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Parte sui bus FTV la sfida per la "nuova" provincia, Schneck: "io nominato da Napolitano, Variati da Zigliotto..."

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 5 Luglio 2014 alle 00:01 | 0 commenti

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Attilio Schneck e Achille Variati sono indubbiamente i protagonisti della politica vicentina che hanno la notorietà popolare maggiore unita a una rivalità che non trova soste dal momento dei rispettivi insediamenti: il 29 maggio 2007 arriva al vertice della provincia, di cui ora è commissario con pieni poteri, l'ex sindaco di Thiene, leghista doc e laureato in Scienze Politiche ad indirizzo amministrativo; sempre il 29 ma nell'aprile dell'anno successivo torna a Palazzo Trissino l'ex vice presidente del consiglio regionale veneto, democristiano formatosi alla scuola di Rumor prima di confluire nel PD e laureato in matematica.

Ora si è riaccesa la rivalità tra le due star con una doppia "lite", che segue quelle, le ricordiamo a memoria e non in ordine temporale, sul Cis, sulle quote di Autostrada Brescia Padova, sulle compensazioni, sulla Fiera oltre a quella storica sulla fusione non fusione tra Aim Mobilità e Ftv.

La prima nuova lite è esplosa sulla nomina a presidente del Cisa del notissimo imprenditore vicentino (di Arzignano) Lino Dainese, voluto pochi giorni fa dal Cda a maggioranza con Schneck concorde con una decisione contestata da Variati per i modi ("troppa rapiditá nella scelta").

Poi le polveri si sono riaccese, e con lo stesso rilievo di eccessiva rapidità da parte del sindaco di Vicenza, per le dimissioni da amministratore unico di FTV con cui Angelo Macchia, braccio destro del commissario, ha spalancato la porta al suo sostituto odierno Romano Leonardi, ex sindaco di Zugliano e candidato unico al ruolo dopo un annuncio pubblico sul sito ufficiale della provincia, azionista quasi totalitario dell'azienda provinciale di trasporto pubblico.

È doveroso sottolineare che l'annuncio non era dovuto se non per trasparenza come ci ha fatto notare oggi davanti a una collega Attilio Schneck che non ha perso l'occasione per dileggiare "il signor PD" che in un comunicato a dir poco superficiale e nella foga della polemica parla di un concorso mancato per il ruolo di amministratore unico, concorso che non è previsto mai per quel ruolo in nessuna azienda, privata o pubblica che sia.

Se Schneck, nel rispondere al partito del sindaco e al sindaco stesso, ha fatto rilevare con la sua ben nota paciosa ma sferzante ironia come "il signor PD e il sindaco Achille Variati" mai abbiano  consultato chicchessia né mai abbiano attinto alla meritocrazia per le nomine, ad esempio, di Matteo Quero in Amcps e di Maurizio Scalabrin in Sit, meritano ulteriore spazio le colorite argomentazioni odierne del commissario della provincia che non manca di far notare che lui in passato, a  differenza di Variati, è stato sempre rispettoso delle scelte di competenza altrui.

E spazio sicuramente ne dedicheremo in seguito anche perché l'accentuarsi dei contrasti tra Variati e Schneck troverebbe motivazione in questa sintesi della disamina del commissario uscente candidatosi ieri a sorpresa, come ha riferito in esclusiva il Corriere del Veneto, a diventare a settembre il presidente della "nuova" provincia: "Achille Variati non gradisce la mia candidatura che ostacola il suo chiaro progetto  di salire lui al vertice dell'ente che penso di aver ben guidato. Il sindaco di Vicenza punta ad impossessarsi di Palazzo Nievo non per curare l'interesse generale ma, dopo aver commesso vari errori gestionali in comune, per utilizzare a suo vantaggio risorse che la mia amministrazione, anche nella controllata Ftv a differenza della comunale e deficitaria Aim Mobilità, ha costruito oculatamente nel tempo. E il sindaco di Vicenza vorrebbe, poi, completare il suo disegno tipicamente doroteo di riempire le caselle pubbliche con uomini a cui ha promesso qualcosa...".

Se il nostro racconto potrebbe far apparire concitate le affermazioni di Attilio Schneck a smentire la sensazione basta questo fendente lanciato contro le interpretazioni di parte della stampa locale (pro Variati, secondo il commissario) che vede nelle decisioni di Schneck un andare oltre un mandato che quella stampa ritiene, "solo ora, però" tecnico e non politico: "io sono stato nominato con pieni poteri e per gestire la continuità da un decreto del presidente della Repubblica in base a leggi dello Stato. Achille Variati é stato imposto da Giuseppe Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza...".

A quel punto gli mostramo VicenzaPiù n. 271 con la copertina dedicata alla "censura" nei confronti nostri proprio del presidente di Confindustria Vicenza che ama solo la stampa amica.

Attilio Schneck prende la copia, legge il sottotitolo della copertina, sorride sorinione e porta via con sè il numero: «lo leggerò volentieri...».

Per la "nuova" provincia ci sarà da scrivere perchè Achille Variati e Attilio Schneck sono proprio una bella coppia di candidati.


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