Quotidiano | Categorie: Infrastrutture

Spv e Valdastico Sud, burrasca sulle infrastrutture venete

Di Marco Milioni Domenica 7 Luglio 2013 alle 15:10 | 0 commenti

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Ieri, come ampiamente annunciato sui media, il deputato bellunese Federico d'Incà, ha reso pubblica la sua interrogazione parlamanetare sulla Spv. Un documento pieno di domande per l'esecutivo nazionale che arriva in un momento topico per le infrastrutture regionali, che ora debbono affrontare anche una nuova burrasca per il caso Valdastico Sud.

Ad ogni buon conto D'Incà ieri sul suo blog ha messo nero su bianco dubbi e timori sulla Pedemontana Veneta. Sia per carte negate da parte del commissario ad acta Silvano Vernizzi, sia per l'impatto economico ed ambientale della superstrada. In questo senso D'Incà, che della interrogazione è primo firmatari assieme ad altri deputati del M5S, sul suo blog anzitutto domanda «chiarezza sugli importanti stanziamenti statali a favore dell’opera che collegherà Montecchio Maggiore a Spresiano passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, Bassano del Grappa e Treviso nord, interconnettendosi a tre autostrade. Si chiedono delucidazioni sui costi sostenuti fino ad oggi, sull’importo che ancora necessita per il completamento dell’opera, sull’importo complessivo a carico delle casse dello Stato e la reale tempistica per la fine lavori». Dubbi che confermano quelli già espressi dal M5S alla fine di giugno e che in qualche modo si sono sommati a quelli palesati dal senatore democratico Felice Casson.

Ma la situazione sul mondo delle infrastrutture è divenuta bollente dopo le rivelazioni del Corveneto di ieri il quale ha riaperto uno squarcio sul caso delle scorie lungo il sedime della Valdastico Sud (VicenzaPiù era stato tra i primi a dare informazioni anche fotografiche sulla vicenda) e rispetto al quale la procura antimafia veneziana (pm Rita Ugolini) ha messo sotto inchiesta il gotha del gruppo Brescia Padova e con esso il presidente Attilio Schneck: una circostanza che ha scatenato una caterva di reazioni da parte di chi in passato aveva puntato i fanali dello scetticismo su di un'opera molto contestata. Sullo sfondo però rimangono però, tra i tanti, un paio di quesiti irrisolti. Come mai sul caso indaga l'antimafia e come mai, da quello che si è appreso sui media almeno, la procura berica, pur ripetutamente informata, non ha mai aperto un fascicolo?


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