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"Splendi più che puoi", un viaggio per scoprire la caduta e la rinascita per amore di una donna con Sara Rattaro e Italo Francesco Baldo

Di Giulia Biasia Venerdi 29 Aprile 2016 alle 21:47 | 0 commenti

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Sara Rattaro, già autrice di "Non volare via" e "Niente è come te", romanzi di successo e tradotti all'estero, ha presentato, nella Sala Civica Bressan di Cavazzale, il suo nuovo romanzo edito da Garzanti "Splendi più che puoi". Un'occasione che ha attirato molte persone tra le quali anche il sindaco di Monticello Conte Otto, Claudio Beninca'. L'autrice è stata introdotta da Italo Francesco Baldo, ex docente di filosofia al liceo Pigafetta e "penna" amica di VicenzaPiù. "Per me è una grandissima gioia vedere la sala piena, perché l'unica altra volta che mi è successo è stata con la Merini" esordisce Baldo.

"Il supporto di un romanzo è la scrittura. Il primo grande pregio di Sara Rattaro è che scrive per comunicare." Il primo grande tema di questo libro è l'amore. Emma, donna di successo e indipendente, protagonista della storia, ha una relazione con Tommaso che la fa "cadere in un grandissimo amore che ha le sembianze di essere eterno", spiega Sara. Una fine che fa soffrire Emma, ma che la porterà a conoscere Marco, altro grande protagonista del libro. Ma come spesso accade a volte ciò che sembra essere perfetto non lo è. "L'amore non è perfetto, perché noi siamo persone reali e viviamo la vita di tutti i giorni. Esistono solo impavide persone che ci provano e ci riescono", continua Baldo. 
La curiosità di questa storia è che "Splendi più che puoi" si basa sulla storia di una donna che l'autrice ha conosciuto durante una presentazione di un libro. Questa signora le ha detto di avere una storia da raccontare: "sono stata sequestrata per sei anni da mio marito". E qui si può intendere il secondo tema del romanzo: la violenza sulle donne. "Negli ultimi anni è nato il neologismo femminicidio. Negli anni '90 non se ne parlava. È questo è lo spaccato d'Italia che io descrivo", spiega Rattaro. L'autrice racconta i suoi iniziali pregiudizi a riguardo della storia raccontatale: perché solo dopo sei anni la donna è riuscita a lasciare il marito? Non poteva farlo prima? Un dubbio che può essere lecito, ma Sara spiega come sia difficile parlarne, esternare e chiedere aiuto. Ed è così che nasce la storia di Emma e Marco, dove lui è un uomo che pian piano inizia a soffocare la sua compagna. "Se nelle nostre relazioni non riusciamo a conoscere fino in fondo l'alterità non c'è nulla da fare". Si deve quindi riconoscere la violenza e bisogna sfuggirle. "Non ho voluto fare sconti nella mia narrazione, la violenza bisogna raccontarla senza nasconderla. È una storia di sofferenza, ma anche di salvezza perché la signora Emma esiste davvero e sta bene", spiega Sara. "Emma ha la forza fino alla fine, e questa è la cosa che mi è piaciuta, di sperare ancora", dice Baldo, perché diventa madre. "La tua vita, quando diventi mamma, è funzionale alla vita di qualcun altro. E grazie a questo Emma riesce a portarsi in salvo" conclude Sara. Un libro che diventa veicolo per denunciare un problema dilagante e per dare un po' di coraggio a tutte le donne che vogliono, ma non riescono, tirare fuori la voce e camminare a testa alta. 


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