Quotidiano | Categorie: Cinema

"Striplife: Gaza in a Day", lungometraggio in proiezione a Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 5 Maggio 2015 alle 09:45 | 0 commenti

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B55 polo giovani - Realizzato da cinque registi italiani (Nicola Grignani, Alberto Mussolini, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa e Andrea Zambelli), il film fa vivere agli spettatori una giornata nella Striscia di Gaza, in compagnia di sette diversi protagonisti. Tra loro ci sono un giovane rapper, una giornalista della tv, un fotografo, un vecchio contadino, due allevatrici.

E poi ci sono i pescatori della spiaggia di Gaza City, e un gruppo di ragazzi che fanno parkour. La telecamera li segue, presente ma non invadente, ritraendo con grande essenzialità e maestria immagini di straordinaria bellezza, il cui montaggio volutamente evita spettacolarizzazioni e tensioni estetiche eccessive.
“Con questo lavoro abbiamo voluto guardare la Palestina in modo diverso da come ci viene mostrata di solito – spiega Andrea Zambelli, uno degli autori del film -. L'idea della quotidianità favorisce un’identificazione tra lo spettatore e i protagonisti, ben diversa dalla distanza che creano le consuete immagini di guerra”. La visione di un film che diventa un’ora in compagnia della vivace umanità che vive a Gaza, tra desideri, impegni e difficoltà. Dal misterioso ritrovamento di decine di mante arenate sulla spiaggia all’alba, evento che crea scompiglio e frenesia tra i pescatori, alla cura con cui la telegiornalista Noor si prepara per andare al lavoro; dalla passione per il rap proibito di Antar, che nel pomeriggio deve registrare il suo primo disco, all’instancabile dedizione per la fotografia di Moemen e, ancora, dalla fatica di Jabber, contadino che lavora vicino al confine, alle surreali piroette in un vecchio cimitero dei ragazzi del Gaza Parkour Team.
“Insieme a noi hanno lavorato anche alcuni videomaker palestinesi, con cui abbiamo condiviso idee, competenze, storie e visioni – aggiunge Valeria Testagrossa -. Per questo ci sentiamo di dire che il nostro non è un film su Gaza ma un film con Gaza. E siamo molto felici che esca in sala: il cinema, grazie alla sua capacità di favorire l’immedesimazione, è lo strumento migliore per avvicinare il pubblico alla realtà vera della Striscia, andando oltre gli stereotipi e i racconti che generalmente vengono proposti dai media”.


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