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Gianluca Maran da oggetto misterioso a piacevole scoperta. Almeno fuori dal campo il 19enne terzino trentino si dimostra spigliato e con i concetti giusti. Concetti importanti perché non escono dalla bocca di un «titolarissimo» ma da quella di un gregario, almeno allo stato attuale, che non è riuscito a ritagliarsi lo spazio che avrebbe sperato. Ma se il Soccer Team così bene sta facendo in campo è anche perché dietro le quinte si muovono ragazzi come Maran che vivono lo spogliatoio e si allenano ogni giorno con entusiasmo, costanza e lealtà.

Il figlio d’arte (suo padre Rolando è appena stato richiamato al Catania dopo l’annata boom della scorsa stagione ndr) cercherà di convincere Petrone a prenderlo sempre più in considerazione nonostante la dura concorrenza di Toninelli, Semenzato e Stevanin che finora gli hanno precluso praticamente ogni spazio. Curiosa la sua storia perché dopo aver militato nelle formazioni Giovanissimi nazionali e Allievi Nazionali del Mezzocorona, Gianluca è stato promosso in prima squadra, in serie D, per sei mesi prima di approdare al Real Vicenza (allora militante nel campionato d’Eccellenza) dove un brutto infortunio al ginocchio l’ha messo fuori causa. La stagione del primo rilancio è stata la successiva: con 15 presenze da titolare e ottime prestazione nel girone d’andata si guadagna la chiamata dalla Primavera del Catania. Il resto è storia recente con l’ingaggio estivo da parte di Seeber.

Attacco alla Spal. Non si può dire che Maran non abbia le idee chiare: «Gioco poco, dietro siamo in emergenza ma non importa – scappa in fascia il terzino –. Siamo zeppi d’entusiasmo, io in questa squadra sto come in una famiglia, lottiamo tutti per lo stesso obiettivo e quindi sarò orgoglioso di scendere il campo se il mister mi darà questa possibilità. Io a destra? Sono disponibile anche a fare il centravanti!». Sulla partita: «Sarà una battaglia. La Spal in casa sua sta facendo molto bene, a parte la sconfitta con il Renate. Sono una squadra fisica, esperta e di qualità, per farcela dovremmo dare il 110%».