordinaria storia e il nostro prezioso futuro”.

“Conto arrivino anche le sottoscrizioni dei cittadini vicentini e non solo – conclude Leder - Ora tocca a noi. Firmiamola e facciamola firmare a quante più persone possibile. Un'ottima causa per questo avvio di nuovo anno!"

 

Primi firmatari:

Francesca Leder, Università degli Studi di Ferrara (proponente)

Phyllis Andersen, Boston Architectural College

Oliva Bina, Universidade de Lisboa

Peter Bosselman, University of California at Berleley

Paolo Ceccarelli, Unesco Chair, University of Ferrara

Donatella Calabi, Istituto Universitario di Architettura Venezia (IUAV)

Romeo Farinella, Università degli Studi di Ferrara

Gianfranco Franz, Università degli Studi di Ferrara

Francesca Frassoldati, South China University, Guangzhou

Luis Alberto Rueda Guzmán, Instituto Superior Politécnico José Antonio Echeverría, CUJAE, Cuba

Arleyn A. Levee, Hon. ASLA,

Claudio Forte Maiolino, Pontifical Catholic University of Paraná, Brazil

Charles Birnbaum, FASLA, FAAR, Cultural Landscape Foundation

Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale

Maria da Graca Moreira, Universidade de Lisboa

Corinna Morandi, Politecnico di Milano

Carlos Llop Torne, Universitat Politècnica de Catalunya (UPC)

Etra Connie Occhialini, International Laboratory of Urban Design (ILAUD)

Daniele Pini, Università degli Studi di Ferrara

Yodan Rofe, Ben-Gurion University of the Negev

Tunney Lee, Massachussets Institute of Technology

Nancy Valente, Pontifical Catholic University of Paraná, Brazil

Francesco Vallerani, Università degli Studi di Venezia

Rabindra Vasavada, Professor/Architect, Ahmedabad India

Giulio Verdini, Xi'an Jiaotong-Liverpool University

 

Ecco il testo integrale della petizione:

Illustre Ministro,

Per la seconda volta in pochi mesi, gli uffici centrali dell'UNESCO (Parigi) e quelli del Ministero dei beni, attività culturali e turismo (MIBACT - Ufficio UNESCO), sono stati interpellati e sollecitati affinché si esprimessero sulla compatibilità e sugli impatti di due diversi progetti, entrambi autorizzati dall’Amministrazione comunale di Vicenza.

Il primo, relativo alla costruzione (purtroppo già ampiamente avvenuta) di un complesso edilizio multifunzionale nell’area di Borgo Berga, una lingua di terra compresa tra due fiumi, a ridosso del centro storico e a poche centinaia di metri dall’emblema dell’architettura palladiana, la villa La Rotonda e ancor più vicino alla Villa Valmarana ai Nani, nota al mondo per i suoi meravigliosi affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo.

Il secondo, invece, relativo all’imminente approvazione da parte del Consiglio comunale di Vicenza dello studio di fattibilità per il completamento della linea ferroviaria AV/AC Milano-Venezia, nella tratta tra Verona e Padova. Tale progetto, frutto di accordi governativi, è accompagnato da un corredo di opere accessorie (due nuove stazioni ferroviarie, strade, ponti, parcheggi, tunnel, linea di filobus) molto impattanti. Ciò nonostante l'Amministrazione comunale è determinata ad approvare in tempi rapidissimi e senza nessuna vera consultazione pubblica, senza che ai cittadini possa essere data la stessa possibilità di espressione di cui hanno goduto e godranno le categorie economiche,  così tanto favorevoli al progetto da cofinanziarlo. 

La preoccupazione della comunità scientifica internazionale, data la materia di cui si tratta, è molto alta. Anche le associazioni ambientaliste locali, interpretando il pensiero di cittadini e comitati, hanno espresso molti dubbi sulla necessità della realizzazione di opere tanto invasive e, guardando agli aspetti economici, esageratamente onerose.

Da quanto emerso dallo studio dei documenti resi pubblici dal Comune (http://www.comune.vicenza.it/uffici/dipterr/mobilità/tav) e, ancor di più, da ciò che è stato illustrato dal Sindaco durante la seduta consiliare dell’11 dicembre 2014 (http://www.comune.vicenza.it/albo/archivioconsiglio.php), risulta evidente che una cospicua parte delle opere accessorie previste dal progetto TAV/TAC non potranno non compromettere in modo irreversibile il paesaggio culturale palladiano, riconosciuto patrimonio mondiale dell’Umanità (http://whc.unesco.org/en/list/712).

L’opera più dannosa, e ciò nonostante definita dal Sindaco “conditio sine qua non” per l'attuazione dell’intero programma infrastrutturale, è rappresentata dalla costruzione di un tunnel (una strada carrabile sovrapposta ad un canale scolmatore, una galleria larga circa 14 metri, alta 17 e lunga più di un chilometro) che attraversa longitudinalmente Monte Berico, la collina che fa da straordinaria quinta scenica al centro storico, per sbucare poi proprio sotto la Villa Valmarana ai Nani distruggendo così, in modo definitivo, quel brano di paesaggio culturale miracolosamente salvatosi, giunto a noi ancora leggibile e ammirabile, che comprende le ville palladiane e il loro intorno, caratterizzato dal dolce degradare della collina verso il fiume Bacchiglione, un tempo via di comunicazione privilegiata da Venezia verso la terraferma. 

La cosa più deprecabile è rappresentata dalla grave violazione degli impegni presi dal Comune di Vicenza, all’atto della firma della Convenzione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, così pure il mancato rispetto del paragrafo 172 delle "Linee guida operative per l’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale" (http://www.unesco.beniculturali.it/index.php?it/7/linee-guida). A ciò si aggiunge il fatto che i cittadini, e la comunità tutta, non sono stati adeguatamente informati sugli impatti economico-sociali e sulle conseguenze prodotte da quest’opera, presentata esclusivamente sotto l'aspetto dei benefici attesi, tacendo, invece, su tutte le esternalità negative.

La presentazione pubblica del progetto è avvenuta lo scorso 11 dicembre 2014. A distanza di poco meno di un mese, senza alcuna procedura partecipativa che attesti il fatto che si tratta di un'opera che reca vantaggio a tutta la città, il Consiglio comunale si appresta a votare questo atto che costituisce, sempre secondo le parole dello stesso Sindaco,"l’intervento urbanistico più importante mai realizzato a Vicenza dal dopoguerra ad oggi".

In considerazione dell’importanza ma anche della estrema gravità delle decisioni che il Consiglio Comunale si appresta ad assumere, e in considerazione delle molte testimonianze di preoccupazione raccolte da quanti, in Italia e all’estero, hanno a cuore la tutela del patrimonio culturale palladiano, Signor Ministro le chiediamo di intervenire con estrema urgenza per richiedere:

1.   la sospensione dell’intero progetto, data la grave violazione degli accordi previsti dalla Convenzione internazionale UNESCO (1972) del paragrafo 172 delle Linee guida operative per l’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale laddove si indica la procedura da seguire nel caso ci si appresti a proporre e a autorizzare interventi che possono incidere sull’integrità del valore universale del bene;

2.   la predisposizione immediata di una commissione internazionale di esperti per la valutazione di impatto sul bene culturale (Heritage Impact Assessment – HIA) così come prevede il testo delle “Guidance on Heritage Impact Assessments for Cultural World Heritage Properties” (ICOMOS, 2011) .

 


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